Uno sguardo alla pista di Misano, ma con la mente rivolta alle dune della Dakar. Deve essere questo quello che passa per la testa di Danilo Petrucci, che si prepara ad affrontare le ultime gare della stagione in MotoGP per poi saltare letteralmente in sella alle KTM nate per vincere nella classica del deserto. Una sfida sulla carta davvero impegnativa, che segna un cambiamento enorme per Danilo.
Ma prima di affrontare Dakar ci sono delle gare da disputare in pista e sarà fondamentale per Petrucci tentare di invertire la rotta e tornare a lottare almeno in top ten stabilmente. Serve per terminare una lunghissima avventura in MotoGP che merita la migliore fine possibile. Danilo ne è consapevole e sembra determinato a scrivere qualche altra bella pagina della sua storia in top class, prima di passare ad indossare caschi con il visierino ed inforcare moto con ruote tassellate. Intanto un pensiero va anche a Tony Cairoli, leggenda del cross che ha deciso di smettere a fine anno. Petrucci potrebbe calamitare con la sua figura moltissimo appassionati e fargli scoprire il mondo dell'off road come mai fatto prima. Una sfida che lo intriga.
Ma a Misano ci sarà anche il grande ritorno di Dovizioso con la Yamaha, che risponde in qualche modo al debutto di Vinales con l'Aprilia. A Petrucci è stato chiesto su chi avrebbe scommesso un euro.
"Un euro su Vinales o Dovizioso domenica? Questa è davvero una bella domanda. Io adesso lo metterei su Maverick, perché ha già girato a Misano ed ha una gara di esperienza sull’Aprila. Questi chilometri in più in sella fanno la differenza".
Tornando a parlare del tuo futuro e della Dakar, cosa pensi dell'eredità di Cairoli. In qualche modo ne sei coinvolto.
"Mi stimola molto questa sfida anche per questo - ha confermato Danilo - per prima cosa devo fare solo i complimenti a Tony Cairoli per la sua carriera e per quello che ha fatto. Gli auguro il meglio, davvero. Mi piacerebbe dare visibilità al mondo del fuoristrada con la mia figura. A livello sportivo non c’è mai stato nessuno che in meno di due mesi ha fatto una gara della MotoGP e poi la Dakar. Il piano è provare a farla subito come esperienza per poi decidere da lì in poi con KTM cosa fare. Loro mi stanno offrendo di fare una Dakar con tutto l’impegno che comporta e non è poco, senza mai essere salito su quella moto. Facciamo questa cosa che sarà una sorta di grande regalo che mi faccio e che mi fanno e poi vediamo cosa viene fuori e cosa potremmo fare assieme".
Ma per te correre in MotoGP fino a fine stagione rappresenta un divertimento, sapendo che il tuo futuro è altrove?
"Per me è diverso arrivare qui dopo tanto tempo e con tutta l’esperienza che ho addosso. Divertirsi sul serio con queste moto non è facile, perché non si tratta di divertimento in sella, quanto piuttosto di impegno e applicazione. Non puoi arrivare in pista e dire ‘ok, sono le ultime gare penso e divertirmi’ perché dopo becchi due secondi al giro e non c’è niente di divertente in questo. Ti diverti quando alla fine della gara sei andato fortissimo e ti puoi dire da solo che hai fatto semplicemente il massimo. Altrimenti è impossibile. Voglio finire questa stagione nel migliore dei modi, il tempo sta scadendo e mancano poche gare alla fine. Devo dare tutto me stesso, cercando di restare davanti e cogliere magari un’opportunità se dovesse arrivare. Voglio finire al meglio e magari salire sul podio per un’ultima volta".
A Misano torna anche Dovizioso in sella. Cosa pensi che possa fare?
"Sono felice di vedere Andrea di nuovo su una MotoGP. Come possa andare, credo sia difficile immaginarlo. Domani penso che sarà complesso, perché sapendo tutto quello che c’è da imparare su una MotoGP trovo difficile che gli bastino poche sessioni, che sono anche brevi. Sono 45 minuti, ma in realtà si guida a Misano per 11 o 12 giri completi ogni sessione. Difficile fare tutto bene e poi conosco Andrea un po’ ed anche solo nel trovare la giusta posizione in sella è molto meticoloso e preciso. Dovrà superare alcuni gradini prima di essere competitivo. Poi però penso anche che per quanto non sia la stessa moto, nel 2012 è andato forte con una M1 privata. Sarà dura, ma lui è un pilota molto intelligente e farà bene, magari non subito questa domenica, ma imparerà presto e sarà al top".
Qui a Misano torna anche la mamma, giusto?
"Qui c’è anche la mamma. Per due anni non abbiamo potuto portare nessuno, ma questa volta lei c’è ed è più eccitata di me".
Che obiettivi ti poni tu per Misano?
"Nelle ultime gare abbiamo trovato un assetto di base buono per me sulla moto e mi sento bene in sella. Ogni volta so di poter essere veloce, ma ogni volta dobbiamo vedere quanto può essere il mio gap in rettilineo in accelerazione ed in velocità massima. L’anno scorso la RC16 è andata forte qui a Misano, quindi vorrei almeno cercare di segnare dei punti e stare quanto più vicino possibile agli altri piloti KTM. Aragon è stata difficile per me, perché l’unico punto in cui riesco a recuperare è la staccata ma lì mi trovavo sempre qualcuno davanti che mi ha rallentato da questo punto di vista. Perdevo tempo ed è stato difficile. Ho fatto anche un paio di errori, avevo davanti a me Miguel e sono rimasto con lui. Magari non è stata la sua gara migliore, ma per me è importante restare con gli altri KTM".
Questa non è esattamente la tua pista preferita, ma la pioggia potrebbe aiutarti.
"Si, Misano non è mai stata una delle mie piste preferite. Un rapporto di amore e odio. Qui sono sempre andato forte con la pioggia, mentre con l’asciutto non ho mai fatto molto. Ovviamente per me è la prima volta con la KTM, non so cosa aspettarmi. Mi preoccupano le accelerazioni, ma sono un po’ di gare che mi sento meglio in moto e voglio cercare di sfruttare al massimo questa cosa per divertirmi in queste gare fino a fine anno. Non ho il passo per vincere, ma mi piacerebbe stare nella top ten. Magari ad ottobre qui, con un po’ di fresco, potrò fare altro".