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MotoGP, Dovizioso: "Ho sempre sognato Yamaha, è la mia moto e accetto il rischio"

"Non sono tornato solo per esserci, ma per lottare per il titolo. Contento di essere insieme a Valentino, lui è speciale. Marquez? È in una brutta situazione"

MotoGP: Dovizioso: "Ho sempre sognato Yamaha, è la mia moto e accetto il rischio"

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Andrea Dovizioso sembra già perfettamente a suo agio con indossi i colori del team Yamaha Petronas e i sorrisi che dispensa dicono tutto sulla sua felicità. Nessuno solo poche settimane fa avrebbe pensato che il Dovi sarebbe potuto tornare così presto in MotoGP e per di più dalla porta principale.

Alla fine dello scorso anno non ero preoccupato, avevo fatto quello che volevo - inizia il suo racconto - Poi è successo qualcosa di pazzo e si sono aperte delle porte, se non fosse successo penso che mi sarei ritirato ma non stavo vivendo quella situazione male, o con rabbia. È successo quello che è successo e sono contento di essere qui”.

Sei stato sorpreso del divorzio fra Yamaha e Vinales?
Penso che lo siano stati tutti perché nessuno conosce i dettagli di quello che è successo. Nessuno pensava a uno stop con la stagione in corso”.

"Forse ho più da perdere che da guadagnare ma mi prendo questo rischio"

Non hai avuto nessun dubbio ad accettare questa sfida?
A casa stavo bene, ero più rilassato, me lo aveva soprattutto fatto notare la mia ragazza (ride). Però, quando si è aperta questa porta, non potevo dire di no. Dopo la bella stagione del 2012 (con la M1 del team Tech3 ndr) sognavo di avere una Yamaha ufficiale, ma non era successo. Quella cosa mi è rimasta in mente e quando ho avuto questa possibilità non ho voluto perderla. Non voglio dire che sarò il migliore sulla M1, ma da pilota penso che quella sia la mia moto, è la sensazione che ho dopo averla osservata per tanti anni. Tanta gente pensa che per me ci siano più rischi che possibilità di fare bene, ma io non mi preoccupo perché corro per me e non vedo l’ora di farlo. Vorrà dire che prenderò quel rischio”.

Quanto ti è mancata la MotoGP?
È stata il mio mondo per vent’anni, è normale che mi sia mancata, però lo scorso anno era finito male e questo ha avuto la sua influenza. Guardavo ogni turno, li registravo, perché mi piacciono questo sport e la tecnica, non mi interessava vedere solamente chi vinceva la domenica ma capire. Anche l’adrenalina mi è mancata, ma di quella ne avevo tanta grazie al cross. Semmai mi mancava non stare davanti in MotoGP”.

"Non corro per fare presenza ma per lottare per il titolo"

Sei tornato per rifarlo?
Sono qui per lottare per il titolo, come ogni altro pilota, se poi sarà possibile lo vedremo. Non ho mai corso, e mai lo farò, solo per esserci: non mi diverto e non mi piace. A quel punto avrei fatto altro”.

Perché hai detto no ad Aprilia?
Massimo (Rivola ndr) è veramente una bella persona, ha spinto tanto perché provassi la moto e alla fine ha vinto (ride). Alla fine è stata una buona idea, per entrambi: ho potuto guidare una MotoGP e dare loro i miei commenti. Però non l’ho fatto con l’idea poi di correre, non volevo essere in MotoGP a tutti i costi e quella non era la situazione che volevo per me. Mi spiego: l’Aprilia ha una base molto buona, me ne sono accorto subito, ma per vincere in MotoGP non è abbastanza. Sono stati comunque molto bravi”.

