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MotoGP, Petrucci: "Un contratto a vita con KTM e la Dakar, per me un sogno"

"Quando Pierer me ne ha parlato, pensavo scherzasse. Poi ho capito che era molto serio. Il mio corpo non è più adatto per la MotoGP ed ho paura di avere gli stessi guai in SBK"

MotoGP: Petrucci: "Un contratto a vita con KTM e la Dakar, per me un sogno"

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Essere il primo pilota della storia a passare dalla MotoGP alla Dakar. Questo il sogno che si sta materializzando per Danilo Petrucci, che ha confermato le dichiarazioni di Pierer ed ha aggiunto molti particolari ad uno scenario che sembra ingolosirlo parecchio. Petrux è ormai consapevole di non avere più spazio nella moderna MotoGP, quindi l'unica alternativa possibile per proseguire la carriera di pilota ad alto livello sembrava essere la SBK. 

Poi è arrivata la telefonata di sabato sera, in cui il CEO di KTM gli ha offerto una strada completamente diversa, che forse non avrebbe mai immaginato e che gli ha dato un'opzione in più su cui ragionare. Nell'incontro con i giornalisti che precede il fine settimana di gara, Danilo ha gli occhi che brillano per la proposta ricevuta. Sabato ci era rimasto malissimo per aver appreso direttamente dai media del suo licenziamento, ma la telefonata di sabato sera gli ha restituito il buon umore ed è assolutamente chiaro che la tentazione sia fortissima. 

"Si, è vero che Pierer mi ha offerto di fare la Dakar e all’inizio ho pensato che stesse scherzando - ha detto Petrucci - mi ha chiamato sabato sera e dopo un po’ ho capito che faceva sul serio. Non ne ho parlato solo con lui, l’altro ieri mi ha chiamato anche Beirer e mi ha ripetuto la stessa cosa. Ho questa opzione a cui sto pensando molto perché avrei sempre voluto correre lì. Ho detto a Pit che avrei potuto farla già nel 2022 e lui mi ha fatto promettere che sarei andato lì solo per guardare il panorama perché è una corsa un po’ pericolosa se vai lì per fare risultato. Quindi avrei in realtà un anno per prepararmi al meglio e correre altre gare per poi farla nel 2023 per essere competitivi. Sono stato felice di sentire questa proposta, è una delle possibilità per il mio futuro e li posso solo ringraziare per questa offerta". 

Petrucci: "Il mio corpo non adatto alla MotoGP. Sono la Matrioska di Pedrosa"

Passare dalla MotoGP alla Dakar è di certo un passo complesso. 
"Saltare dalla MotoGP alla Dakar è una cosa enorme. Penso che la cosa più difficile da digerire sia che sento di essere ancora competitivo in MotoGP, ma il mio corpo non lo è più e questa è la cosa più dura da accettare. Ho sempre pensato che sarei rimasto in MotoGP per tanti anni, ma sono troppo grosso per questo campionato. Io peso quasi il doppio di Pedrosa, è come se fossi la Matrioska di Pedrosa. Ma la stessa cosa per la maggior parte dei piloti. La cosa positiva è che nessun pilota grosso come me è stato mai altrettanto veloce in MotoGP. Mi eccita l’idea di fare una cosa che nessuno ha mai fatto prima, passare dalla MotoGP alla Dakar, sapendo che in qualche anno potrei anche diventare competitivo. Da un lato mi fa paura perché non ho moltissima esperienza, ma posso arrivarci. Prima ho sempre detto che sarei voluto andare alla Dakar per divertimento, ma pensare di farla come pilota al top è una cosa completamente diversa. Sarei il primo a farlo ed è una cosa che mi piace molto". 

Pensi di avere ancora qualcosa da dire in MotoGP, oppure la vedi come una storia finita ormai?
"Quando piove in MotoGP sono sempre davanti, so di essere veloce. Il problema è che il contenuto è competitivo, mentre il contenitore non tanto. Questa è la cosa che non posso superare, ma cercherò di godermi queste gare e magari creare l’occasione giusta. Ho dato tutto fino a questo momento, ma sapere di avere anche una scelta da fare nelle prossime settimane è una cosa bella. Questa opzione della Dakar è un po’ romantica, mi piacerebbe restare nella storia per questo. Non ho detto che lo farò, ma mi piacerebbe farlo perché resterei unico, il primo a fare una cosa del genere". 

Eppure c'è tanto movimento sul mercato piloti MotoGP. Qualche sella ci sarebbe. 
"Penso che ci siano spiragli in MotoGP ma non dipende da me. Dovrei cambiare tutto di nuovo e non so se potrò farlo. Da quando è cambiata la posteriore, i piloti più grossi hanno enormi difficoltà rispetto a prima. Sono indeciso sul futuro anche perché devo capire che cosa fare della mia vita, ci sono pro e contro di entrambe le direzioni. E’ un momento complicato per me adesso perché ho sempre sognato di vincere il mondiale in MotoGP ed ora devo capire che non sarà più possibile farlo. Mi piace guidare la moto, sicuramente. Non so in quale campionato, ma lo farò". 

Petrucci: "Temo di poter avere gli stessi problemi in SBK, ma Redding a Most è andato fortissimo"

L'altra strada è quella della SBK. Pensi che anche lì potresti avere problemi con le tue dimensioni fisiche?
"Si, h
o il dubbio che possa essere uguale in SBK. Io mi sento competitivo, ci provo sempre ed ho paura che questi problemi possano venire fuori anche in SBK. Ho visto l’ultima gara, con Redding molto veloce in rettilineo. Ma in altre gare ha faticato molto. Rea e Toprak vanno fortissimo, ed ho paura di ritrovarmi negli stessi problemi che ho oggi qui. D’altra parte sono convinto di poter correre sopra questi problemi. Poi per me l’idea di divertirmi e poi diventare molto competitivo in fuoristrada è una specie di sogno. Diventerei un uomo KTM a vita, questi sono i miei pensieri oggi". 

Con KTM non si tratterebbe solo di correre la Dakar, ma di legarti alla Casa in modo diverso. 
"Con KTM sarebbe una sorta di contratto a vita, non si parla di una cosa di un anno. Pit Beirer mi ha detto che alla Dakar avrei una moto con metà del gas a disposizione, perché è una cosa diversa e pericolosa per uno che non ha esperienza. Chiaro che io ho fatto più chilometri in off che in pista, però è diverso correre. Per fare la Dakar dovrei fare poi le qualificazioni, nel 2022 parteciperei come wild card". 

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