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MotoGP, Lorenzo: "Per Vinales Aprilia è un rischio, ma anche stare in Yamaha"

"Se Marquez  non si fosse infortunato avrebbe continuato a vincere. Mi piacerebbe un titolo di Ducati per Dall'Igna e tutti quelli che ci lavorano"

MotoGP: Lorenzo:

Jorge Lorenzo si gode la meritata pensione sulle sponde del lago di Lugano. “Mi piace svegliami al mattino senza mettere la sveglia, senza avere preoccupazioni e obblighi dopo 30 anni di assoluto sacrificio. Sono super fortunato per la mia vita” ha sorriso intervistato da Sandro Donato Grosso per Sky.

Il maiorchino è stato uno dei protagonisti dl motomondiale per tanto tempo e ora segue la sua passione dall’esterno, con l’occhio attento del campione.

"Il campionato è bellissimo perché c’è un grande equilibrio tra piloti e moto, sono tutte competitive per la prima volta nella storia” ha detto.

A cambiare gli equilibri sono stati anche i guai fisici di Marquez.

L’infortunio di Marc ha cambiato completamente le cose, se non fosse caduto avrebbe continuato a vincere lui. È tornato troppo presto, dopo è facile dirlo. Tutti sbagliano, anche Marquez” ha affermato Jorge.

Così si stanno facendo strada altri protagonisti, da Quartararo in giù. Sapranno conquistare il cuore degli appassionati come fecero Lorenzo e i suoi avversari?

Io  ero me stesso, il bello della vita è vedere sportivi che non si fanno influenzare o che copiano il carattere di altri. Stoner, Pedrosa, Valentino, Marquez, io, avevamo tutti una grande personalità, mentre è più difficile vederla nei giovani, forse perché non siamo ancora abituati” la sua risposta.

In questo momento non si può parlare con il maiorchino dell’addio di Vinales alla Yamaha.

Non era una sorpresa che la relazione tra di loro non fosse ottima, ma nessuno si aspettava che rompessero il contratto - ha ammesso Jorge - Maverick quando arrivò in Yamaha vinse subito, poi perse competitività e questo è strano. Giudicare da fuori è facile, sicuramente è un pilota che ha bisogno di sentire voluto”.

Anche Lorenzo lasciò la Yamaha dopo tante stagioni insieme.

“Io la lasciai per altri motivi, perché dopo 9 anni volevo qualcosa di diverso per sentirmi più vivo - ha sottolineato - Vinales, già prima dell’arrivo di Quartararo, non otteneva i risultati che voleva e le cose sono poi peggiorarte. Avere un compagno di squadra forte come Fabio è molto difficile mentalmente. Andare in Aprilia è un rischio, ma lo è anche rimanere in Yamaha con questi risultati perché il tuo valore continua a scendere. Sente di avere il potenziale per vincere il Mondiale e vuole trovarlo da un’altra parte”.

Jorge ha sempre un occhio di riguardo verso la Ducati.

Bagnaia, Miller, Zarco e Martin sono forti, però ora che non c’è Marquez c’è Quartararo. Mi piacerebbe che vincessero un Mondiale per Gigi e per tutte le persone che lavorano lì.

Il maiorchino ha anche individuato su che pilota puntare per il futuro.

Acosta è incredibile, è davvero forte. Ha solo 16 anni e può succedere di tutto, ma se non sarà sfortunato ha talento e intelligenza”.

Un commento è anche per Rossi, che a fine anno finirà i suoi giorni da pilota in MotoGP per iniziare quelli di proprietario di una squadra.

Valentino è una persona molto intelligente, sia in pista che fuori. Ha ottenuto tanto in entrambi gli ambiti” gli ha riconosciuto.

Lorenzo sembra essere ormai fuori da quel mondo, ma alle moto pensa ancora.

Mi manca un po’ guidare una MotoGP, ma più di tutto mi manca vincere, quella sensazione di sentirti re del mondo per uno o due giorni. È come una droga” ha concluso.


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