Tu sei qui

SBK, CIV Superbike: promossa a pieni voti la Racing Night di Misano

In attesa/nella speranza di qualche aggiustamento logistico e tecnico per il futuro, la gara disputatasi lo scorso week-end sotto i riflettori del Misano World Circuit ha entusiasmato positivamente la griglia del CIV Superbike. Ecco le impressioni degli usuali protagonisti

SBK: CIV Superbike: promossa a pieni voti la Racing Night di Misano

Share


Al Misano World Circuit Marco Simoncelli le corse sotto le luci artificiali mancavano da una vita, eppure, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, erano un appuntamento canonico per piloti, squadre di livello internazionale e (soprattutto) appassionati dell’allora campionato italiano organizzato dalla gloriosa Flammini Racing. Passata quasi un’eternità, nel tentativo di rinvigorire una realtà criticata fin troppe volte nel recente passato, in vista della stagione 2021 l’attuale promoter (la Federazione Motociclistica Italiana) ha voluto puntare fortemente sul ritorno del tricolore nel suggestivo scenario in notturna. Una scelta ponderata, ma rivelatasi azzeccata che ha raccolto giudizi assai positivi in occasione della cosiddetta Racing Night della Superbike svoltasi lo scorso sabato. Un evento unico nel suo genere che potrebbe rappresentare un importante caposaldo del calendario CIV dell’immediato futuro e decisamente atteso dagli addetti ai lavori, i quali si sono letteralmente sbizzarriti nella soluzione nonché collocazione maggiormente adatta degli inediti fanali sulle carene delle moto.

Pirro: “Sorpreso da visibilità e tempi sul giro”

Scattata alle 21:30 orario locale difronte al caloroso (parziale) rientro del pubblico sugli spalti dell’impianto del Santa Monica, Gara 1 ha proposto un rovente duello a suon di botta-e-risposta fra Michele Pirro e Alessandro Delbianco, risoltosi soltanto nelle battute conclusive a favore del baluardo Barni Racing Team, ormai sempre più vicino alla quinta corona SBK in carriera.

“Al termine della gara, Tardozzi mi ha detto che a Misano non si correva di notte da quasi trent’anni. Faccio i complimenti a chi si è preso il coraggio di farci tornare a gareggiare in queste condizioni, sia la FMI che il circuito hanno compiuto un’egregia operazione - ha detto il tester Ducati - prima del fine settimana non mi sarei mai aspettato di trovare un così buon livello di visibilità, inoltre i tempi sul giro non si sono rivelati troppo distanti da quelli ‘diurni’. Essendo quasi di casa, mi sento felice nonché orgoglioso di aver vinto la notturna numero uno dell’era moderna”.

Delbianco: “Da rivedere l’abbigliamento e l’illuminazione delle postazioni dei marshal”

Dal canto suo, il portacolori DMR Racing si è visto sopravanzare proprio nel finale, compiendo al comando ben 13 delle 15 tornate in programma. Ciononostante, sulla propria prestazione ha pesato la penalizzazione di 1 secondo (poi diventati 2) per track limit. Nel post gara il riminese, pur essendone a conoscenza, ha ammesso la difficoltà a decifrare le segnalazioni lungo la pista causa scarsa visibilità. Per sua fortuna, dal 2022 verranno installati dei LED appositi.

“Sono stato il più svantaggiato in quanto ho percorso la stragrande maggioranza della corsa in testa, specie se si considera che non disponevamo di dati pregressi. Avendo disputato appena un paio turni, nel tratto veloce della pista si faceva un po’ fatica a pennellare la traiettoria ideale, forse qualche ulteriore km in preparazione alla gara avrebbe aiutato, però mi sono divertito lo stesso. Uno degli elementi da rivedere riguarda l’abbigliamento, le strisce retroriflettenti presenti sulle tute hanno reso complicata la visuale, soprattutto quando ci si trovava alle spalle di un pilota. Proporrei di fare copia e incolla del regolamento del Mondiale Endurance con la coppia di fanali nella zona anteriore della moto, banda di velcro al braccio e numero ben luminoso. In aggiunta, non si riusciva a leggere i messaggi dei marshal in quanto le postazioni a bordo pista non erano illuminate, ha detto.

In rosso sono evidenziate parte delle strisce retroriflettenti sulla tuta di Alessandro Delbianco

Ferroni: “Dobbiamo abituarci alla diversa percezione notturna”

Partito dalla terza casella, durante la Race 1 si è messo in mostra pure Flavio Ferroni in sella alla RSV4 di Nuova M2 Racing, tanto da tagliare il traguardo al quinto posto staccato di appena 68 millesimi da Luca Vitali. Il 22enne ha incentrato la riflessione personale sull’utilità dei fari, senza dimenticare le inedite sensazioni avute sotto i riflettori.

I fanali frontali servivano a poco considerato che non avevano molta intensità, giusto per motivi di sicurezza, farsi vedere e illuminare in modo relativo la pista. Nella FP1 del giovedì abbiamo provato il gilet sopra la tuta, tuttavia con scarso successo - ha ammesso - successivamente siamo passati alle strisce retroriflettenti e la situazione è decisamente migliorata. Di notte, ovviamente, si ha una differente percezione della profondità, per cui in generale dobbiamo ancora abituarci. In ogni caso mi auguro che venga confermata anche il prossimo anno perché l’iniziativa mi è davvero piaciuta”.

Gabellini: “Da perfezionare la disposizione delle sessioni”

Domenica a parte, nelle restanti giornate i protagonisti della categoria hanno trascorso varie ore a braccia conserte nel paddock, una ragione dovuta agli insoliti orari del fine settimana. Qualcuno ha sfruttato la possibilità di recarsi al mare, altri, invece, di fare un bagno rilassante nell’area relax con piscina antistante l’autodromo. Tra questi Lorenzo Gabellini (Althea Racing Team, sesto in Gara 1), il quale abita nei pressi di Misano. 

“Si è trattata della mia primissima esperienza in notturna, tranne qualche occasione al Ranch di Valentino con la Ohvale. Pronti-via, nel turno del giovedì non avevo calcolato l’illuminazione del dashboard e, nel momento in cui ho cominciato a scalare le marce, mi si è acceso un albero di natale davanti ai miei occhi - ha scherzato - dopo aver risolto il problema, mi sono divertito un sacco perché è veramente affascinante, mi sembrava quasi di essere in un’altra pista. Ho vissuto il week-end in modo del tutto anomalo per via degli orari, ad esempio pensavo che il venerdì fosse il sabato, ma è solo questione di abitudini. Un aspetto da migliorare in ottica futura sono le tempistiche, magari posticipando il turno di libere del venerdì al pomeriggio, in modo da non aspettare in circuito dal mattino presto fino alla sera.

Malgrado qualche (inevitabile) piccola imperfezione di gioventù, la Racing Night ha riscosso pareri favorevoli e, salvo stravolgimenti, diventerà presto una piacevolissima abitudine del Campionato Italiano Velocità dell’avvenire. 

Articoli che potrebbero interessarti