Sin dal suo ingresso nel 2018 per “cause di forza maggiore”, il layout ‘National’ (corto) di Silverstone ha sempre regalato gare spettacolari, piene di sorpassi, tirate fino all’osso con distacchi risicati, anzi risicatissimi, in puro stile BSB. Una tesi ribadita anche lo scorso week-end, dove l’impianto ubicato nella contea di Northamptonshire ha ufficializzato gli otto piloti che rientreranno nello Showdown, decisivo ai fini delle sorti del titolo 2021 del British Superbike. Se da una parte si è assistito persino al disastro sportivo in casa McAMS Yamaha in piena lotta-vittoria di Gara 1, con Tarran Mackenzie e Jason O’Halloran riscattatisi ampiamente nelle restanti due contese domenicali, dall’altra i vari Danny Buchan-Glenn Irwin-Josh Brookes si sono assicurati un piazzamento in top-8 nella conclusiva manche della Regular Season.
Patatrac McAMS Yamaha
Showdown a parte, come detto, a tenere banco è stato senza dubbio lo scontro che ha visto protagonisti i portacolori della formazione di Steve Rodgers. Vincitori di 14 delle 21 manche disputate fino al round in quel di Snetterton, malgrado l’ennesimo 1-2 alla portata, al penultimo giro della Race 1 Mackenzie ha esagerato in uscita dalla Brooklands, perdendo il controllo della moto. Un high side che, inevitabilmente, ha coinvolto pure il capo-classifica di campionato O’Halloran, impossibilitato ad evitare la YZF-R1. Seppur in modalità diverse, la storia si è ripetuta nel medesimo teatro laddove accadde il fattaccio nel 2019 (allora la colpa fu totalmente dello scozzese, che prese in pieno l’australiano). Per dover di cronaca, tale episodio ha spalancato le porte al primo trionfo stagionale di Glenn Irwin e Honda Racing UK, difronte ai Ducatisti Christian Iddon (VisionTrack PBM) e Tommy Bridewell (MotoRapido).
Tra rivincita e azioni eroiche
Già ampiamente qualificati ai playoff dei terminali tre eventi, entrambi si sono riscattati il giorno successivo con gli interessi. Dapprima, il figlio d’arte ha compiuto un’autentica impresa vincendo quando in realtà non doveva esserci. Esatto perché, in seguito alla caduta del sabato, era stato dichiarato non idoneo a partecipare alle restanti due gare in programma complice una frattura alla mano. Invece, la domenica mattina ha chiesto un ulteriore controllo medico, ricevendo il via libera per correre. Più forte anche del dolore, Taz ha colto così il successo nella Race 2 per appena 83 millesimi, mentre O’Show si è preso la rivincita nella Race 3 per 0”124.
Brookes e Buchan beffano Ray
Oramai le affermazioni (e vicissitudini...) della coppia McAMS Yamaha non sono una novità nel BSB, tuttavia, in parallelo ha destato un certo interesse l’appassionante duello in chiave Showdown per i rimanenti due posti ancora disponibili. Con Danny Buchan (TAS Racing), Bradley Ray (OMG Racing) e Josh Brookes (VisionTrack PBM Ducati) racchiusi soltanto in otto punti, gli ultimi 30 passaggi sul corto di Silverstone (poi diventati 15 in virtù della bandiera rossa causata dalla rottura del motore della GSX-R 1000 di Luke Stapleford) si sono rivelati assai esaltanti: in un arrivo al cardiopalma, il ritrovato Campione in carica è riuscito ad assicurarsi il terzo posto a scapito di Buchan, dando seguito al precedente podio di Gara 2 e garantendosi il lasciapassare per lo Showdown. Nonostante i rischi del caso. Basti pensare che, se avesse concluso quinto, il Ducatista sarebbe rimasto clamorosamente escluso (!!). L’alfiere dell’Essex si è potuto consolare con il 6° posto nella generale, sorte peggiore è toccata al compagno di marca Ray, fuori per quattro miseri punticini.
Fra due settimane ad Oulton Park avrà inizio lo Showdown, da quest’anno riservato ai migliori otto piloti della classifica, elevati d’ufficio a quota mille punti a cui si aggiungono i Podium Credits conquistati alla fine dei primi otto round. Pertanto: O’Halloran guida le operazioni con 1071 punti, 30 lunghezze di vantaggio sul team-mate Mackenzie, 45 su Iddon, 47 su Bridewell, 56 su Hickman, 57 su Buchan, 59 su Irwin e 69 su Brookes. Due Yamaha, tre Ducati, due BMW e una singola Honda. La storia insegna che, in nove gare e 225 punti tuttora in palio, tutto può succedere.
Photo credit: Impact Images e Double Red Photography.