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MotoGP, Tardozzi: "La lavagna con la scritta 'Marquez', significava: sai di cosa è capace"

"A quattro giri dalla fine ho voluto mandargli quel segnale: una sorta di messaggio subliminale forse. Lui ovviamente sapeva bene chi stava affrontando. Se poi abbia o meno fatto la differenza non saprei dirlo"  

MotoGP: Tardozzi:

Dopo una vittoria indimenticabile per la Ducati che grazie  alle acrobazie di Bagnaia ha espugnato il circuito di Aragon consegnando la prima vittoria in MotoGP al giovane pilota italiano, abbiamo parlato con Davide Tardozzi, team manager del team Ducati Corse.

A freddo, com'è stata questa vittoria?
"E' stata una gara incredibile, ci ha dato delle emozioni fortissime. Pecco è stato bravissimo a tenere dietro di se Marc per tutta la durata della gara, gli è stato incollato dall'inizio alla fine, solo pochi decimi di secondo a separarli. Gestire una situazione del genere e quel tipo di pressione, senza commettere errori, è una cosa che solo un vero campione sa fare. Ha saputo gestire la gara con intelligenza e siamo molto felici per lui, merita solo un grande applauso".

Chi pensi sia più eccitato per questa vittoria, tu o lui?
"Assolutamente io, Pecco ha gestito la gara in maniera perfetta, con una freddezza ed una lucidità incredibili dimostrando una mentalità da campione".

Marquez ha detto che gli è sembrato di correre dietro ad un Dovizioso veloce anche a centro curva.
"E' evidente che Pecco è un vero talento,  anche Dovizioso è un grande pilota, quindi se oggi a Pecco sono stati riconosciute delle qualità in più non fa che attestare la sua bravura come pilota".

Quest'anno Bagnaia ha detto più volte di aver buttato diverse occasioni, la frustrazione era evidente, gli sei venuto incontro, ha avuto bisogno del tuo aiuto per uscire dalla impasse?
"Ovviamente abbiamo parlato molte volte, ma devo dire che Pecco non si è mai perso d'animo, è sempre stato consapevole delle sue capacità, dall'inizio dell'anno anche nei momenti meno positivi non ha mai perso quella scintilla negli occhi, quella sicurezza di chi sa di poter arrivare".

Pecco ci ha anche raccontato di non aver amato moltissimo tutte quelle segnalazioni che gli ricordavano di avere il fiato di Marquez sul collo.
"In effetti è stata una idea mia - ci risponde tra i sorrisi - a quattro giri dalla fine ho voluto fargli quelle segnalazioni, lui ovviamente sapeva bene chi stava affrontando, sapeva che era lì dietro e che aspettava solo un suo errore, quindi ho voluto semplicemente aiutarlo a mantenere la lucidità, come a voler dire "sai di cosa è capace", una sorta di messaggio subliminale forse. Se poi abbia o meno fatto la differenza non saprei dirlo".

Ne è valsa la pena insomma aspettare così tanto questa vittoria.
"Avremmo voluto vincere già al Mugello, ma per una situazione contingente, legata forse alla tragedia con Dupasquier, ha commesso un errore. Pecco è un ragazzo sensibile e forse quell'evento lo ha destabilizzato quel giorno. Noi come Ducati non avevamo dubbi ad ogni modo che la vittoria prima o poi sarebbe arrivata. Certo non abbiamo avuto tanti risultati quanti magari avremmo voluto avere in questa stagione, per una ragione o per un'altra sopratutto in alcuni tracciati, pur essendo Pecco sempre stato molto veloce. A me personalmente non è mai piaciuto tirare in ballo termini come "sfortuna".

Hai lavorato con tanti piloti in MotoGP, ognuno è diverso dall'altro, Pecco te ne ricorda qualcuno?
"Come hai detto giustamente, ogni pilota è unico. Ne parlavo ieri con Gigi e forse Pecco dimostra alcune delle qualità di Jorge Lorenzo, in termini di stile di guida intendo. Ma i campioni sono tutti unici, quindi Pecco Bagnaia è semplicemente Pecco Bagnaia."

A volte lo ha accennato anche lui, ma dall'esterno sembra quasi che Pecco abbia trovato la sua "dimensione" quando è approdato nel team ufficiale, come se la pressione lo caricasse.
"Dovresti chiederlo a lui direttamente. Io posso dire che dal suo primo approccio col team il rapporto è stato positivissimo, senza problemi di alcun tipo. L'ho visto davvero felice di prendere posto su quella sella".

Ora la prossima tappa è a Misano, con 53 punti di scarto dal leader del mondiale Quartararo e cinque tracciati ancora da affrontare.
"E' chiaro che il distacco non è poco, ma sia noi come team Ducati che Pecco come pilota abbiamo l'obbligo ed il dovere di crederci fino alla fine. Finché i numeri non sanciranno che la partita è chiusa, Pecco sarà lì a provarci spingendo al massimo, poi naturalmente vedremo cosa accadrà nelle prossime gare".

Qualche rimpianto, magari a Silverstone?
"I rimpianti servono a poco, non esiste campionato che non si porti dietro qualche rimpianto. Ciò che conta per me è rimboccarsi le maniche e lavorare per fare meglio alla gara successiva. Oggi abbiamo vinto qui ad Aragon, ci piacerebbe poter replicare questa gioia anche il prossimo weekend a Misano".

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