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Mercato: BMW e Harley-Davidson incrociano le rotte tra USA e Europa

Harley-Davidson va all'assalto del mercato europeo con la Pan America 1250, BMW punta ai clienti americani con le maxi-cruiser R 18. Ecco motivi e possibili scenari delle scelte dei due marchi

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C'è un incrocio nel mercato dell'industria motociclistica tra Harley-Davidson e BMW. Le due case costruttrici ammiccano prepotentemente ai rispettivi tipici clienti grazie alla prima crossover americana e alla maxi cruiser.

LE NOVITÀ DI MERCATO

Non stiamo né vogliamo parlare di calcio mercato ma di quello motociclistico e no, Valentino Rossi, Danilo Petrucci, Andrea Dovizioso e gli altri piloti non c'entrano. L'argomento riguarda il mercato dell'industria motociclistica, che ha visto una curiosa dinamica in questi ultimi mesi agli estremi opposti dell'Oceano Atlantico.

Nel vecchio continente, a Monaco di Baviera per affrontare il futuro, designer, tecnici, ingegneri e addetti marketing andavano a scavare nel suo passato per sviluppare la R 18, una cruiser equipaggiata con il più motore big boxer BMW di sempre con una capacità di 1 802 cc., che eroga una potenza di 91 CV a 4.750 giri e una coppia massima di ben 158 Nm a 3.000 giri, con oltre 150 Nm sempre disponibili tra i 2.000 e i 4.000 giri.

Dall'altra sponda atlantica, a Milwaukee, le cose invece non andavano avanti in modo così lineare: il ribaltone al vertice, Levatich levato dall'ufficio di AD sostituito da Zeitz, un manager che con le moto aveva poco a che fare, ma in quanto a portare buoni risultati basta chiedere agli azionisti di Kering nel corso della sua gestione di Puma, il continuo cambio di piani aziendali, la cancellazione di modelli già previsti, la produzione e il lancio di altri arrivati ormai al punto di non ritorno. Così ecco arrivare la prima crossover del Bar and Shield, la Harley-Davidson Pan America 1250 prima e la Sportster S poi, entrambe alimentate dal nuovo motore Revolution Max di 1.250 cc, che eroga 152 CV per la Pan America e 122 CV per la Sportster.

ASSALTO ALLA DILIGENZA

C'è qualcosa di molto significativo sia in BMW che in Harley-Davidson: l'uno va alla caccia dei clienti nel mercato dell'altro. La BMW R 18 diventa una gamma vera e propria e non più un modello del listino. Nata prima come maxi cruiser dotata di un motore potente e ricca di richiami alle origini di BMW, ora aggiuge anche due nuove versioni: la R 18 Bagger e R 18 Transcontinental. Tutte insieme rappresentano una dichiarazione di intenti su due ruote nei confronti di H-D, ma anche di Indian, perché questi due modelli entrano nel mercato americano con tutto il loro imponente big boxer, la tecnologia e la qualità costruttiva tipiche della Baviera, che sono le caratteristiche che possono dare un vantaggio competitivo rispetto i brand di casa e colpendo con le loro stesse armi: batwing, seduta rilassata, impostazion touring di lungo raggio, southern rock a palla e infine, presenza di massa al prossimo raduno di Sturgis. Se non è una invasione questa, poco ci manca.

NUOVI MERCATI PER NUOVI MODELLI

BMW fa l'assalto al mercato USA a modo suo: fissato l'obiettivo ha lavorato in quell'ottica, in silenzio, senza rivoluzioni manageriali, con razionalità e lungimiranza e soprattutto sostenuta da risultati commerciali pazzeschi. Non è stata la stessa cosa per Harley-Davidson, sebbene per gli americani rivolgersi a nuovi motociclisti sia uno degli obiettivi del piano The Hardwire di Zeitz, che ha sostituito The Rewire (sempre di Zeitz) che a sua volta rimpiazzava More Road to Harley-Davidson, la road map disegnata da Levatich che includeva modelli di nuovi segmenti (Pan America 1250, Sportster S e Bronx) e il lancio delle moto elettriche.

Ma se per BMW la creazione della gamma cruiser R 18 significava entrare decisa nel mercato USA, per Harley è stato il contrario: ovvero creare un piano in base ai modelli previsti, mettendone (per ora? Per sempre?) uno in stand by come la Bronx, sparita dai modelli futuri. Restano così la Pan America 1250 e la Sporster S, rispettivamente una crossover e una naked prestazionale H-D guarda quindi a clienti completamente diversi, più europei, esce dalla sua comfort zone facendolo con coraggio, un salto nel buio che potenzialmente potrebbe dare ottimi risultati.

LE CONSEGUENZE

Cosa ci aspetta il futuro noi non ve lo possiamo dire, perché non abbiamo una sfera magica. Ma se a qualche EICMA fa per esempio ci avessero detto che nel 2021 avremmo provato una crossover made in Milwaukee, bhe ecco avremmo fatto un po' di fatica a crederci. Le conseguenze non si vedranno a breve termine, anche a causa della situazione globale, ma queste strategie da una parte all'altra dell'Atlantico provocheranno delle reazioni da parte delle altre case, perché ora hanno due concorrenti come la Pan America 1250 da 152 CV e la Sportster
S, che non è solo una sportster muscolosa, da tenere sotto controllo. In un modo o nell'altro, BMW e Harley-Davidson hanno dato una scossa a due diversi mercati e ai loro attori principali. Preparate i pop corn.


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