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MotoGP, Zarco: "Mi farò operare al braccio mercoledì, potrò correre ad Austin"

"L'intervento con gli stessi medici di Quartararo, ad Aragon il mio corpo è come entrato in modalità di sicurezza e mi mancava confidenza. Bagnaia sarà l'uomo da battere a Misano"

MotoGP: Zarco:

Johann Zarco non è di certo stato protagonista di un fine settimana entusiasmante ad Aragon, ma una parte di quei risultati sono dipesi probabilmente dal problema al braccio che presto risolverà operandosi. La sindrome compartimentale con perdona in MotoGP ed ora tocca al francese ripercorrere la stessa strada intrapresa da Fabio Quartararo con successo ad inizio stagione. Sarà anche la stessa equipe medica ad operare Zarco, che conta di essere pronto in pista per Austin. 

A Misano serve una prova d'orgoglio, per tornare a lottare in zona podio come ha fatto per tutta la prima parte di stagione e tornare a fare punti pesanti in classifica. Johann lo sa bene e sa anche di avere in Ducati il miglior riferimento possibile su questo tracciato, ovvero un Pecco Bagnaia in forma smagliante dopo il cristallino successo in Spagna. 

"Mi sento bene in generale ed è ottimo tornare in pista subito dopo la brutta gara di Aragon - ha esordito Zarco nell'incontro con i giornalisti che precede il GP- ho fatto delle visite lunedì e martedì, per poter programmare per mercoledì prossimo l’operazione e poi essere pronto per andare ad Austin. Sono contento per quanto abbiamo scoperto in queste visite. Questo fine settimana penso di poter lottare, ormai sono abituato a questa situazione. Quando le sensazioni sono buone in sella, nonostante il problema al braccio riesco ad essere veloce e spero che a Misano vada così. Forse avremo condizioni meteo non ottimali e per me sarà anche meglio, potrò fare la mia parte senza soffrire troppo e risparmiando energie. Mi farò operare dagli stessi medici che hanno fatto la seconda operazione al braccio a Fabio Quartararo". 

A fine gara ad Aragon avevi detto di non aver sofferto troppo. E' cambiato qualcosa?
"Ad Aragon non ho provato dolore, ma non andavo neanche forte, andavo troppo piano in gara e questo è stato il problema. Penso sia possibile che il mio corpo si sia messo in una sorta di modalità di sicurezza e spero che non faccia la stessa cosa qui. Ho sofferto in altre gare e qualche volta forse ho anche perso l’opportunità di fare podio per questi problemi. Quindi la decisione di operarmi deriva da questo, ho avuto la conferma che questa cosa rappresenta in ogni caso un limite, ho avuto le prove di questo durante le ultime visite. Per questo ho deciso e ne sono felice. Alcuni mi avevano suggerito di aspettare Austin e poi operarmi, ma questi dottori che sono molto esperti della materia, mi hanno detto che non avrei avuto problemi e che una settimana sarebbe bastata. Anzi, mi hanno anche detto che per il braccio sarà utile fare degli sforzi dopo una settimana, il corpo può sopportare senza problemi questa situazione. Magari ad Austin soffrirò anche perché è impegnativa come pista per le sue staccate, ma terrò duro. Adesso penso solo a fare il massimo qui a Misano". 

Hai avuto qualche giorno per valutare la tua gara di Aragon?
"Difficile valutare la gara di Aragon. Ci ho pensato poco in realtà, perché mi sono concentrato sul problema dell’operazione. Poi ho viaggiato in auto per arrivare a Misano ed in realtà non ci ho pensato molto". 

In questa stagione si vedono spesso degli alti e bassi dei piloti. Come a te e Oliveira. Da cosa dipende secondo te?
"Penso che questi up e down siano meno gravi di quello che sembra. In realtà quando un pilota va male sembra molto più lontano di quanto non lo sia. Penso dipenda da questo e che la situazione sia in realtà più complessa di quanto appaia in realtà. E’ una cosa che succede da due anni, basta poco per trovarti indietro ed a volte ti sembra di non capire dove ti trovi. Tra me e Miguel penso che cambi molto la situazione per via del suo infortunio in Austria, credo che non sia al massimo e forse ha del dolore". 

Cosa ti ha lasciato la trasferta in sella alla Ducati Darmah ad Aragon?
"E’ stato bello fare quella esperienza con la Ducati Darmah. Ho condiviso delle belle emozioni con la mia squadra, quindi è stato molto interessante anche per questo, per fare team building. Ho avuto l’opportunità di farlo e l’ho colta, mi sono divertito molto. Penso che i nostri rapporti, tra me e il team, siano anche migliori". 

Riguardo Austin, ci sono voci di proteste di alcuni piloti che non vorrebbero partire per via delle problematiche legate al Covid. Tu cosa ne pensi?
"Non conosco le proteste di qualcuno. Non ne ho idea e spero che possiamo partire per Austin, dobbiamo partire la settimana prossima e spero di farlo. Lo spero anche per me per via dell’operazione che farò, perché far lavorare subito il braccio sarà importante. Quindi spero si faccia la gara regolarmente". 

Che obiettivo hai per Misano?
"Arriviamo a Misano dopo una splendida vittoria di Bagnaia ad Aragon e questo ci permette di avere degli ottimi riferimenti, visto che Misano è anche una delle sue piste preferite. E’ stato forte anche l’anno scorso, quindi sappiamo di avere un grande potenziale su questa pista, un potenziale che a me è completamente mancato ad Aragon. E’ un bene per me essere qui e sapere di dover spingere per avere il suo stesso passo, che sarà quello che servirà per fare una bella gara. Le moto sono molto vicine quindi escludo che una moto abbia un vantaggio sulle altre, ma se la Ducati può averne uno, di certo Pecco saprò sfruttarlo quindi questo mi motiva ancora di più". 

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