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MotoGP, Vinales arriva in Aprilia nel migliore e nel peggiore momento possibile

Dopo il podio di Espargarò a Silverstone la RS-GP è fra le prime della classe in MotoGP, un bene per Maverick che però vede le aspettative alzarsi

MotoGP: Vinales arriva in Aprilia nel migliore e nel peggiore momento possibile

Dodici gare fatte, altre 6 ancora da fare (almeno di cambiamenti nel calendario) ma in un certo senso il campionato è come ricominciasse da Aragon. Non per quanto riguarda il titolo, perché in classifica Quartararo ha un vantaggio tale che deve solamente pensare ad amministrare al meglio, ma per le ante novità sullo schieramento. L’addio anticipato di Vinales alla Yamaha ha infatti innescato una reazione a catena i cui primi effetti si inizieranno a vedere in Spagna, per poi continuare a Misano, la prossima settimana.

Dopo un paio di giorni di test, Maverick è infatti pronto a salire sull’Aprilia già al Motorland, mentre in Italia vedremo Morbidelli sulla M1 del team ufficiale e Dovizioso su quella con i colori Petronas (che erediterà proprio da Franco).

Con tanta carne al fuoco, meglio procedere passo dopo passo e pensare ad Aragon. Si può dire che Vinales salirà sulla RS-GP nel migliore momento possile, o forse nel peggiore: dopo il primo podio in MotoGP della moto italiana grazie ad Aleix Espargarò a Silverstone. Dipende tutto da che lato si vuole guardare la cosa.

Il migliore perché la RS-GP non è più la Cenerentola del paddock, ma una moto competitiva e consistente. Bisogna rendere il merito agli uomini di Noale guidati da Romano Albesiano per essere riusciti a sfruttare nel migliore dei modi le concessioni e sviluppare la propria moto nonostante tante difficoltà. Lo scorso anno c’è stato il Covid a rallentare i lavori, avere perso Iannone è stato un altro problema e alla fine si sono ritrovati con il solo Aleix e Savadori, bravissimo ad avere accettato la sfida, ma con tutti i limiti di un debuttante assoluto, non solo in MotoGP ma anche nel motomondiale. Con l’arrivo di Dovizioso nel ruolo di tester ‘ad interim’ le cose sono migliorate, ma alla fine non è possibile paragonare Aprilia per livello di risorse (economiche e umane) alla migliore concorrenza.

Un podio non fa primavera, ma ripaga degli sforzi fatti e dà morale, come l’arrivo di Vinales, quel top rider a lungo inseguito e trovato quasi per caso, ma la fortuna non è una colpa. Così il Top Gun non vede l’ora di rifarsi una carriera in Veneto e sicuramente il livello di motivazioni è massimo, come la voglia di rivincita nei confronti della Yamaha, rea di non averlo capito e assecondato, a suo dire.

Per Maverick sarà comunque tutto nuovo: non ha mai portato la RS-GP in gara e non ha nemmeno mai (a parte i due giorni di test citati) guidato una moto con propulsore V4, quindi questo ultimo scampolo di 2021 non è altro che una lunga preparazione in vista del 2022.

Fin qui è tutto positivo, ma il rovescio della medaglia c’è sempre perché se a parole nessuno si aspetta nulla da Vinales in queste prime gare, il vero pensiero è cosa potrà fare un pilota del suo calibro su quella moto. Espargarò ha tutti i meriti di quel primo podio, ma non ha il curriculum del fuoriclasse, cosa che invece Maverick può vantare, pur con tutti gli alti e bassi di cui è stato protagonista negli ultimi anni. Lasciando parlare i numeri, il pilota di Figuere dal 2016 in poi ha sempre vinto almeno una gara a stagione in MotoGP ed è quello che ci si aspetta faccia anche sull’Aprilia.

Se quel podio non fosse ancora arrivato la pressione sarebbe stata minore, ma ora tutti si fanno una sola domanda: se Espargarò ha fatto terzo con la RS-GP, allora Vinales potrà vincere? Un interrogativo semplicistico e per certi versi sbagliato nelle sue basi, ma lo sport non è fatto solo di razionalità.

La cosa più importante è che Maverick si diverta e trovi nuovamente il sorriso in sella, poi i risultati arriveranno. Questo, però, non esclude che tutti gli occhi saranno puntati su di lui e dovrà essere attento a non farsi distrarre dal suo vero obiettivo.

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