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MotoGP, Bagnaia, Fernandez e Foggia: speranze mondiali appese a un filo

Pecco ha 48 punti da recuperare, Raul 34 e Dennis 42 con 4 gare rimaste. Tutti e tre hanno vinto gli ultimi due GP e Austin deciderà il loro futuro

MotoGP: Bagnaia, Fernandez e Foggia: speranze mondiali appese a un filo

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Dicono che la strada per il successo è lunga e in salita, per alcuni più che per altri. Nello sport - e il motociclismo non fa eccezione - i conti si fanno sempre alla fine e ci sono tre piloti che sperano di potere ribaltare una situazione che in alcuni casi sembra disperata. Il caso vuole che sia i vincitori degli ultimi due GP: Bagnaia, Fernandez e Foggia, tutti e tre autori di una doppietta fra Aragon e Misano, tutti e tre secondi in campionato nelle rispettive classi.

Con 4 gare alla fine del campionato, la situazione più difficile l’ha Pecco. Con 48 punti di vantaggio, Quartararo potrebbe permettersi di ‘accontentarsi’ del gradino più basso del podio in ogni GP anche se il pilota della Ducati li vincesse. Bagnaia lo sa: “non è tutto nelle mie mani, Fabio dovrebbe commettere un errore” ha spiegato la sua situazione. Il francese però, quest’anno, in gara non ha sbagliato mai, anzi è l’unico pilota a non essere mai arrivato al traguardo. Sul podio non è salito solo 5 volte su 14 gare: in Qatar, a Jerez (per il problema di sindrome compartimentale), a Barcellona (per il problema alla tuta), nel secondo GP al Red Bull Ring (con il flag-to-flag), ad Aragon (per un problema di pressione alla gomma).

Quindi Bagnaia deve vincere, e sperare. In qualche ‘guastafeste’ che si metta fra lui e Quartararo (leggi Marquez o i piloti Suzuki) oppure nei compagni di marca. Il problema, però, è che gli altri piloti Ducati non sono riusciti ad arrivare molte volte davanti a Quartararo. Miller lo ha fatto solo 4 volte, le stesse di Zarco che in questo momento sembra essersi spento dopo la buona prima metà di stagione (anche per i problemi al braccio). Martin e Bastianini sono in crescita, ma entrambi debuttanti, con tutti i limiti del caso. Quindi Pecco si trova da solo, con come unico eventuale alleato la fortuna, se decidesse di buttare un’occhiata dalla sua parte.

Dei tre, quello con più possibilità di colmare il gap è Raul, per il semplice fatto che ha quello minore: 34 punti. Dall’altra parte, però, c’è un Gardner che, come Quartararo, non ha fatto segnare nemmeno uno zero in classifica, al contrario dei due del compagno di squadra. Remy sa usare la testa e lo ha dimostrato anche nelle ultime due gare, con altrettanti secondi posti che valgono oro per il campionato.

La Moto2, però, ha molti piloti in grado di mettersi in mezzo ai due contendenti, diventando involontari ahi della bilancia. Bezzecchi, Lowes, Di Giannantonio hanno già vinto quest’anno, Canet ci è andato vicino, Agusto Fernandez è andato sul podio, quindi le variabili sono maggiori rispetto alla MotoGP e questo è senza dubbio, sulla carta, il campionato più aperto.

Passando alla Moto3, però, le previsioni si fanno più complicate. Per la matematica la situazione di Foggia è simile a quella di Bagnaia: 42 punti sono un divario difficile da colmare, ma il debuttante Acosta non brilla per costanza e infatti è salito sul podio 6 volte, 5 delle quali vincendo. Dennis, invece, dal Mugello in poi ha messo in campo un ruolino di marcia da applausi: con 4 vittorie e 7 podi in 9 gare.

Rimpiangere ora i tanti zeri di inizio anno è inutile, anche il pilota di Leopard (come Pecco) deve solo pensare a continuare così, consapevole che la Moto3 è il regno dell’incertezza. In ogni GP ci potrebbero essere tante sorprese e in gare di gruppo errori e problemi sono sempre dietro l’angolo. Senza contare che Garcia ha gli stessi punti di Dennis, quindi il Mondiale è ancora a 3.

Per gli inseguitori l’unica regola è arrivare davanti senza sbagliare, facile a dirsi e difficile a farsi. Dopo il GP di Austin scopriremo se potranno ancora continuare a sperare.

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