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CIV SBK: la rivincita di Lorenzo Zanetti, ecco il potenziale "anti-Pirro"

Lo scorso week-end il portacolori del Broncos Racing Team ha trionfato in Gara 2 del CIV SBK a Imola, interrompendo la striscia di successi del pluricampione di categoria. Di nuovo sul gradino più alto dal 2018, rappresenta il riscatto dopo un periodo difficoltoso 

SBK: CIV SBK: la rivincita di Lorenzo Zanetti, ecco il potenziale

Tra rimpianti e noie fisiche, Lorenzo Zanetti aveva vissuto un ultimo periodo della propria carriera avaro di soddisfazioni. Alfiere dalla comprovata esperienza internazionale, ha dovuto attendere quasi tre anni per salire nuovamente sul gradino più alto del podio in una competizione motociclistica. Tanti, forse troppi guardando le sue qualità. Ciononostante, “la calma è la virtù dei forti” e, nel week-end appena trascorso, il bresciano si è imposto in Gara 2 del CIV Superbike all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola. Un’affermazione a lungo cercata, in un tracciato storicamente favorevole, oltretutto con il merito di aver interrotto il filotto del pluricampione Michele Pirro.

Lorenzo Zanetti sulla Panigale V4-R #87 del Broncos Racing Team in uscita dalla Variante Alta di Imola 

Il sogno infranto degli States

Partiamo da una premessa: questa stagione il classe 1987 non avrebbe dovuto dare la priorità al CIV Superbike, bensì al MotoAmerica Superbike, dove aveva debuttato in grande stile nella seconda metà del 2020 sulla Panigale V4-R del Warhorse HSBK Racing Ducati New York. Malgrado i sei podi e la storica vittoria in quel dell’Indianapolis Motor Speedway (la prima per un italiano dai tempi di Alessandro Gramigni nel lontano 1996) messi a referto, non è bastato a convincere i vertici della formazione a stelle e strisce, a scapito di Loris Baz. Con i ‘se’ e con i ‘ma’ è semplice parlare, però avrebbe senz’altro rivestito il ruolo di protagonista nella lotta-al-titolo. L’amarezza dovuta alla mancata conferma è stata tanta, di fatto con il contratto già in mano, ma “Zorro” non si è perso d’animo, trovando nel Broncos Racing Team una vitale àncora di salvezza.

Conforti-tris

Il legame tra il 33enne e il “boss” Luca Conforti va oltre il semplice rapporto professionale. Le strade di ambedue gli amici si erano incrociate sul finire del 2018, quando Zanetti vi approdò dal Team Motocorsa Racing. Da allora non si sono più separati, anzi, se si sono allontanati anche solo per un po’, sempre nel cuore si sono portati. Piccola, tuttavia ben organizzata che, in poco tempo, ha saputo rivelarsi una delle strutture di riferimento del CIV SBK: pronti-via terzo posto in graduatoria e cinque top-3 complessive fra 2019 e 2020. In tal senso, il team manager non ci ha pensato due volte a dargli la possibilità di vestire il colore rosso fiammante della compagine lombarda per la terza annata consecutiva: un’ottima occasione per voltare pagina dopo la beffa negli USA.

Inizio in salita

Complice l’introduzione della centralina unica MoTec e il maltempo a farla da padrone nella stragrande maggioranza dei test pre-season, in un primo momento il pronostico si è rivelato alquanto indecifrabile. A dispetto delle alte ambizioni, fin dall’esordio del Mugello qualcosa non ha funzionato: perdita di forza in virtù di un fastidioso dolore al braccio destro dopo una manciata di giri e, in aggiunta, sublussazione della spalla. Gli stessi identici problemi si sono presentati anche nel successivo round di Misano, costringendo Zanetti a stringere i denti senza potersi esprimere al massimo delle proprie capacità. Malgrado la forte amarezza per i tre quarti posti e il singolo quinto, attraverso alcuni trattamenti speciali, ha poi ritrovato la condizione fisica ideale.

Il cambio di passo

Quale miglior modo se non quello di mettersi subito alla prova all’Enzo e Dino Ferrari di Imola, di cui conosce vita, morte e miracoli. Non siamo certo noi a dirlo, basti guardare il suo personale palmarès sui saliscendi del Santerno: vittoria (2014) e terzo posto (2015) nel World SS600, due pole position e sei podi nel CIV SBK. In un fine settimana anomalo, senza le prove libere del giovedì, Zanetti si è dimostrato competitivo fin dal venerdì. Ottenuta la seconda casella al termine delle qualifiche, in Gara 1 soltanto un errore nelle battute iniziali alla Variante Bassa gli ha impedito di restare aggrappato al compagno di marca: contro Michele Pirro le imprecisioni si pagano a caro prezzo e la sua rimonta si è ben presto arenata, senza mai riuscire a scendere sotto agli otto decimi di distacco. Memore di quanto accaduto, nella contesa domenicale ha rotto gli indugi già al quarto giro. Abile nel gestire gomme Pirelli e situazione, non lo hanno intimorito neanche le bandiere bianche con la croce di Sant’Andrea esposte a bordo pista causa gocce di pioggia. Come se non bastasse, ha completato l’opera rispondendo in modo perfetto al sorpasso del baluardo Barni Racing Team. Certo, la successiva red flag ha tolto agli appassionati un probabile duello per il primo posto, però ha permesso al binomio di esplodere di gioia una volta giunti al parco chiuso. Un successo voluto fortemente, per certi versi del riscatto e dalle diverse sfaccettature: il primo nella storia della compagine di Luca Conforti, il primo da Misano 2018, nonché il quarto in carriera per il pilota.

Potenziale anti-Pirro (?)

In attesa del prossimo round in quel di Misano, in molti si stanno interrogando se il 33enne possa rappresentare il vero “anti-Pirro” della situazione, quest’ultimo capace di monopolizzare la scena con 5 affermazioni su 6 gare disputate. Sebbene il tester Ducati conservi 50 punti di margine, non pochi viste le rimanenti sei manche rimanenti, “Zorro” ha avuto l’onore di mettere la parola fine alla striscia del rivale. Insomma, il suo 2021 sembra essere cominciato dal Santerno, il quattro volte campione di categoria è avvisato

Photo credit: www.daniguazzetti.com 


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