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MotoGP, Rossi: "sono lento e non so perché: non farò come Schumacher, non tornerò"

"Io appunto ho cercato di correre fin quando ne avevo. Austin mi piace, ma è piena di buche, e fisicamente durissima da guidare: devi stringere forte la moto per tenerla"

MotoGP: Rossi:

Diciassettesimo a quasi un secondo e mezzo dal poleman provvisorio, Marc Marquez. Non è stata divertente la prima giornata di prove del GP di Austin per Valentino Rossi che continua ad avere più difficoltà degli altri piloti Yamaha.

E non parliamo solo di Fabio Quartararo che comunque ha centrato il terzo miglior tempo, ma anche del newcomer Andrea Dovizioso che con la Yamaha ex Morbidelli ha contenuto il distacco in poco meno di un secondo realizzando il 14esimo tempo davanti proprio a Morbido.

“Non è stata una giornata bella per noi, siamo stati lenti, specie sul bagnato - ha ammesso Rossi - In accelerazione in quelle condizioni non abbiamo grip. Con l’asciutto è un po’ meglio, ma non sono veloce, soffro sulle buche, le condizioni sono critiche. Devo migliorare il passo. Le previsioni oggi erano brutte, ma alla fine speriamo che per domenica avremo il sole”.

Da cosa dipendono tutte queste difficoltà?

“La pista è bella e mi piace, piace anche agli altri piloti, ma ci sono troppe sconnessioni. Solitamente in America è così, ma glielo abbiamo detto cento volte che l’asfalto andrebbe rifatto. Le curve 2, 3, 4, la 10, sono terribili. In realtà hanno migliorato la curva 18 e nel backstright, il secondo rettilineo, ma nel resto della pista le condizioni sono peggiori rispetto al 2018”.

Anche l’asfalto non aiuta.

“I tre tipi di asfalto, perché ce ne sono tre ed ognuno ha il suo livello di aderenza. Specie sul bagnato è difficile valutarlo perché il feeling è diverso fra il vecchio ed il nuovo, ma il problema comunque sono gli avvallamenti”.

Le moto caracollano come cavalli selvaggi…del resto siamo in Texas.

“Austin è una pista molto affaticante, perché ci sono tante cambi di direzione, fa caldo, fisicamente è dura perché devi stringere la moto molto forte per tenerla. Accorciare la gara? Nel pomeriggio nella safety Commission ci saranno molti piloti, perché molti sono lamentati. Certo con meno giri sarebbe fisicamente meno duai. Ma non so se sarà possibile accorciare la gara”.

Al di là dell’asfalto e degli avvallamenti quale è la caratteristica di questo circuito?

“Questa è una pista con moltissimi cambi di pendenza, e non è naturale, cioè il terreno non aveva queste pendenze, è stata completamente creata al computer, quindi i saliscendi sono stati fatti dall’uomo (e questo spiega i ‘bumps’: il terreno argilloso ha ceduto N.d.R.). Ora il fatto è che le moto e le auto hanno bisogno di piste molto lisce. E certo dove corre la F.1, come è il caso di Austin, la situazione dell’asfalto è peggiore, perché le macchine hanno gomme grandi, tanta aderenza e quando passano rovinano l’asfalto. Non so come si potrebbe risolvere la situazione. Costruire piste separate per moto per auto? Non credo sia possibile perché molte piste vogliono ospitate tutte e due le categorie”.

Un’ultima cosa: sembri scarico. Non ti abbiamo mai visto così costantemente indietro, in fondo al gruppo. Cosa ti è successo?

“Stiamo cercando di fare di tutto. Sono più lento. Nel 2019 qui mi sono giocato la vittoria contro Rins. Mi trovavo molto meglio a guidare. Ora faccio fatica ad andare come gli anni scorsi. Sono più in difficoltà con la moto e, certo, nel recente passato facevo le curve più veloci…”.

Vale, non è che farai come Schumacher che si è ritirato quando si era stancato e poi è tornato?

“Come Schumacher? No, no: io ho appunto cercato di correre fin quando ne avevo. Non penso che tornerò”.


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