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MotoGP, L'ANALISI Maverick Vinales-Aprilia al debutto ad Aragon: buona la prima

La gara di Aragon è stato il primo vero banco di prova per la nuova accoppiata Viñales - Aprilia. I risultati finali non sono stati eclatanti ma un’analisi del passo gara fa intravedere un interessante potenziale

MotoGP: L'ANALISI Maverick Vinales-Aprilia al debutto ad Aragon: buona la prima

di: Piersalvo Patanè

Si sono conosciuti per la prima volta meno di 15 giorni fa a Misano, ed ecco che fu subito amore a prima vista (o quasi). Parliamo di Maverick Viñales e l’Aprilia RS-GP. Sono bastati pochi giri per decidere di tornare in gara già ad Aragon. La scommessa aveva un alto coefficiente di rischio ma Top Gun non si è posto grandi obiettivi, se non quello di scoprire la sua nuova “arma” durante i 6 week end di gara rimasti in calendario.

Le incognite erano molte: Maverick non aveva mai guidato un prototipo con motore a V e si trova a guidare una moto che è stata sviluppata negli anni a immagine e somiglianza di Aleix Espargaro, pilota dalle caratteristiche di guida molto diverse dal 26enne ex Yamaha. Composto e “ingrugnito” il primo, aggressivo e molto esposto fuori dalla moto il secondo, così come vuole la nuova “moda”. Se da un lato, palmares ed età giocano a favore di Top Gun, dall’altro Aleix si trova nel miglior momento della sua carriera ed è riuscito a cucirsi addosso una moto che ha visto praticamente nascere. Il confronto quindi non è scontato, e non lo sarà sicuramente in queste gare finali del campionato.

Nel grafico sottostante, il confronto (scontato ma non del tutto) tra Top Gun ed il suo riferimento, ovvero il compagno di squadra Espargaro. Abbiamo considerato tutti i turni di prove (warm up escluso) e il passo medio in gara. Se Aleix ha navigato quasi sempre in zone alte della classifica, lo stesso non può dirsi di Maverick, il quale nei primi 3 turni di prove ha incassato praticamente sempre lo stesso distacco, ovvero 8-9 decimi sul giro più veloce. E’ andata meglio durante l’FP4 con un distacco inferiore ai 6 decimi, mentre sul giro secco in qualifica, il distacco è tornato a lambire i 9 decimi.

Confronto posizione e tempi: Espargaro – Viñales nei vari turni di prova e gara

Per quanto riguarda il passo gara, però, è vero che Viñales ha girato mediamente ancora una volta a circa 8 decimi da Espargaro, ma si sono intravisti degli sprazzi di prestazione soprattutto a fine gara. Fatto che è stato anche notato da Valentino Rossi che a fine gara ha ammesso di aver visto sfuggire via lo spagnolo negli ultimi giri. Per essere più precisi, sembra che Maverick abbia sofferto poco l’usura del pneumatico posteriore e suoi tempi sono rimasti abbastanza costanti fine a fine gara, a differenza di quasi tutti i suoi colleghi. Questo potrebbe anche essere interpretato come una mancata confidenza ai primi giri con gomme nuove.
 

Confronto passo gara: Espargaro (blue) – Viñales (arancio)


In effetti negli ultimi giri, Viñales aveva un passo da top 10, come si vede dalla tabella sotto. Curioso notare come Bastianini sia stato il pilota più veloce in pista negli ultimi 2 passaggi, forte di un gran passo a gomme “finite” che lo ha proiettato a fine gara fino ad un incredibile 6.°posto.
 

Tempi di Viñales a confronto col pilota più veloce in quel gir

Analizzando invece il tempo gara cumulato, tenuto conto che Viñales è giunto sul traguardo 17 secondi dopo Espargaro, il confronto tra i compagni di squadra può essere suddiviso in 4 fasi:
•    la prima fase, che va dal 1.o all’8.o giro, dove, complice un primo giro ovviamente molto più lento, il distacco medio superava il secondo e mezzo.
•    una seconda fase dal 9 al 12.o giro dove il passo medio era simile
•    una terza fase dal 13.o al19.o giro dove il distacco medio si attestava sui 7 decimi al giro
•    un’interessante ultima parte di gara dove Maverick risultava addirittura più veloce di Aleix di quasi mezzo secondo. C’è da considerare il fatto che negli ultimi giri Espargaro ha soltanto dovuto portare la moto al traguardo, visto che Mir non era più raggiungibile.

Distacco in gara tra Viñales ed A. Espargaro


Volendo sintetizzare ed estrapolare altre informazioni, abbiamo diviso la gara in due parti: dal secondo all’11.o giro e dal 12.o al 22.o giro togliendo così il primo e l’ultimo giro, nei quali, rispettivamente Maverick e Aleix non si sono espressi al loro massimo.
Come si vede dai diagrammi seguenti, ad inizio Gara Maverick accusava un distacco abbastanza distribuito nei vari settori, mentre se consideriamo la seconda metà di gara con serbatoio più scarico e gomme in calando, il distacco si è ridotto parecchio, rimanendo consistente solo sul quarto settore. Il quarto settore è caratterizzato sostanzialmente dal lungo rettilineo e dal curvone finale a sinistra che immette sul rettilineo del traguardo. Escludendo un problema di accelerazione e di aerodinamica, visto che la top speed di Maverick è sempre stata superiore a quella di Aleix (complice anche una statura più piccola), possiamo ipotizzare che la difficoltà maggiore sia proprio la frenata e l’ingresso al curvone finale, mentre nel resto del giro, gli intertempi mostrano una sostanziale parità, almeno in condizioni di gomme usurate.

Confronto intertempi prima metà di gara: Viñales (arancio) - Espargaro (blue)
Confronto intertempi seconda metà di gara: Viñales (arancio) - Espargaro (blue)


In conclusione, se guardiamo al mero risultato finale, potremmo dire che il debutto di Maverick sia stato tutt’altro che entusiasmante ed è in parte vero. Si nota però una tendenza al miglioramento che potrebbe essere confermata già nel prossimo appuntamento di Misano, dove “Top Gun” arriverà con le idee più chiare, forte dell’esperienza in gara ad Aragon e dall’aver girato recentemente nella due giorni di test. Quel che è certo è che battere a parità di moto un Aleix Espargaro in forma come non mai è un compito tutt’altro che facile, anche se di nome fai Maverick Viñales.

Fonte dati: Motogp.com

 

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