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MotoGP, Sahara: "Suzuki nel 2022 avrà un manager per sostituire Davide Brivio"

Il project leader della casa di Hamamatsu ha rivelato che, dopo una stagione senza team manager, la casa giapponese ne cercherà uno per riequilibrare la squadra

MotoGP: Sahara:

Joan Mir sta facendo una buona stagione. Dopo aver vinto il mondiale 2021 con una sola vittoria, quest'anno il pilota spagnolo, grazie alla sua consistenza ha affiancato Pecco Bagnaia in seconda posizione nel mondiale, alle spalle di Fabio Quartararo nonostante non abbia ancora vinto un Gran Premio.

Tre terzi posti ed un secondo sono stati i migliori risultati consecuiti quest'anno da Mir, che solo in Austria ha finalmente avuto a disposizione sulla sua GSX-RR il dispositivo holeshot che consente di migliorare grip e accelerazione fuori dalle curve.

"Siamo migliorati, ma i nostri avversari hanno fatto anche meglio - ha rivelato Shinichi Sahara, il project leader - abbiamo fatto tutti un buon lavoro, ma l'uscita dal team di Brivio ci ha caricati di lavoro extra, ed io stesso devo fare più cose contemporaneamente. Per questo motivo nel 2022 Suzuki cercherà un uomo capace di prendere il suo posto ancora vacante".

Chi potrà essere questo manager? Il motociclismo non ha espresso, finora, troppi team manager capaci ed è ormai chiaro, con la complessità delle sfide in aumento, quanto sia importate questa figura in MotoGP. Se ne è dotata, recentemente, l'Aprilia andando a pescare Massimo Rivola in F.1, dopo aver capito che dare tutte le responsabilità all'ingegnere Romano Albesiano, non era adeguato.

La recente situazione di Yamaha e Honda, rispettivamente capitanate da Lin Jarvis e Alberto Puig, confermano che i problemi da risolvere sono molti ed imprevisti. Dalla scelta iniziale dei piloti, alla gestione degli sponsor, per finire alla gestione stessa dei propri campioni, come insegna il 'caso' Vinales.

Ecco il perché della decisione della Suzuki, sicuramente adeguata all'aumento della portata delle sfide.

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