E’ un Danilo Petrucci inaspettatamente sorridente quello che si presenta in conferenza dopo le FP4 di oggi al Red Bull Ring. Un turno di qualifica particolare per il ternano, che non solo non è riuscito a fare meglio del suo 22° piazzamento in griglia, ma anche perché non capita a tutti di essere licenziati mentre si è ancora in pista. Probabilmente un sorriso che è più un ghigno d’amarezza.
Sì, perché se in un amore mai sbocciato come quello tra Petrucci e la RC16 di Tech3 l’epilogo era forse scontato, il tempismo è quantomeno rivedibile. “Naturalmente non sono sorpreso, sapevo ormai da tempo che a fine stagione le strade si sarebbero separate, perché quando non chiami e nessuno risponde al telefono sai che il tuo destino è segnato. Certo, ne potrei fare una questione di correttezza ed educazione, ma questo mondo non finirà mai di stupirmi".
Sull’ufficialità del divorzio Danilo ci scherza su: “Mi ha divertito molto in questi giorni vedere tutti fare finta di nulla, a mio avviso avrebbero potuto dare la notizia due o tre settimane fa per me sarebbe cambiato poco. Ora però dopo le qualifiche abbiamo fatto una riunione, mi hanno licenziato che avevo ancora la tuta addosso”.
La bandiera a scacchi che insegue Petrucci è quella sul suo futuro, in merito al quale non si sbilancia. Certo, le modalità del fine-rapporto non sono certo un dettaglio e le ipotesi di vedere il futuro di Petrucci nei rally o nel cross sotto l’effige della Casa di Mattighofen sono crollate “Li ho rassicurati però che non smetterò di essere un loro cliente” ha chiosato il ternano. Non esclude alcuna possibilità e ammette che i sondaggi sono iniziati per cercare qualcuno che “non mi voglia per coprire una casella dello scacchiere, ma che abbia fiducia in me. Voglio continuare a correre divertendomi.”
E visto che il cielo sopra Styria sembra avvolgersi di nuvole a chi gli chiede se ha in programma una sorpresa col favore della pioggia risponde: “Il mio approccio non cambia, corro per fare il meglio possibile, ma è vero anche che sul rettilineo con questa moto soffro molto e perdo tutto il feeling e il ritmo guadagnato. Sono un pilota extra-large e so che è un mio limite, basta vedere quanto meglio riescano a fare i colleghi più leggeri e bassi di me sulla stessa moto. Con gli anni è sempre più difficile fare i risultati in MotoGP con la mia stazza e me lo hanno confermato gli ingegneri. Il futuro? Potrebbe anche essere in Superbike, magari per un anno per vedere se qualcosa si riapre in MotoGP”.