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MotoGP, Aleix: "conosco i rischi di questo sport, per i miei figli meglio il tennis"

"Da solo nel box senza Maverick . Conosco i rischi, questo sport deve cambiare. Da padre proteggerò i miei figli, i ragazzini entrano nei circuiti troppo presto".

MotoGP: Aleix:

Dopo l'annuncio di Maverick che non parteciperà alla gara di Austin, questo weekend Aleix Espargarò sarà da solo nel box Aprilia. In una recente intervista il pilota spagnolo hai detto che non desidera che i suoi figli gareggino in questo sport.

"Innanzitutto rispetto la decisione di Maverick - ci racconta Aleix - anzi la applaudo perché non è una situazione facile quella che sta vivendo, e Aprilia la pensa nel mio stesso modo. Per quanto riguarda ciò che ho detto sui miei figli, conosco questo sport e ne conosco anche i rischi. Ho un fratello che corre anche lui quindi so bene cosa si prova quando qualcuno a cui tieni si fa male. In quanto padre cercherò di proteggerli, quindi non si tratta tanto di non fargli correre rischi in questo sport, ma in qualunque sport, preferirei che si dedicassero al tennis".

Jack Miller ha detto che le cose devono cambiare in questo sport, ne state già parlando con la Dorna? Ci sono già delle idee al riguardo?
"Che le cose debbano cambiare è ovvio. Il vero problema non sono le tre morti che ci sono state negli ultimi mesi, ma la direzione che questo sport sta intraprendendo. Ciò che mi preoccupa è che nelle classi minori le moto sono meno potenti e più stabili, e quindi è più facile andare più veloci ed allo stesso tempo più difficile fare la differenza come pilota. Acosta è un buon esempio in tal senso. Sicuramente di idee da discutere in merito ce ne saranno molte, l'età  dei piloti sarà un punto di discussione ma dobbiamo fare molto di più".

Pensi che in questo sport ci sia bisogno di più supporto psicologico per i piloti dopo eventi del genere?
"E' un'ottima domanda ma di non facile risposta. La Dorna capisce in parte ciò che passa per la mente di un pilota ed in alcuni casi si possono ammorbidire i protocolli, ma la realtà è che in situazioni come queste si dovrebbe restare vicini alla famiglie e non vicini al mondo delle corse. Le regole si possono sempre cambiare, e questo è uno sport rischioso lo sappiamo, ma bisognerebbe supportare di più le famiglie".

Tutti dicono che qualcosa deve cambiare in questo sport ma nessuno propone mai delle vere soluzioni in merito.
"Personalmente ho diverse idee in merito, le ho messe per iscritto e le consegnerò alla Dorna affinché se ne discuta. L'età andrebbe presa in considerazione, ma anche le partenze a scaglioni durante le prove. L'elettronica è un qualcosa su cui si potrebbe lavorare molto e su cui abbiamo fatto poco".

Pensi che l'età più alta possa davvero fare la differenza?
"Per me ciò che non funziona è che ragazzini corrano sui grandi circuiti senza prima aver maturato l'esperienza necessaria. Invece oggi tutti vogliono correre con le moto più potenti, nelle categorie superiori. Con le minimoto i rischi sono minori e si impara lo stesso".

Cambiando argomento, sembra che la Formula1 correrà in Qatar.
"E' una notizia terribile , amo quel tracciato - risponde Aleix non nascondendo una vena di sarcasmo - ovviamente sono felice per le persone che potranno godersi sia la MotoGP che la F1, ma spero che non rovineranno troppo l'asfalto".

La scorsa settimana si sono svolti i test a Misano. Con lo scongelamento dei motori dall'anno prossimo, c'è il rischio per l'Aprilia di ritrovarsi nuovamente a rincorrere le altre case in termini di sviluppo?
"Sono una persona ottimista, secondo me non ci sarà questo pericolo. Con l'Aprilia e i ragazzi di Noale stiamo facendo un buon lavoro. Sicuramente le altre case miglioreranno ma lo faremo anche noi. L'anno scorso abbiamo dovuto fare grossi passi in avanti, ora che invece abbiamo una buona base di partenza senza dover fare una rivoluzione penso che i miglioramenti ci saranno senza troppe difficoltà".

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