Tu sei qui

Ducati DesertX, ecco le avversarie della adventure bolognese

La enduro Ducati è una delle protagoniste della Ducati World Premiere, la web serie con la quale la casa bolognese presenterà le sue novità. Ma quali saranno le moto con cui concorrerà? Eccone qualcuna

Moto - News: Ducati DesertX, ecco le avversarie della adventure bolognese

Share


Presentata sotto forma di prototipo a Eicma 2019, l'ultima edizione che ha visto la presenza fisica di Ducati, la DesertX è un modello molto atteso e quasi di rottura con la tradizionale produzione della casa bolognese. Le informazioni sono ancora poche e, forse anche per questo, la curiosità attorno questo modello è davvero tanta, come la pazienza che si dovrà portare, perché la sua presentazione è prevista per dicembre.

COME PUÒ ESSERE

Che non è un'espressione di sorpresa ma la semplice e diffusa domanda che molti ducatisti, e non solo, si stanno facendo. La DesertX è la nuova enduro stradale che Ducati ha pensato per offrire capacità off-road, grazie ad una ciclistica tutta nuova disegnata intorno alla ruota anteriore da 21”.
Il motore è l'affidabile Testastretta da 937 cc raffreddato a liquido e per capire quale sarà il suo comportamento, dobbiamo andare a vedere le sue prestazioni nei modelli Ducati che lo montano. Per esempio, i valori di potenza e coppia della Hypermotard sono rispettivamente di 114 CV a 9.000 gir e 96 Nm a 7.250; per la SuperSport 110 CV a 9.000 giri e 93 Nm a 6.500 giri; per la Panigale V2 155 CV a 10.750 giri e 104 Nm a 9.000 giri e infine per la Multistrada 113 CV a 9.000 giri e 94 Nm a 6.750 giri.
Esclusa la superbike, la potenza si aggira sui 110 CV e possiamo ipotizzare un valore simile anche per la DesertX.

Il nuovo modello nasce per un utilizzo dei più vari ma all'insegna della scoperte e dell'avventura, dalle esplorazioni delle colline dietro casa alla sfida delle sabbie del deserto passando per la scoperta di nuovi sentieri di montagna.
Anche il suo equipaggiamento quindi sarà all'altezza dei modelli Ducati più raffinati. Non dovrebbe mancare la piattaforma inerziale a 6 assi per rilevare istantaneamente angolo di rollio, di imbardata e di beccheggio della moto nello spazio. Tra i sistemi di assistenza alla guida elettronici inclusi possiamo elencare il Riding Mode; il cambio DQS (Ducati QuickShift) bidirezionale; la frizione idraulica antisaltellamento, il DSS (Ducati Skyhook Suspension Evo); le sospensioni semi-attive controllate dal sistema DSS (Ducati Skyhook Suspension Evo) completamente regolabile; l'ABS Cornering Bosch; il DTC (Ducati Traction Control); il VHC (Vehicle Hold Control); il cruise control azionabile attraverso i comandi al manubrio e il DWC EVO (Ducati Wheelie Control EVO).

Ma tutti questi acronimi tecnologici potrebbero essere previsti più o meno di serie anche a seconda delle eventuali diverse versioni previste per la Ducati DesertX. Per scoprirlo, dovremmo aspettare il 9 dicembre, data dell'ultima puntata della Ducati World Premiere, la web serie con la quale la casa bolognese svelerà le sue novità 2022

LA CONCORRENZA

Il mercato delle enduro stradali si sta facendo di anno in anno sempre più competitivo, grazie anche alla popolarità che stanno guadagnando gli eventi per i motociclisti amatori. Aprilia infatti quest'anno è tornata nel segmento con la sua Tuareg 660, sfruttando l'apprezzato motore bicilindrico da 660 cc della RS e della Tuono e derivante dal motore della V4 . Ma l'italiana non può essere inclusa tra le competitor della DesertX per l'evidente differenza di cilindrata, però dimostra come l'interesse delle case per il segmento sia notevole.
Quali possono essere allora le sue rivali dirette?

Honda Africa Twin, recentemente rinnovata per il 2022, è già nel mirino, equipaggiata con un motore bicilindrico da 1100 cc che eroga 102 CV e 105 Nm e conta su una dotazione elettronica che include la piattaforma IMU a 6 assi, controllo di trazione HSTC, il cornering ABS e il sistema Anti Wheelie, oltre al cambio DCT su richiesta, alla connettività smartphone con sistemi Apple Car Play e Android Auto, alle sospensioni elettroniche Showa e al riding mode con quattro regolazioni. È disponibile nella versione standard e Adventure Sports, che si differenziano per il peso (rispettivamente 229 kg e 240 kg) e per il prezzo, da 14.990 la standard (1.000 euro in più per la versione DCT) mentre per la Adventure Sports non è stato ancora definito. I prezzi della versione precedente andavano da 18.990 euro a 22.740 euro.

L'altro modello concorrente è la KTM 890 Adventure, concepita per l'adventure touring ma a seconda delle versioni mostra un animo offroad. La 890 Adventure è proposta in tre varianti: standard (esclusivamente stradale), R e R Rally che si differenziano per i diversi allestimenti e dal prezzo, che sono di 13.490 euro, 14.690 euro e 21.200 euro. Motore e prestazioni sono uguali per tutte: il bicilindrico di 899 cc da 105 CV a 8.000 giri e 100 Nm a 6.500 giri. Il peso è di 196 kg a secco. La variante R è quella che interessa a noi (la R Rally è una versione in edizione limitata a 700 esemplari), dotata di sospensioni completamente regolabili e ride by wire e su richiesta di cambio Quickshifter+.

Infine un'altra concorrente da tenere d'occhio è la Triumph Tiger 900, proposta in due versioni: Tigr 900 GT e Tiger 900 Rally, oltre alla Bond Edition. La versione più coinvolta è la Rally, che a sua volta ha du e versioni: Tiger 900 Rally e Tiger 900 Rally Pro (guarda il nostro Perché Comprarla). Pensata per le avventure più estreme in off-road e gli spostamenti di tutti i giorni, grazie a comfort, abilità di guida e al nuovo motore tre cilindri Triumph Tiger 900 Rally è l'unica ad essere equipaggiata con il motore tre cilindri, da 888 cc che eroga 95,2 CV a 8.750 giri e 87 Nm a 7.250 a giri. È dotata di sospensione offroad Showa regolabile, controllo di trazione e ABS cornering, Cruise Control, manopole riscaldabili, strumentazione TFT a colori da 7" e riding mode a quattro modalità.
La Tiger 900 Rally Pro a questo aggiunge un allestimento più ricco che include, tra le altre, barre paramotore, paracoppa in alluminio, cambio Quickshifter con Triumph Shift Assist, TPM disponibile, connettività My Triumph, selle riscaldabili per pilota e passeggero, fari antinebbia a LED e riding mode con 6 modalità di guida. La differenza tra le due si fa sentire nell'ordine di dei chili: 196 la prima e 201 kg la seconda. Anche il prezzo varia: la Tiger 900 Rally costa 14.600 euro mentre la Rally Pro 16.200 euro.

__

Articoli che potrebbero interessarti