"Mi fa piacere correre con Valentino, non perché ha vinto tanto ma perché è speciale"

Dividerai il box con Rossi.
Correre con Valentino è speciale, non perché ha vinto tantissimo ma perché è una persona speciale. Nel corso delle nostre carriere ci siamo sempre incrociate, ma non abbiamo mai giocati un campionato l’uno contro l’altro, è stato un peccato. Ora si sta godendo queste 5 gare, le ultime per lui, e cercherò di fare lo stesso. Sono molto curioso di essere nel box con lui, scoprirò tante cose e mi fa molto piacere”.

Passiamo alla M1: erediterai quella di Morbidelli, non esattamente la più aggiornata.
Non me ne preoccupo, non devo lottare ora per il campionato, e la cosa importante dell’accordo è che avrò una M1 ufficiale il prossimo anno. Ora la cosa importante sarà capirla e sentirmi bene, so che dovrò guidare in un modo diverso e servirà tempo. Sono più preoccupato di trovare la giusta posizione in sella, perché sono un po’ basso, quando ci riuscirò allora potrò iniziare a spingere”.

Hai chiesto a Crutchlow qualche consiglio?
Sapete come è fatto Cal, abbiamo parlato per un’ora e non abbiamo mai smesso di ridere. In quel modo è un po’ difficile capire i dettagli, ma prima devo concentrarmi sull’adattarmi io. In un certo senso sono fortunato, perché avrò 5 gare per farlo oltre ai test canonici”.

Avrai Forcada come capotecnico.
"Mi hanno parlato molto bene di Ramon, ha vinto dei campionati e ha tanta esperienza sulla Yamaha. È la persona perfetta per me e rimarrà anche il prossimo anno".

Pensi che quest’anno la MotoGP sia cambiata molto?
Penso che il cambiamento più grosso sia stato dovuto all’introduzione della nuova gomma posteriore lo scorso anno, ha avuto sicuramente un grande effetto, ma non so se sia dovuto solo a quello. Mi sembra che per essere veloce devi frenare meno, portare più velocità in curva, per quello i piloti della Moto2 sono subito veloci. Però è solo una mia idea, potrò capire meglio usando una nuova moto. Lo scorso anno avevo faticato tanto e non ero mai riuscito a migliorare abbastanza per sfruttare tutto il potenziale degli pneumatici”.

"Quartararo mi ha sorpreso, Marquez è in brutta situazione, Bagnaia ha usato la testa ad Aragon"

In questo 2021 chi ti ha sorpreso di più?
Non mi aspettavo un Quartararo così, non perché non fosse forte ma perché ha fatto qualcosa di veramente grande. Lo scorso anno aveva faticato, mentre quest’anno è molto consistente. Ha fatto un passo in avanti pazzesco, ha vinto molte gare in fuga pur faticando in rettilineo. Le due Suzuki le pensavo più competitive, ma è difficile capire dall’esterno. Poi Martin, sapevamo tutti che era veloce, ma vincere dopo l’infortunio è stato qualcosa qualcosa di molto importante”.

Cosa pensi del tuo storico rivale Marquez?
“È molto difficile analizzare la sua situazione e quella della Honda dall’esterno, ma le sue condizioni mi sembrano molto brutte e anche la moto non è al suo meglio, lo dimostrano gli altri piloti. Marc sta facendo qualcosa di pazzo”.

La scorsa settimana ha detto che lottare contro Bagnaia gli ha ricordato le lotte contro di te.
Pecco ha fatto una gara spettacolare, tenendo un passo esagerato e guidando da dio. Rimanere tranquillo alla fine è stata la sua carta vincente, perché Marc non ne aveva per giocarsela. Ha provato a oltranza di bloccarlo, ma Bagnaia ha usato la testa e non ha dovuto inventarsi: era più forte in staccata e Marquez poteva solo sbagliare”.

Chi farà meglio da qui a Valencia, tu o Vinales?
Fare un test prima fa la differenza, in un fine settimana di gara non puoi fare molto. In questo momento lui sarà più veloce, ma vedremo come andrà nelle ultime gare”.

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