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SBK, La maledizione del numero 1 colpisce Josh Brookes nel BSB, riecco il #25

Dopo aver indossato l'1 di Campione uscente nei primi quattro round, nel week-end di Donington Park Josh Brookes torna al benvoluto #25 utilizzato sino allo scorso anno. Un modo scaramantico nella speranza di riscattare l'opaco avvio di 2021

SBK: La maledizione del numero 1 colpisce Josh Brookes nel BSB, riecco il #25

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Nel motociclismo il numero 1 viene riservato al vincitore della stagione precedente, il quale si riserva di decidere se usufruirne o meno. Negli annali sono numerosi i casi in cui il campione uscente ha preferito permanere con quello tradizionale, vedi Barry Sheene, Valentino Rossi, Marc Marquez e Joan Mir, soltanto per citarne alcuni. Scelte tendenzialmente di marketing che hanno spesso diviso gli appassionati, anche se nel World Superbike è presente in bella mostra sulla carena della Ninja di Jonathan Rea dal 2016 a questa parte. Ciononostante, negli altri palcoscenici il #1 ha avuto fortune alterne (ultimamente assai poche), una vera maledizione moderna che ha colpito anche Josh Brookes nel contesto del British Superbike. Affermatosi lo scorso anno, per svariate vicissitudini ha sofferto più del previsto in questo avvio di 2021, tanto da prendere una decisione drastica … tornare anzitempo al “classico” #25 nel tentativo di invertire la rotta.

Perché l'1

Conquistato il secondo alloro nella terra d’Albione, l’australiano aveva opzionato la tabella #1 (nel BSB mancava addirittura dal 2012) in vista della stagione corrente attraverso le seguenti motivazioni: “Utilizzare il numero 1 è sempre stato qualcosa che avrei voluto fare in carriera, ma cambiando spesso campionato o categoria non è stato possibile. Adesso potrò finalmente farlo e l’obbiettivo sarà di riuscire a difenderlo”. Tra dire e fare ci corre di mezzo il mare e le ambizioni del portacolori VisionTrack PBM Ducati spazzate via nell’arco di una manciata di week-end: lontano dal vertice, escluso in più occasioni dalla Q2 e grosse difficoltà a giungere persino in top-10 in gara, prestazioni ai limiti dell’irriconoscibile.

I problemi

Ovviamente tali risultati non possono essere inficiati dalla presenza del’1 a bordo della Panigale V4-R, però il rendimento di Brookes è dir poco preoccupante. Malgrado la “Rossa” sia pressoché identica (salvo alcuni-inevitabili aggiornamenti) a quella che gli ha permesso di trionfare nel 2020, nei primi quattro round ha totalizzato 58 miseri punti in 12 contese disputate, distante ben 174 lunghezze (!!) dal leader della Regular Season, Jason O’Halloran, e 30 da Lee Jackson, colui che occupa l’ultimo posto valido per accedere allo Showdown. Senza dimenticare le tre estromissioni consecutive dalla decisiva Q2 nelle qualifiche.

Spiegazioni? Mutevoli. Dapprima si è parlato di un complicato adattamento alla inedita specifica Pirelli SCX, scarso grip al posteriore, mentre in seguito è circolata la voce di un presunto infortunio in allenamento con la moto da cross nella fase di pre-season, non avvalorata dal diretto interessato. In tal senso, in principio la tesi aveva trovato conferme nei suoi positivi exploit sul bagnato (dove si forza meno) a Brands Hatch, salvo poi sprofondare nei bassifondi della classifica in Gara 3 in quel di Thruxton nelle medesime condizioni.

A Donington col #25

Lato tecnico a parte, l’ultima occasione che l’1 tastò gli asfalti d’oltremanica fu per merito di Tommy Hill. L’allora alfiere Swan Yamaha, tuttavia, non riuscì a bissare l’affermazione del 2011. Quasi come dejà vu, la storia si è ripetuta a oltre dieci anni di distanza. Nell’aria già da giorni, fra superstizione e scaramanzia personali, alla fine Brookes ha maturato l’idea di riabbracciare l’eterno nonché adorato #25, adoperato sino al 2020. Sui social non è apparsa alcuna ufficializzazione in merito, eppure nella entry list diramata dal promoter MSVR relativa all’appuntamento alle porte di Donington Park ‘National’ (previsto questo fine settimana) appare evidente il proprio cambio a livello numerico. Ciò gli permetterà di mettere una pezza e portarlo di nuovo nelle posizioni che contano? Insomma, il brutale tabù del’#1 non guarda in faccia nessuno e toccherà aspettare ancora per sovvertire ogni pronostico. Intanto, sperando nella prova d’orgoglio di JB, ci scherziamo sopra prendendo d’esempio Shane Byrne, rimasto sempre fedele al #67 a dispetto dei sei allori in carriera nel BSB.

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