E' il lontano 1999 quando nasce la Suzuki SV650. Proprio così, quasi 20 anni di sviluppo ed evoluzione per una moto che ha visto "crescere" tanti motociclisti, così come ha "aiutato" i rider di ritorno, ed ha confermato quelli esperti che volevano una naked con la giusta potenza, leggera, affidabile e resistente. Tutto il resto, è storia. Poco più di un anno fa abbiamo avuto l'occasione di provarla, ed oggi torniamo a parlare di lei, anche se in chiave fantasiosa e sportiva.
Suzuki SV650RR: la supersportiva che potrebbe piacere
Il nome, Suzuki SV650RR, arriva dagli spagnoli di Motorbikemag, ed è il medesimo che quasi tre anni diede il designer Oberdan Bezzi, sempre in occasione di una SV dotata di carene. Naturalmente deriva dalla più cattiva superbike GSX-1000R (leggi qui la nostra prova della SBK giapponese), almeno nel design, anche se qui i cavalli sono inferiori. Parliamo del noto bicilindrico V-Twin da 76 CV, dotato di un telaio a traliccio in alluminio. Non si può poi non notare la forcella a steli rovesciati, decisamente più moderna e "tecnica" di quella standard con la quale è equipaggiata la Suzuki SV 650 naked.
A dire il vero, potrebbe anche essere chiamata anche Suzuki SV 650 S, con la "S" (in foto sopra l'ultima versione realizzata), già nota per la versione dotata di semi-carena e cupolino, dei semi-manubri per un approccio ancora più sportivo e per qualche kit aftermarketrket che all'epoca riusciva a trasformarla in una carenata vera. Sarebbe dunque una moto decisamente interessante, con una motorizzazione, media e bicilindrica, rispolverata recentemente dalla Aprilia RS660 (qui la prova della sportiva di Noale), dalla Yamaha YZF-R7 con i suoi 73 CV poi (qui l'analisi della sportiva di Iwata), ma ancora prima dalla Kawasaki Ninja 650 (leggi di più sulla sportiva "verde"). Qui trovi il nostro confronto tra queste ultime tre moto con qualche considerazione.