Un podio che vale una vittoria, una frase trita e ritrita e spesso anche ipocrita, ma non in questo caso. Non se viene riferita al terzo posto di Quartararo al Red Bull Ring, una pista che il francese aspettava con preoccupazione. L’Austria è il regno della Ducati ed è stata una Rossa a vincere, ma quella di cui a Fabio non importa nulla. Con Miller a terra, Bagnaia 11° e Zarco sesto, per il pilota di Yamaha è festa grande ora che il suo vantaggio in classifica è cresciuto e Johann, il più vicino, è distante 40 punti.
“Questo è un risultato importante per campionato - ha affermato Quartararo - Mentre si avvicinavano queste due gare sapevo che Mie e le Ducati sarebbe state veloci, anche se non ero preoccupato, perché abbiamo lavorato tanto. In questa stagione, più che le mie vittorie sono importanti i miei3 terzi posti, quello di oggi e quelli di Le Mans e Sachsenring. Nella scorsa stagione o vincevo o arrivavo 15°, ma è la costanza quella che ti fa vincere il campionato, il mio esempio è Mir”.
Comunque sia, il GP di Stiria non è stata una passeggiata.
“È stata dura - ha ammesso Fabio - Quando avevo Miller dietro ho fatto piccolo errore alla prima curva, ma alla 3 oggi ero abbastanza forte, nella prima gara lì ho superato Marquez e nella seconda Jack. Non potevo stare con primi due e molto contento questo podio, ora sappiamo dove dobbiamo lavorare. Dobbiamo migliorare la trazione, Martin riusciva a salvare molto le gomme, mentre io dovevo gestirle. Non abbiamo lo stesso potenziale della Ducati in accelerazione e un podio qui per me è perfetto. Inoltre penso sia un bene avere questi 3 giorni di pausa per capire come migliorare la moto e mio stile”.
L’obiettivo per il prossimo fine settimana è ripetersi.
“Diciamo che mi piacerebbe essere nel posto dove è oggi Jorge - ha scherzato il francese - Martin ha portato buone informazioni a Ducati, tutti lavoreranno molto e vedremo chi farà dei passi in avanti, dipenderà molto anche dalle condizioni che troveremo”.
A proposito di Martin, Quartararo sembra avere trovato un altro avversario con cui fare i conti.
“Ha un talento molto grande, ma oggi ho visto altre cose - ha spiegato Fabio - Per un debuttante è strano riuscire a gestire così bene le gomme. Nella mia prima stagione non riuscito fare quello che sta facendo lui, quando passi dalla Moto2 alla MotoGP ci sono tante cose in più a cui pensare, gomme, consumi, controlli elettronici, freno motore, lui ci riesce ed è molto forte e veloce. Penso che diventerà sempre più costante, ha già fatto qualcosa di straordinario, sarà duro batterlo nel presente e nel futuro”.