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Ducati e il vantaggio di avere una MotoGP stradale in vendita

Tutti i piloti di Borgo Panigale sfruttano la Panigale V4 per allenarsi in pista, mentre oggi Quartararo ha ammesso che girare con la R1 non lo aiuta affatto

MotoGP: Ducati e il vantaggio di avere una MotoGP stradale in vendita

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Ducati ha sempre sfruttato al massimo le corse per acquisire know how da trasferire poi sulle moto regolarmente in vendita dai concessionari e con la Panigale V4 ha di certo segnato un ulteriore passo in avanti da questo punto di vista. Tutti i piloti impegnati in MotoGP sulla Desmosedici sfruttano infatti le sessioni di allenamento in pista per allenarsi con la sportiva di punta della Casa bolognese, che ha anche organizzato diverse giornate proprio per consentire ai propri piloti di girare assieme e fare anche team building. 

Oggi è stato interessante ascoltare le parole di Fabio Quartararo quando gli è stato chiesto se facesse anche lui lo stesso in sella alla Yamaha R1, la supersportiva di Iwata per eccellenza ed il francese ha candidamente ammesso che le due moto sono troppo diverse, riferendosi ovviamente alle enormi differenze che passano tra la R1 e la M1 che utilizza in gara. 

“Non mi aiuterebbe, perché non mi piace girare con la R1 - ha risposto Fabio -  è totalmente diverso, mi sento perso quando le provo entrambe. Sono diverse le gomme, la moto funziona in modo diverso. Preferisco fare i miei soliti allenamenti con il cross e lavorare sul mio fisico. Girare con la R1 non mi aiuterebbe”. 

Uno dei principali problemi dei piloti dell’attuale MotoGP è proprio quello di poter utilizzare le proprie moto da gara in pista solo durante i Gran Premi oppure in occasione dei test ufficiali, visto che la maggior parte dei test sono riservati ai rispettivi collaudatori della Case, tranne nel caso dei costruttori che godono delle concessioni come l’Aprilia. 

La velocità richiede abitudine, occhio e istinto, tutte cose che sono davvero importanti da tenere allenate e girare in pista resta il miglior allenamento per un pilota. Lo stesso Marc Marquez prima di effettuare il proprio ritorno a Portimao, aveva girato a Barcellona con una RC213V, la versione stradale della MotoGP di Honda. Ma non tutti hanno nel proprio listino una moto che si avvicina alle MotoGP per concezione e prestazioni. Ducati può vantare questo primato oggi, visti anche i tempi con cui ha girato Bagnaia a Misano nell’ultima sessione di prove svolta proprio qui a Misano. Pecco aveva fermato il cronometro in 1’35’030, ovvero poco meno di quattro secondi più lento rispetto a quanto fatto con la GP21 oggi in qualifica. 

Di certo nei test Pecco non ha cercato la prestazione mostruosa, per cui è intuibile che il limite della Panigale possa essere ancora più vicino rispetto a quanto accarezzato dai piloti durante i propri allenamenti. Da un certo punto di vista è normale che la situazione sia questa, perché le quattro sorelle giapponesi non hanno quasi mai creato delle sportive così estreme nella concezione da essere paragonabili ad una MotoGP. La KTM non ha neanche una carenata sportiva a cilindrata piena a listino, mentre l’Aprilia segue maggiormente la filosofia Ducati con una RSV4 che pur essendo stata concepita nel 2008 continua attraverso una incessante evoluzione ad essere un riferimento per la categoria. 

Ducati come spesso accade traccia una strada e gli altri si trovano a seguirla, sarà interessante osservare in futuro cosa avverrà vista la tendenza del ultimi anni a sfruttare la categoria delle SBK stradali per mostrare tutto il proprio arsenale tecnologico più che per inseguire numeri di vendita che non sono più espressi sui livelli visti ad esempio negli anni 90’ e per buona parte del primo decennio del 2000. 

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