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MotoGP, Petrucci: “Sopra i 200 km/h perdo velocità e qua ci sono 3 rettilinei”

“Adesso è meglio sacrificare un pilota di grosse dimensioni che una moto. Purtroppo soffro tanto nei rettilinei qua in Austria ed è difficile ridurre il gap”

MotoGP: Petrucci: “Sopra i 200 km/h perdo velocità e qua ci sono 3 rettilinei”

È un sabato amaro quello del Red Bull Ring per Danilo Petrucci. Sulla pista di casa di KTM, il portacolori Tech3 non è riuscito ad andare oltre il penultimo tempo. Domani Danilo scatterà dall’ultima fila, preceduto da Rossi e seguito da Crutchlow.

Da parte sua la delusione è grande per un sabato che sperava andasse diversamente.

“Purtroppo la qualifica non è andata nel verso giusto – ha dichiarato - sono però sorpreso, perché nelle FP4 ho dimostrato di essere competitivo. Con la gomma soft però ho sofferto, dato che la KTM è cambiata e non riuscivo a frenare come volevo. Devo però ammettere che con gli pneumatici usati sono riuscito a essere veloce, tanto da seguire Miller per un paio di giri.  L’obiettivo per domani è cercare di essere forte, cercando di recuperare decimi in rettilineo”.

Danilo fa poi una panoramica generale sulle gomme.
“Questa mattina ho utilizzato la dura, poi però sono passato alla media. Con le temperature elevate sono però tornato alla dura nel corso delle FP4. In quel momento mi sono però trovato bene, in particolare nel terzo settore, ovvero la parte del tracciato in cui ho sofferto di più. Spero per domani di avere una moto bilanciata”.

Petrucci sta facendo di tutto per adattarsi alla KTM, proprio come fece Zarco in passato.
“Non so che tipo di problemi avesse Johann, dato che prima aveva guidato una Yamaha col motore in linea. Io fatico in termini di velocità sopra i 200 km/h. Perdo tanta velocità e su questa pista influisce molto, dato che abbiamo tre rettilinei importanti. Nel resto del tracciato dalla curva 4 alla 10, sono in linea con le altre KTM. Abbiamo lavorato molto, ma non posso ridurre il gap quando sono in carena o col gas aperto”.

Il peso resta lo scoglio da oltrepassare, nonostante sembra sia impossibile.  
“Nelle altre categorie c’è il peso minimo, mentre in MotoGP non c’è e questo è uno svantaggio per chi è grande come me. Devo accelerare e frenare con parecchi chili. Alla fine questa storia va avanti da parecchi anni e le Casa non hanno mai voluto accettare simili discorsi. Per certi versi meglio sacrificare un pilota che una moto. Inoltre io non sono nemmeno passato dalla Moto3 e Moto2. Nel 2017 riuscivo a sopperire a questo problema, ma la gomma introdotta lo scorso anno da Michelin mi ha penalizzato. Non so però se in SBK valga o meno questo discorso, dato che nelle derivate bisogna elaborare una stradale”.  

 


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