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Verso la prova: BMW M 1000 RR, la superbike con la M maiuscola

Tra poco proveremo l'ultima versione della supersportiva bavarese: 212 CV e quella sigla che finalmente debutta anche per la divisione Motorrad

Moto - Test: Verso la prova: BMW M 1000 RR, la superbike con la M maiuscola

Il sole di luglio che squaglia l'asfalto di Vallelunga non ci impedirà di mettere le mani sull'ultima evoluzione sportiva proveniente da Monaco di Baviera. Parliamo della BMW M 1000 RR, che cambia la consonante iniziale rispetto alla sorella S 1000 RR, ma non solo: perché quella lettera per la Casa dell'Elica è sinonimo di performance assolute e finalmente arriva anche sulle due ruote. In attesa di raccontarvi come va è bene però fare un riassunto.

M come Motorsport

I pignoli diranno che in realtà la M campeggiava sulla gamma Motorrad di BMW già da un po', da quando gli accessori che prima venivano denominati come linea HP hanno preso l'importantissima lettera che nelle auto gode di un'aurea mitologica. Vero, ma con la M 1000 RR per la prima volta BMW presenta un modello che si discosta in maniera importante dalla base da cui deriva, e per la superbike tedesca le migliorie riguardano tutti gli aspetti.

Ad esempio il motore: la nuova M 1000 RR utilizza il quattro cilindri in linea raffreddato ad acqua basato sul propulsore della S 1000 RR, con tecnologia BMW ShiftCam che modifica la fasatura e l’alzata delle valvole. La potenza massima è di 212 CV a 14.500 giri/min, mentre il picco di coppia è di 113 Nm e arriva a 11.000 giri. Oltre a regime massimo di rotazione aumentato a 15.100 giri/min. La M 1000 RR è ancora più potente della S 1000 RR nel range da 6.000 giri/min a 15.100 giri/min, e sfrutta importanti upgrade tecnici come i nuovi pistoni forgiati a 2 anelli di Mahle, le camere di combustione adattate, la compressione aumentata a 13,5, le bielle in titanio più lunghe e leggere da Pankl, i bilancieri a dito più sottili e leggeri, condotti di aspirazione completamente lavorati a macchina con nuova geometria del condotto e ottimizzazioni su alberi a camme e area di aspirazione. Il sistema di scarico leggero è quasi completamente realizzato in titanio.

M... ette le ali

L'aerodinamica è stata un punto decisivo nelle specifiche tecniche per il lavoro di sviluppo della M 1000 RR. Oltre ad una velocità massima incrementata c'era un altro obiettivo nelle specifiche tecniche della moto: stabilire il miglior contatto possibile delle ruote con la strada, e qui entrano in gioco le nuove appendici aerodinamiche. Sviluppate in galleria del vento e realizzate in carbonio con rivestimento trasparente, producono una deportanza aerodinamica e quindi carichi aggiuntivi della ruota in base alla velocità. La deportanza generata consente una frenata ritardata e garantisce una maggiore stabilità in curva. Il telaio della nuova M 1000 RR si basa sul quello di alluminio della S 1000 RR con la struttura a ponte in alluminio al centro. Ha una forcella rovesciata ottimizzata e un monoammortizzatore rivisto con molla blu e cinematismo progressivo Full Floater Pro. Miglioramenti che fermano il peso in ordine di marcia a 192 kg.

Freni d'autore

Un altro aspetto che siamo curiosi di provare, perché inedito, è la frenata: per la prima volta infatti su una moto dell'Elica debuttano i freni M, come per le auto: sviluppati dall'esperienza del WSBK sono componenti puramente racing, così come i nuovi cerchi in carbonio che formano insieme alle pinze una coppia di componenti di pura sportività.

Il prezzo

L'esclusività della M 1000 RR passa anche per il listino. Se la S 1000 RR si ferma, si fa per dire, a 23.550 euro la M 1000 RR vanta un prezzo veramente importante: ci vogliono 33.800 per mettersela in box e per chi non si accontenta ci sono anche gli accessori M Competition.

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