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MotoGP, GP Aragon: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Bagnaia diventa grande e vince. Marquez perde ma è come se avesse vinto. Tutti gli altri possono solo rivedersi quel duello lungo 23 giri

MotoGP: GP Aragon: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Più forte dei dubbi, delle paure, dei giudizi affrettati, ma soprattutto più forte di Marquez. Bagnaia ha superato il primo esame che vale una laurea. Marc e Pecco, gli altri (non se ne abbiano a male per questa volta) scompaiono nell’ombra. Un campione affermato e un altro che potrà diventarlo, se si ricorderà sempre chi è e che cosa è capace di fare.

Lode a Mir, primo degli altri, in una giornata dove Quartararo scompare e si affaccia alla parte alta della classifica il volto sorridente di Bastianini.

Con tante emozioni potrebbe sfuggire la vittoria di Foggia, recuperiamo subito.

IL BELLO – Dopo una gara così, con dei sorpassi così, contro un Marquez così, con una vittoria così…  Bagnaia è bello così. Si è fatto attendere, ma ha ripagato con 23 giri dal crescendo rossiniano. Musica per palati fine, ma che tocca il cuore di chiunque. Paganini non ripeteva, per Pecco si spera il contrario.

IL BRUTTO – Ogni volta che sale in moto Marquez lotta contro gli altri e se stesso. Per capire quanto sia dura basta guardarlo in volto dopo una gara. La spalla destra non lo aiuta, ma Marc se ne infischia e soffre. Forse non si diverte ma fa divertire e venire la voglia che torni presto quello che era per vederlo contro Bagnaia e Quartararo ad armi pari.

IL CATTIVO – Mir lo sta diventando nelle dichiarazioni e, come in pista, anche quando parla bada al sodo e non agli effetti speciali. Joan sta facendo il suo (forse anche qualcosa di più), la Suzuki invece no. Facile capire chi va dietro alla lavagna.

LA DELUSIONE – L’unicorno Alex Rins sembra essere scomparso, come l’animale mitologico che presta il nome al suo stile di guida. Non è questione di magia, ma di prosaica realtà. Il confronto con Mir lascia poco spazio alle attenuanti. C’è bisogno di risultati, e in fretta.

LA CONFERMA – Quasi in Q2, quasi con i migliori, Enea Bastianini da un po’ di gara non riusciva a fare quell’ultimo passo che gli mancava. Ad Aragon ha completato il puzzle e ne è uscita l’immagine di un bel 6° posto condito dal duello con Quartararo. Finalmente non gli è mancato nulla.

L’ERRORE – Più che un paragrafo servirebbe un’enciclopedia. Garcia ha perso la possibilità di riaprire il Mondiale in Moto3, Bezzecchi di continuare a sognare, Lowes il podio. Anche Acosta ha sbagliato, ma la fortuna aiuta i campioni e non ha pagato pegno.

LA SORPRESA – Buttato nella mischia senza preavviso e scaricato nello stesso modo, Iker Lecuona è il brutto anatroccolo della MotoGP. O meglio, lo era, perché nelle ultime gare sta facendo vedere che nella classe regina ci sarà arrivato anche per caso, ma non sfigura. La vita, però, non è come le favole e non sapremo mai se si sarebbe trasformato in cigno.

IL SORPASSO – Non ci siamo dimenticati di Foggia, anzi il suo sorpasso su Oncu al fondo del rettilineo di ritorno merita il premio di migliore del GP. Dennis è finalmente sbocciato, peccato non l’abbia fatto qualche gara prima.

LA CURIOSITA’ – Bagnaia ha sostenuto di avere fatto ben 4 errori in gara. Se li indicate correttamente non vincete nulla, ma avete buon occhio.

IO L’AVEVO DETTO – Quartararo il sabato: “non ho il passo per lottare per il podio”. Lui l’aveva detto, noi non gli avevamo creduto.


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