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Aprilia RS 660: arriva in India ma il prezzo è altissimo. Ecco perché 

Anche la Aprilia RS 660 è arrivata in India pronta a sfidare una agguerrita concorrenza, rispetto alla quale però costa il doppio

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Dopo il buon riscontro di mercato ottenuto in casa, la sportiva di media cilindrata di Aprilia ha fatto il suo ingresso nel mercato più grande del mondo, ma deve affrontare un problema economico rilevante che la penalizza.

IL PROBLEMA

Mercato che vai e problema che trovi. In Italia a infastidire il debutto della Aprilia RS 660 era stata la qualità di un componente del motore, che aveva costretto i neo proprietari di alcuni esemplari a fare un passaggio in officina. Problema risolto nel giro di poco tempo e poi di nuovo in sella, ancora più desiderosi di scoprire la propria compagna di viaggio.
La RS 660 è arrivata di recente anche in India, anticipata da commenti entusiasti su design e tecnica. D'altronde sappiamo che l'etichetta 'Made in Italy' fuori dai confini nazionali ha un'attrazione speciale, un valore aggiunto per ogni prodotto. Questa volta però, nonostante la RS 660 abbia avuto il suo effetto sui media e i motociclisti indiani, quel 'Made in Italy' si rivela più un aspetto negativo che positivo. Infatti, proprio il fatto di essere prodotta in Italia crea un problema non secondario, sia per Aprilia che per i motociclisti indiani.

LA CONCORRENZA

Per il mercato indiano infatti il prezzo della Aprilia RS 660 è di INR 13.39 lakh (circa 1,339 milioni di rupie), ovvero oltre 15 mila euro. Facendo un confronto con la concorrenza, vediamo che la Kawasaki Ninja 650 costa 661 mila rupie, meno della metà (circa 7.500 euro). Costa un po' di più la Honda CBR650R, 889 mila rupie, che corrispondono a quasi 10.200 euro. Questa volta il 'Made in Italy' si può considerare come una penalità, perché è proprio il fatto di essere prodotto completamente in Italia, e da qui importato come realizzato interamente in un paese estero, la causa di questo sovrapprezzo.

COLPA DEI DAZI

Forse non tutti conoscono le misure che il governo indiano ha introdotto per incentivare l'acquisto di prodotti nazionali e la produzione e l'assunzione di lavoratori locali. I prodotti esteri importati vengono classificati come CBU (Complete Built-Up), CKD (Completely Knocked Down) o SKD (Semi Knocked Down). Cosa significano queste sigle?

La Aprilia RS 660 è importata in India come CBU, arriva dall'Italia completamente assemblata e finita e quindi non neccessita di ulteriori interventi. Come CKD se invece una moto è completamente smontata e quindi da assemblare interamente mentre come SKD se alcune parti devono essere assemblate. Per esempio, una moto è considerata SKD se motore, cambio o meccanismo di trasmissione sono in forma preassemblata e non montata su un telaio. Quindi, sia nel caso di CKD che SKD, l'importazione di una moto avviene per pezzi e le ultime fasi di produzione, come l'assemblaggio, avvengono nelle fabbriche indiane.

Un prodotto CKD quindi aiuta la produzione interna con tutto il circolo virtuoso che ne consegue, mentre un prodotto importato come CBU non ha alcuna utilità in questo senso. Ecco perché il prezzo di vendita di questi ultimi prodotti è più alto, perché il governo indiano applica i dazi nella misura completa del 100% (in alcuni casi, come le auto usate, la tassazione è del 125%).

LA SCELTA

Perché Aprilia ha importato le RS 660 (e anche la Tuono 660) in India completamente assemblate? Il mercato indiano sarà anche il più grande del mondo per volumi di vendita e di produzione, ma è concentrato su moto di cilindrata più piccola. Già una media come quella della sportiva veneta è considerata un lusso ed essendo un modello di fascia alta, non ha una richiesta di mercato elevata tale da necessitare da richiedere all'azienda (il Gruppo Piaggio in questo caso) di creare uno stabilimento per la produzione in India. Diventa allora più conveniente esportarla in India come CBU, completamente assemblata e pagare tutti i dazi previsti. Moto importante come SKD e CKD sono sempre gravate dai dazi ma in maniera inferiore: rispettivamente del del 25% e del 15%.

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