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MotoGP, Gubellini: "Quartararo vince perché danza sulla moto, è la sua forza"

"Lorenzo era molto fluido nella guida e molto veloce nelle curve, si muoveva molto sulla moto, ma lateralmente, a destra e a sinistra Fabio si muove un po' meno in questo senso, ma molto più avanti e indietro"

MotoGP: Gubellini: "Quartararo vince perché danza sulla moto, è la sua forza"

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Quando Fabio Quartararo si schiererà nuovamente al via del GP della Stiria lo farà con 34 punti di vantaggio su Zarco e 47 su Bagnaia. Un bel cuscinetto, dopo quattro vittorie, su cui costruire il suo primo titolo mondiale.

Nel 2020 egualmente però inizio alla grande la stagione, ma solo per chiudere il campionato in ottava posizione a 44 punti da Mir. Quest’anno però il pilota francese sembra più maturo, oltre che più veloce, ma il suo capotecnico Diego Gubellini nega che il calo di rendimento dell’anno passato sia stato causato dalla pressione.

“In realtà il problema più grande è stato tecnico - ha spiegato Gubellini a motorsportmagazine.com - L'anno scorso Fabio è stato molto bravo su alcune piste, ma su altre ha avuto grandi difficoltà. Anche se la moto del 2020 sembrava molto simile a quella del 2019 dall'esterno, molte parti erano diverse, quindi anche la sensazione era lontana da quella del 2019".

Gubellini ha anche spiegato la differenza fra lo stile di Jorge Lorenzo e quello di Quartararo, visto che i due sono stati spesso avvicinati.

"Lorenzo era molto fluido nella guida e molto veloce nelle curve. Questo ha funzionato molto bene con la Yamaha, soprattutto con le gomme Bridgestone. Fabio è simile lì perché può mantenere un'alta velocità in curva, ma il suo stile è diverso e tipico di Fabio e della nuova generazione di piloti è che giocano molto con il corpo e l'equilibrio, spostano molto il peso per gestire meglio la fase di frenata e accelerazione. Lorenzo si muoveva molto sulla moto, ma lateralmente - a destra e a sinistra - perché il suo obiettivo era quello di aumentare la velocità in curva. Fabio si muove un po' meno in questo senso, ma molto più avanti e indietro".

Bilanciare il peso in questo modo diminuisce la perdita di aderenza in accelerazione e la tendenza della moto ad impennare e contribuisce a stressare di meno le gomme. In questo senso Gubellini avvicina Fabio più a Marquez che a Lorenzo. A volte frena con la moto ancora dritta, a volte in ritardo nella curva, a volte è un misto di entrambi.

"La fase di frenata è uno dei punti di forza di Fabio - ha confermato Gubellini - La cosa migliore è che mentre molti piloti sono forti sui freni o sulla velocità in curva Fabio può fare entrambe le cose allo stesso tempo. O se non trova la sua velocità nella fase di frenata, è grazie alla velocità della curva o viceversa. Questo è molto importante e lo aiuta ad essere forte su diverse piste e in diverse condizioni".

Per questo motivo pilota e capotecnico durante il fine settimana tendono ad effettuare poche modifiche sull’assetto, lasciando la moto quasi identica fra una pista e l’altra, perché solo in questo modo il pilota può prendere fiducia delle reazioni.

"Cerchiamo di lavorare in diverse aree come la messa a punto dell’elettronica. La chiave è anche, soprattutto con le Michelin, far lavorare i pneumatici nella zona giusta. Se non possiamo risolvere un problema attraverso l'elettronica o le gomme, allora pensiamo al set-up. È molto diverso dal passato, ma è così che preferiamo lavorare".

 

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