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Metzeler Racetec RR e TD: come sono fatti e come funzionano

Sono due delle sigle più apprezzate della gamma sportiva Metzeler con versioni dedicate alla strada e alla pista. Ecco i loro segreti

Moto - News: Metzeler Racetec RR e TD: come sono fatti e come funzionano

Quando si parla di pneumatici dedicati al trackday o comunque alla calzata perfetta per moto supersportive o hyper-naked i nomi in ballo sono tanti e ogni costruttore ormai offre la sua versione della gomma sportiva per eccellenza. Oggi parleremo di due pneumatici racing di casa Metzeler, perfetti per la pista e uno dei due anche su strada. Ci riferiamo precisamente al Racetec TD Slick, studiato per un utilizzo in pista “facile” ed al "fratello" Racetec RR, intagliato ed omologato per un uso stradale.

Metzeler Racetec TD Slick: i dettagli

Iniziamo con ordine e vediamo subito i dettagli del Racetec TD Slick. Una soluzione grazie alla quale la moto è pronta per l'entrata in pista, senza troppi problemi di temperature e regolazioni. Promette infatti tanta performance già dalla prima curva, proprio così, ma come è possibile vi domanderete? Un’entrata in temperatura estremamente rapida permette un approccio alla pista facile, senza pensare all'uso delle termocoperte o alle condizioni dell’asfalto. La sua struttura ricorda molto quella delle gomme utilizzate su strada, pur essendo ad uso esclusivo su pista, ma dona in questo modo un feeling di guida in circuito più facile ed immediato. Le sue prestazioni sono comunque molto elevate, sia in termini di costanza e decadimento (è infatti molto uniforme nel suo comportamento), sia sul piano termico e meccanico. Consente di preservare le sue proprietà anche dopo svariati cicli termici, pertanto risulta essere riutilizzabile per più turni in pista.

Per quanto riguarda le nuove mescole, possiamo sicuramente dire che rispondono ancora meglio alle necessità dei piloti più esigenti, proprio perché risultano pronte all'uso e sono basate su polimeri a bassa transizione vetrosa. Sono inoltre particolarmente resistenti alla lacerazione a freddo come anche a vari fenomeni di abrasione, grazie alla loro rapida entrata in temperatura, all'ampio intervallo di temperature di funzionamento e alla grande area di impronta in uscita di curva. Sono pertanto la scelta ideale per piloti che necessitano di resistenza, consistenza, durata ed adattabilità ai vari circuiti.

Tornando alle caratteristiche delle Metzeler Racetec TD Slick, il posteriore si presenta con una struttura simmetrica e strati senza giunzioni, che aiutano sicuramente la sensibilità alla direzionalità delle sollecitazioni durante il suo uso. Sono inoltre reversibili, dettaglio tutt’altro che secondario, perché si ha la possibilità di sfruttare totalmente lo pneumatico, soprattutto su tracciati in cui la gomma tende a consumarsi maggiormente su un singolo lato. Le misure di questo pneumatico sono per l’anteriore la classica 120/70 R 17 mentre per il posteriore abbiamo diverse grandezze, che partono dal 180/55, 180/60, 190/55 e terminano con la “maggiorata” 200/55, ovviamente tutte su cerchio da 17”.

Metzeler Racetec RR: i dettagli

Passando alla intagliata ed omologata Racetec RR, offre le massime prestazioni su strada, grazie alle specifiche mescole sviluppate proprio per garantire la stabilità, il grip, la prestazione e la durata in tutte le condizioni dell'asfalto. Le sue particolari mescole sono composte da una selezione di polimeri e resine con diversi gradi di nero di carbonio, per massimizzare l'isteresi anche su asfalto scivoloso. L’anteriore si adatta alla perfezione alla micro-granularità dell'asfalto, garantendo maggiore aderenza e resistenza all'usura, offrendo così un chilometraggio superiore.

