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MotoGP, Mir: "abbiamo dovuto inseguire la Ducati, la Suzuki ha lavorato bene"

"Nel complesso sono molto orgoglioso del lavoro del team, il dispositivo holeshot era quello che ci mancava per gareggiare alla pari con gli altri team. Jorge Martin ha saputo gestire bene le gomme, a fine gara continuavo a perdere terreno"

MotoGP: Mir:

Il giovane pilota spagnolo di casa Suzuki ha termintoa una grande gara che ha letteralmente visto fuoco e fiamme, chiudendo secondo alle spalle della Ducati di Jorge Martin. Joan così ha guadagnato punti preziosi ed è ora terzo in classifica di campionato a -51 punti da Fabio Quartararo.

"Si, sono contento del lavoro svolto dal team - ha risposto sorridendo il pilota spagnolo sempre a podio nelle ultime due gare - in gara ho dato il massimo ma Jorge Martin ne aveva di più. Ho trovato subito il feeling giusto con la moto, sono arrivato vicino al podio ma oggi non è bastato".

Cosa ne pensi della gara, com'è stato inseguire Martin?
"Sapevo che in questa gara sarebbe stato forte, come in Qatar, ha saputo gestire la gara perfettamente perché è stato in grado di gestire le gomme per spingere fino alla fine. Ho provato anche io fin quando ho potuto, ma a fine gara continuavo a perdere terreno. Nel complesso sono molto orgoglioso del lavoro del team, il dispositivo holeshot era quello che ci mancava per gareggiare alla pari con gli altri team".

Sei sempre stato forte anche senza il dispositivo, quanto inciderà ora questo strumento per il futuro della suzuki?
"Non penso ad esso come un vantaggio vero e proprio, ma più che altro come una possibilità di gareggiare ad armi pari coi nostri avversari. All'inizio non eravamo sicuri se utilizzarlo o meno in gara, d'altronde l'abbassatore è ancora nelle sue fasi iniziali di sviluppo e ci sarà sicuramente ancora tempo per migliorarlo ulteriormente, ma alla fine lo abbiamo utilizzato e sono già molto soddisfatto dei risultati."

Il dispositivo ha inciso in maniera drastica in questa gara? Pensi che avresti ottenuto gli stessi risultati senza di esso?
"Non saprei dire se ha inciso in maniera drastica, ma poter partire nelle stesse condizioni degli altri piloti ha sicuramente fatto la differenza, quindi no, probabilmente senza di esso non sarei arrivato a podio."

E' stato facile adattarsi al suo utilizzo?
"E'esattamente il motivo per cui ho voluto provarlo ieri durante le qualifiche, ma alla fine utilizzarlo è stato facile, quando qualcosa ti da un vantaggio sensibile, sei naturalmente portato ad usarlo."

In futuro, alla luce dell'evidente salto in avanti in termini di prestazioni dato dal nuovo dispositivo, pensi che Suzuki debba essere più reattiva negli avanzamenti tecnici per stare al passo delle altre case produttrici?
"Non penso che la Suzuki debba copiare la Ducati, ma in questo caso abbiamo dovuto rincorrerli. Sono molto soddisfatto dei risultati del team di sviluppo."

La prossima gara si svolgerà sullo stesso tracciato, ed il risultato potrebbe cambiare, cosa ne pensi?
"Ci sono molte variabili da considerare quando si corre due volte sullo stesso tracciato, quindi si, è probabile che ci saranno delle sorprese nel prossimo fine settimana, tuttavia è pur vero che ora abbiamo più dati su cui poter lavorare col dispositivo, per affinare ancora di più la moto in vista della prossima gara."

Questa vittoria ti ha anche permesso di scavalcare Bagnaia in classifica.
"Arrivare sul podio è importante ma la cosa fondamentale è stata il salto in avanti in termini di performance, ora mi sento molto più competitivo grazie anche all'holeshot".

Questo tracciato favoriva i piloti che frenano molto forte, e tu sei uno di questi, questa è la riprova che tecnologia a parte, il pilota fa ancora la differenza?
"In realtà la cosa strana è che la nostra moto non è mai stata forte in accelerazione, quindi sicuramente è un altro elemento che ha contribuito al risultato di oggi".

Molti piloti si erano lamentati della pericolosità di questo tracciato, con l'incidente tra la moto di Pedrosa e Savadori hanno avuto ragione.
"Ne parlavamo in safety commission da giorni, ci sono alcuni punti ciechi e specialmente in curva 3 cadere può essere pericoloso, com'è accaduto oggi a Savadori, il tracciato va sicuramente rivisto e messo in sicurezza."


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