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SBK, Redding: “Non potevo essere la terza Ducati, o vincevo o cadevo”

“Dopo i primi giri pensavo di non aver più speranze”, Rinaldi: “Non vedevo nulla, andavo a sentimento, non avevo la pellicola antiappannamento”

SBK: Redding: “Non potevo essere la terza Ducati, o vincevo o cadevo”

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E pensare che a metà gara era addirittura fuori dalla top ten, in undicesima posizione. Una rimonta da dieci e lode quella di Scott Redding a Barcellona, capace di risalire fino al podio per poi piazzare l’attacco decisivo e vincere Gara 1. Siamo convinti che il portacolori Aruba non dimenticherà così facilmente la prestazione odierna, che gli ha consegnato una nuova vittoria dopo quella di Navarra giunta lo scorso agosto.

“Non avrei mai pensato di vincere quest’oggi – ha commentato – anzi, per come si era messa nei primi giri, credevo di chiudere questa gara in modo triste, dato che dopo i primi giri ero lontano dai migliori. All’inizio non c’era grip, infatti ci voleva poco a sbagliare e finire a terra. Ho cercato però di seguire Michael e ho provato a spingere nel momento in cui la pioggia ha cessato”.

Da quella che poteva sembrare una corsa scritta, ecco la riscossa.

“Sulla moto mi sentivo bene, avevo ritmo, poi ho visto il gruppo davanti a me e ho capito che potevo colmare il gap. Ho cercato di spingere e ho passato prima Van der Mark, in seguito Rea. Poi avevo davanti a a me le due Ducati. In quel momento ho pensato: ho vinco o finisco a terra, di sicuro non sarò la terza Ducati sul podio. Così sono riuscito a passare Rinaldi e Bassani, conquistando questa importante vittoria. È un successo importante, che mi regala fiducia”.

Gara 1 a Barcellona è stata condizionata dalla pioggia, mentre per domani dovrebbe esserci il sole.

“Sulla griglia ero sereno prima del via, anche perché con la pioggia non ci sono tante scelte da fare in merito a gomme e assetto. Pensavo di lottare per il podio, ma come detto mi sono trovato a rincorrere. È stata una gara lunga, dove ho cercato di essere rilassato, soprattutto nel finale. Ho gestito e vinto”.

Sul gradino più basso del podio compare invece Rinaldi, autore di un terzo posto tutto in rimonta.

“Che dire di questa gara, purtroppo non vedevo nulla e andavo a sentimento negli ultimi, dato che la mia visibilità era limitata – ha spiegato – il problema però non era il casco come magari qualcuno può pensare, ma il fatto che non avessi la pellicola antiappannamento. Fortunatamente sono riuscito ad arrivare al traguardo e centrare il terzo posto”.

Nonostante la dimenticanza, il casco LS2 di Rinaldi ha saputo reggere in condizioni di pioggia.

“Ammetto che sono un po’ dispiaciuto per come è andata, dato che in condizioni d’asciutto avrei potuto vincere – ha svelato - alla fine però siamo riusciti a essere forti sul bagnato, conquistando il podio. Purtroppo sul bagnato non avevo molte carte da giocarmi, dato che mi mancava la giusta confidenza col gas, inoltre l’elettronica era un interrogativo con queste condizioni mai trovate prima d’ora in stagione. In entrata di curva mi trovavo bene, ma non in uscita, infatti tutto ciò ha inciso sulla mia prestazione”.

A proposito di pioggia, il romagnolo spiega quanto fosse complicata la situazione.

“In condizioni di bagnato il grip cambia diversamente da giro in giro e di conseguenza non puoi tenere lo stesso ritmo. Nei primi giri ho accusato molto, ma poi la situazione è cambiata. Il problema è che fino alla gara non abbiamo mai incontrato una sola volta la pioggia, di conseguenza era un interrogativo per tutti. In questi casi diventa fondamentale è capire la situazione subito e cercare la fiducia”.

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