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SBK, Nessuna concorrenza con Petrucci, ecco perché Ducati ha rinnovato Rinaldi

IL RETROSCENA – C’è un disegno ben preciso che ha portato alla conferma di Michael in Aruba al fianco di Bautista in vista della prossima stagione, senza aver nulla a che vedere con Danilo

SBK: Nessuna concorrenza con Petrucci, ecco perché Ducati ha rinnovato Rinaldi

I tasselli stanno praticamente andando tutti al loro posto. Dopo che Kawasaki e BMW hanno svelato la propria lineup per il 2022, nella giornata di ieri anche la Ducati ha scoperto le carte, ufficializzando il rinnovo di Michael Ruben Rinaldi.

Una settimana fa è arrivato l’annuncio di Bautista, mentre nella mattinata di martedì quello del romagnolo. Il pilota era in scadenza e Aruba ha fatto semplicemente valere la propria opzione per la stagione seguente, come contempla tra l’altro la clausola sottoscritta nel contratto un anno fa.

Nonostante le difficoltà incontrate negli ultimi round, è importante sottolineare che Michael non è mai stato messo in discussione da parte di Ducati e Aruba. Non c’è stato infatti alcun un testa a testa con Petrucci per accaparrarsi la sella della V4  per la prossima stagione, anche perché Ducati non voleva privarsi di lui. Infatti, soltanto uno tra Alvaro e Danilo sarebbe arrivato, dal momento che il budget non avrebbe consentito di mettere sotto contratto sia Bau Bau che Petrux.

Fatta questa prima precisazione, il futuro di Rinaldi con Aruba era praticamente assicurato e così è stato. Nella prossima stagione Michael avrà quindi modo di confrontarsi con Bautista, il pilota a cui si è ispirato nel 2020, quando ha ereditato la sua moto nel team Go Eleven, centrando tra l’altro il suo primo successo in Superbike. Un pilota molto simile a lui, le cui dimensioni sono ben diverse da quelle di Scott Redding.

Non vogliamo dire che in questa stagione Michael e Scott abbiano seguito due direzioni completamente differenti, ma di sicuro non è stato facile lavorare su un’unica via. Con Bautista si cercherà invece di andare verso un punto di incontro, in modo che il progetto legato allo sviluppo della V4 sia unidirezionale.

Da una parte Alvaro avrà certamente gran voglia di riscatto dopo le delusioni con Honda, dall’altra invece Michael si troverà a fare i conti con un pilota che per tempo ha studiato e ora avrà modo di conoscerlo in maniera ancora più approfondita per migliorare il proprio stile e progredire. Chissà mai non possa essere il giusto mix?  

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