La miscela di polimeri dona pure un'alta flessibilità a temperature più basse. La scelta dell'anteriore dovrebbe essere fatta in primis in base alla preferenza del pilota, al suo gusto e stile di guida, oltre che in base al suo utilizzo (tipo di asfalto e temperatura). Si può infatti scegliere fra 3 diverse tipologie di mescola: la K1, versione Soft per una prevedibilità e sensazione di "presa di spigolo" maggiori, K2, versione Medium per una maggiore stabilità e precisione in entrata di curva e poi la versione K3 Hard. Come detto la scelta della mescola dipende molto dall'assetto della moto, come anche dallo stile di guida e va sicuramente verificata insieme al rivenditore o a chi offre questo servizio in pista.
Per quanto riguarda invece il posteriore, la scelta della mescola si basa di più sul coefficiente di attrito dell'asfalto e la sua temperatura, oltre che allo stile e le preferenze del pilota.

Lo schema Cap&Base a doppia mescola è caratterizzato da una striscia centrale che supporta la parte inferiore della spalla e la riscalda durante i lunghi rettilinei, distribuendo il calore generato alle spalle, mantenendo in temperatura operativa e assicurando aderenza in piega.
Le versioni per il posteriore sono 3, esattamente come per l'anteriore, dalla K1 Soft alla K3 Hard. Il posteriore presenta un comportamento differente tra profilo superiore e laterale, in modo da reagire in maniera corretta nelle diverse circostanze. Il risultato è una grande stabilità ed anche precisione ad alta velocità, fondamentali durante un lungo rettilineo, ma anche quando si passa sopra ad un tombino o a delle imperfezioni dell'asfalto. Quando le sollecitazioni potrebbero far perdere temporaneamente la stabilità del mezzo, durante il rimbalzo dovuto al sollevamento rapido della moto e la conseguente ricaduta sull'asfalto, la compressione degli ammortizzatori viene assorbita adeguatamente dalla carcassa degli pneumatici. Il profilo superiore ed il fianco sono infatti progettati come un sistema flessibile per smorzare gli urti, mentre la struttura della corona è realizzata con una fibra speciale di rayon, che è caratterizzata da un alto tasso di densità lineare e rigidità ed è in grado di mantenere intatta la sua forma anche sotto ad un elevato grado di carico.

La fibra aiuta anche a smorzare il colpo di rimbalzo, visto che assorbe lo shock distribuendolo lungo tutta la carcassa e smorzando la sollecitazione e tornando alla sua forma iniziale. La struttura laterale è stata studiata per essere rigida, con una bassa possibilità di deformazione, facendo sì che sostenga l'intero pneumatico anche in condizioni di stress e garantendo altresì la precisione di inserimento in traiettoria anche a pieno carico. Questa rigidità viene ottenuta con tele rigide ed il sistema Metzeler di cinture a 0° d'acciaio. Tutti gli pneumatici della gamma Racetec RR presentano un'altissima resistenza all'abrasione grazie ad una dispersione omogenea dei componenti nella matrice polimerica, ottenuta attraverso il loro brevettato processo esclusivo di miscelazione continua. Il layout degli intagli del battistrada è il risultato di analisi avanzate e fa sì che si riduca al minimo l'usura. Interrompe infatti le famose onde d'usura di Schallamach e massimizza l'area slick e la zona di contatto, operando anche sulle forze che possono agire sulle mescole.

Le misure del Racetec RR sono diverse, sia per l'anteriore che per il posteriore. All'anteriore abbiamo la scelta tra due misure, partendo da una 110/80 ZR 18 (nella sola versione K1), per passare poi alla 120/70 ZR 17 (nelle tre versioni a scelta K1, K2 o K3). Al posteriore abbiamo la scelta fra numerose misure, iniziando da una 130/80 ZR 18 (tutte le 18” sono disponibili solo K1), continuando con una 150/65 ZR 18 e 160/60 ZR 18. Passando alle più comuni 17” troviamo la 180/55 (K2 e K3), 180/60 (sempre K1 e K2), 160/60 (K2 e K3), 190/50 (K3), 190/55 (K1, K2 e K3), terminando con una 200/55 (K1, K2 o K3), diciamo che c'è davvero ogni misura di quelle diffuse, non solo tra i mezzi di produzione attuale.

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