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SBK, Il mercato Superbike stenta il decollo in attesa della MotoGP

Ad oggi l’unica notizia giunta è il rinnovo di Toprak Razgatlioglu con la Yamaha, ma quali affari dobbiamo aspettarci in vista del 2022?

SBK: Il mercato Superbike stenta il decollo in attesa della MotoGP

Estate, tempo di saldi, di mercato e di trattative. L’addio di Maverick Vinales alla Yamaha ha mescolato le carte nel paddock della MotoGP, tanto che ora si rischia un vero e proprio effetto domino, con lo spagnolo al centro della scena. Se in MotoGP si preannunciano settimane incandescenti, in Superbike invece tutto sembra tacere.

O meglio, preferisce lavorare sotto traccia, anche se squadre e piloti sono già all’opera per programmare il 2022. A tal proposito, Yamaha ha giocato d’anticipo, bruciando la concorrenza e rinnovando per altri due anni con Toprak Razgatlioglu. La Casa dei Tre Diapason ha ovviamente gran parte dei riflettori punti addosso, tanto che tutti i suoi piloti sono in scadenza. Tra questi spicca infatti Garrett Gerloff, ambizioso di fare il salto in GP a fine stagione. L’americano è soddisfatto del trattamento riservato in GRT, ma qualora ci fosse la sella libera in Petronas prenderebbe al volo il treno, senza dover pensarci due volte. D’altronde lui stesso l’ha ammesso in più occasioni che la MotoGP rappresenta il suo sogno.

Detto di Yamaha, dove ci aspettiamo una conferma anche di Andrea Locatelli, in Kawasaki l’unico nodo è quello legato ad Alex Lowes. Il britannico scade a fine stagione, ma per questo visto fino ad oggi il prolungamento del contratto sarebbe ampiamente meritato. Per maggiori informazioni dare uno sguardo alla classifica, dove Alex compare al quarto posto appena tre punti sotto Scott Redding. A proposito di Scott, il numero 45 ha già iniziato a parlare con Aruba per il 2022. Di sicuro le prestazioni dell’inglese sono nettamente al di sotto delle aspettative in questa stagione, a tal punto che il gap dalla vetta è di ben 66 lunghezze. Ducati si aspettava ben altri risultati da parte del proprio alfiere, anche se l’unica via percorribile sembra proprio quella di riporre ulteriore fiducia in lui, dal momento che il mercato non offre valide alternative a meno che non ci sia qualche esubero dall'altro paddock.

Particolari stravolgimenti non ci saranno nemmeno in BMW, dove Sykes e van der Mark si ritroveranno probabilmente compagni anche il prossimo anno, mentre in casa Honda ci sarà da capire che tipo di direzione seguire. Il progetto legato alla CBR 1000 RR-R sta infatti facendo acqua da tutte le parti e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Bautista sembra infatti un lontano, lontanissimo parente rispetto a quando era in Ducati, mentre Leon Haslam è uscito allo scoperto solo nell’ultimo round di Donington, una pista su cui è cresciuto, nonostante le mille difficoltà. In Honda si farebbe prima a costruire una nuova moto piuttosto che insistere su quella attuale, dal momento che Alvaro e Leon non meritano certo questa via crucis.

Sta di fatto che HRC dovrà tracciare una linea chiara e ben definita per il 2022 anche perché il rischio è quello di naufragare del tutto come già sta accadendo. Al momento la CBR è l’unica moto a non essere arrivata ancora  a podio in questa stagione e il quadro clinico del paziente è quello di un codice rosso. Bautista e Haslam attendono quindi risposte dal Giappone, ma al tempo stesso si guardano anche attorno. Per entrambi la priorità è quella di continuare insieme. Sì, ma a qualì condizioni, soldi a parte?     


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