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Yamaha accelera per lo stop alle moto inquinanti. Ecco come

Yamaha ha annunciato di aver riformulato gli obiettivi per la riduzione delle emissioni di CO2. L'obiettivo 2050 è un'azienda a emissioni zero.

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Yamaha rafforza il suo impegno per un mondo più pulito e mette mano al "Piano ambiente 2050" redatto dalla Casa di Iwata per la prima volta nel 2018. Il nuovo obiettivo è la "neutralità carbonica" in tutta la filiera di produzione e vendita entro il 2050.

Carbon Neutral, cos'è?

Per alcuni questo termine potrebbe non essere chiarissimo, ma quando si parla di neutralità carbonica o del ben più usato "emissioni zero". Per spiegarlo meglio prendiamo le parole del Parlamento Europeo, che proprio in questi giorni si trova davanti la proposta ufficiale della Commissione UE in merito allo stop dei motori endotermici entro il 2035.
Le emissioni zero (o neutralità carbonica) consistono nel raggiungimento di un equilibrio tra le emissioni e l'assorbimento di carbonio. Quando si rimuove anidride carbonica dall'atmosfera si parla di sequestro o immobilizzazione del carbonio. Per raggiungere tale obiettivo, l'emissione dei gas ad effetto serra (GHG) dovrà essere controbilanciata dall'assorbimento delle emissioni di carbonio.

Le mosse di Yamaha

Per attenersi all'obiettivo fissato Yamaha formulerà un piano d'azione ogni tre anni, con nuove iniziative e attività che portino a raggiungere entro il tempo stabilito la trasformazione dell'azienda in una realtà carbon neutral. Questo significa che spariranno le varie Tracer 9, Ténéré 700 o le naked MT? No, ma come si legge dalla nota diramata dalla Casa dei Tre Diapason "verranno affiancate da nuove forme di mobilità uniche", e basta guardare alla recente attualità per tentare di capirne le mosse: Yamaha è infatti parte del consorzio nato insieme a molte altre case costruttrici per lo sviluppo di batterie intercambiabili adatte allo "swap" per aumentare la possibilità di muoversi in elettrico abbattendo i tempi oggi lunghi della ricarica e recentemente ha anche iniziato una collaborazione con un colosso giapponese dell'aeronautica, che potrebbe portare allo sviluppo di propulsori a bassissimi consumi anche per le moto e per il settore marino.

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