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MotoGP, Aragon tutto a sinistra è una grande chance per Marquez: vince al 70%

Per Marc la prima vera chance nel 2021 è stata al Sachsenring e l’ha colta. I problemi nelle curve a destra dovrebbero annullarsi sul tracciato sinistrorso di Alcaniz

MotoGP: Aragon tutto a sinistra è una grande chance per Marquez: vince al 70%

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Non parliamo di attitudini politiche, ma appare chiaro che Marc Marquez sia un uomo tutto a sinistra. Parlano i numeri, perché sui tracciati che presentano prevalentemente curve da quel lato, Marc ha un primato davvero invidiabile che lo vede primeggiare il 70% delle volte. Da quando è tornato in pista a Portimao nel 2021, il primo tracciato che presentava una conformazione di questo tipo è stata il Sachsenring, dove il campione spagnolo è tornato al successo. 

Adesso arriva Aragon, che oltre ad essere un tracciato spagnolo e dunque in un certo modo la pista di casa di Marc, rappresenta il secondo set point virtuale per un pilota che rincorrendo il podio sta incappando troppo spesso in errori quasi imperdonabili. Aveva una buona occasione in Austria, ma la caduta sul bagnato dopo aver cambiato le gomme l’ha tolto di mezzo prima del tempo. 

Marquez e quegli errori di troppo

A Silverstone sembrava in forma, ma l’entrata eccessivamente ottimistica si danni di Jorge Martin ha tolto di mezzo entrambi e soprattutto animato qualche polemica riguardo la sua condotta di gara. Il punto è che Marquez non è e non sarà mai un pilota che si accontenta e per quanto possa affermare di sentirsi diverso e di dover accettare questo cambiamento, l’impressione è che una volta in gara Marc si dimentichi queste parole. Vuole vincere, vuole battere tutti e dimostrare a se stesso ed agli altri di essere ancora il vero padrone della MotoGP, rallentato in questo periodo della sua carriera ‘solo’ da un problema fisico che prima o poi risolverà. I mesi però passano e la situazione si sta complicando, complice una Honda che non è più la moto cucita addosso allo spagnolo che fino al 2019 gli aveva consentito di dominare, lasciando agli altri solo le briciole. 

Aragon però può essere diversa, può davvero rappresentare il punto di partenza di una ripresa che serve a tutti in questa MotoGP che si avvia verso il finale di stagione 2021. Fabio Quartararo si sta avviando verso una vittoria del mondiale che appare sempre meno in discussione, visto che il più vicino dei rivali in classifica è oggi Joan Mir a meno 65 punti. Sono quasi tre gran premi di vantaggio per il francese ed attualmente non c’è davvero nessuno che sembra in grado di impensierirlo anche in prospettiva futura.

Per battere Quartararo nel 2022 serve il miglior Marquez

Per battere un Quartararo in stato di grazia, serve probabilmente il miglior Marquez ed oggi non siamo al cospetto di questo pilota. Cade spesso, troppo spesso e quando non cade soffre per una Honda che non si sposa bene con le ultime Michelin. Nel 2022 Valentino Rossi non sarà più in pista e per quanto i suoi risultati non sono stati più gli stessi nelle ultime stagioni, Valentino ha in ogni caso rappresentato un elemento di attrazione enorme per la MotoGP. 

Servirà riavere un Marc Marquez al 100% per tentare di contrastare Quartararo anche in futuro e costruire una rivalità che in pista si è espressa poche volte fino a questo momento. Manca il duello all’arma bianca tra i due, quel confronto fino all’ultima curva che abbiamo assaporato qualche volta solo nel 2019. Ma all’epoca il francese era un rookie della MotoGP, mentre oggi è il vero fenomeno della categoria, un ruolo che sembrava dovesse appartenere a Marquez per molti altri anni ancora, ma Jerez nel 2020 ha cambiato tutto.

Invertire la rotta ad Aragon sarà fondamentale per Marc, che dovrà sfruttare al massimo la propria bravura sui tracciati sinistrorsi per risalire sul gradino più alto del podio ed acquisire nuovamente una fiducia nei propri mezzi che di certo sta mancando negli ultimi mesi. Se guardiamo le statistiche, i numeri sono dalla sua parte. Adesso tocca solo a lui vivere un weekend da protagonista e magari non eccedere in aggressività in gara nelle prime cruciali fasi del Gran Premio.  

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