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SBK, Redding: “Davies ha seguito Valentino, quando non ti diverti più è inutile”

“A 17-18 anni puoi avere tutte le motivazioni del mondo, ma poi quando cresci è diverso. Il mio ritiro? Non andrò a pescare come Stoner”

SBK: Redding: “Davies ha seguito Valentino, quando non ti diverti più è inutile”

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Tra i piloti presenti ieri in conferenza stampa a Jerez, in occasione dell’addio di Davies alla SBK, non poteva mancare Scott Redding. I due hanno condiviso la stagione 2020 in Aruba, con la ciliegina sulla torta rappresentata dal successo di Chaz in occasione di Gara 2 a Estoril.

L’addio del gallese alla SBK diventa il tema centrale in occasione dell’incontro con i media da parte del portacolori Aruba

“Ieri ho fatto anche il giornalista in conferenza – ha ricordato Scott sorridendo – visto che c’erano poche domande e Chaz stava per mettersi a piangere, ho evitato che gli scendessero le lacrime. Cosa dire di Chaz, potrei stare qua a parlare per molto tempo, dato che per me è stata una persona fantastica, straordinaria ed eccezionale. Io e lui abbiamo condiviso il box nel 2020 e tra di noi c’è sempre stato rispetto e collaborazione. Ovvio che poi uno voleva arrivare davanti all’altro, ma al termine di ogni gara entrambi riconoscevamo rispetto reciproco, scambiandoci la mano. Penso ad esempio allo scorso anno a Estoril, dopo che vinse Gara 2, quando lo applaudii. Dispiace saluti questo paddock, non nego mi piacerebbe averlo come coach in futuro, dato che è un grande pilota con eccellenti competenze”.

Sul tema Davies il portacolori Aruba non si sottrae.
“Le gare non sono tutto nella vita, dato che molto altro. Quando però sei un pilota la tua vita è racchiusa per la maggior parte del tuo tempo nel paddock, tralasciando i tuoi cari. È difficile infatti condividere il tempo con le persone a cui vuoi bene, dedicando loro le attenzioni che meritano. Penso ad esempio a me stesso, che mi alzo alle 5 del mattino per andare in bici ad allenarmi, in seguito ho poi i test durante l’anno e le gare. Come detto, la vita di un pilota è racchiusa dentro questo mondo. Il fatto è che quando hai 16-17 anni c’è la motivazione a spingerti, ma poi cresci e inizi a capire e comprendere molti altri aspetti”.

Redding fa quindi un esempio.
“Guardate ad esempio Rossi. Nonostante l’età, fino a qualche anno fa, lottava per i podi. Poi, nel momento in cui non ottieni più determinati risultati, inizi a non divertirti più ed è tutto complicato e inutile. Chaz si è ritrovato nella stessa situazione e poi è subentrato anche il recente infortunio, che non ha certo aiutato. Lo scorso anno, quando ha terminato la stagione, pensava che con Go Eleven potesse di nuovo lottare per qualcosa di importante, perché pensi, ti fa delle ambizioni e aspettative, invece è andata diversamente Come ho detto, gli augurio il meglio per il futuro, dato che è stato un simbolo per questo mondo”.

A Redding viene poi domandato se il giorno in cui si ritirerà si divertirà a pescare come Casey Stoner.
“No, io non andrò a pescare come Casey, fidatevi. C’è già mio zio che pesca e siamo a posto” (scherza).

Il discorso su Davies fa quasi passare in secondo piano il venerdì di libere, dove il gallese ha chiuso quinto a sei decimi dalla vetta.
“Oggi abbiamo trovato delle condizioni diverse rispetto allo scorso anno, infatti ci sono molti meno gradi. Dobbiamo cercare di lavorare nella direzione in cui sappiamo, perché più cerco di essere dolce e più sono lento. Oggi ho avvertito l’anteriore scivolare e su questo aspetto dobbiamo crescere. Per il resto che dire, Rea ha  dimostrato di avere un bel passo, ma anch’io posso arrivare a quel livello cercando di rimanere calmo”.

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