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Ducati Panigale: quando arriverà e come funzionerà il cambio seamless

Dopo il brevetto dell'anno scorso, la Panigale potrebbe già ottenere il cambio seamless derivato dalla Desmosedici MotoGP

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Le Ducati si sono sempre contraddistinte per diversi aspetti, dal design alle innovazioni tecniche e aerodinamiche. Tutte di provenienza sportiva. I tecnici della casa bolognese ora vogliono fare un ulteriore passo avanti: prevedere il cambio seamless di derivazione MotoGP sulla prossima Panigale, permettendo ai fortunati proprietari di vivere un'esperienza da Motomondiale.

MOTOGP STRADALE

Ducati ci ha sempre abituati a progressivi miglioramenti dei suoi modelli: prima esce il modello di serie, che pur essendo basico presenta sempre un livello di equipaggiamento più alto della media (e di conseguenza anche il prezzo), seguito dopo un po' di tempo dalla versione (ancora) più sportiva, di solito contraddistinto dalla sigla SP. Le differenze riguardano l'equipaggiamento ciclistico, come per esempio una sospensione più performante, la presenza di parti speciali in carbonio per renderla più leggera e migliorare il rapporto peso/potenza, una mappatura del motore per migliorare il comportamento in pista. Quasi tutte le moto sportive di Ducati prevedono di serie il cambio Quickshift, come molte altre concorrenti per altro e non solo sportive, che permette di cambiare marcia senza utilizzare la frizione. Seguendo i rumors pare che la prossima Ducati Panigale possa essere ancora più estrema, equipaggiata con il cambio seamless di derivazione MotoGP, rendendola di fatto una MotoGP stradale.

CAMBIO MARCIA

La prima casa a introdurre la possibilità di cambiare senza utilizzare la leva della frizione su una moto stradale è stata Honda, con il DCT (Dual Clutch Transmission). In parallelo in MotoGP nel 2011 ha debuttato un'altra tecnologia, ovviamente più adatta alle esigenze di una guida completamente diversa. Dopo Honda anche tutti gli altri costruttori hanno fatto la stessa cosa, prevedendo il cosiddetto cambio “senza soluzione di continuità” sui propri prototipi. Una modifica che nelle competizioni dove si corre nel filo del millesimo può avere enormi vantaggi: infatti con il cambio tradizionale si provoca una modifica dell'assetto della moto, una scarica di potenza e coppia alla ruota posteriore e un maggior consumo della gomma.

La soluzione sviluppata da Honda invece permette di cambiare marcia senza soluzione di continuità, avendo sempre un rapporto inserito e mantenendo costante la coppia trasmessa alla ruota posteriore. Così si mantiene anche stabile l'assetto della moto, evitando sussulti in accelerazione, rendendo più efficiente il freno motore in decelerazione e riducendo il consumo della gomma. Con il cambio convenzionale si innesta una marcia alla volta e l'operazione richiede un certo tempo durante il quale il motore non fornisce coppia alla ruota e va, momentaneamente, in folle. Questione di millesimi di secondo, ma in questi istanti le parti del motore permettono il cambio di marcia, ma provocando una scossa alla moto che perde stabilità ed efficienza: i pesi si spostano prima all'avantreno per la decelerazione e poi al retrotreno quando la marcia è inserita e questa dinamica viene gestita dalle sospensioni e provoca una usura degli pneumatici. Ecco spiegato perché il paddock Honda nel 2011 era sorvegliato dalla sicurezza per custodire questa tecnologia allora esclusiva, poi adottata da Yamaha e anche Ducati.

Il cambio utilizzato in MotoGP vene chiamato seamless o “senza soluzione di continuità” perché permette di passare agevolmente da una marcia all’altra (in salita o in discesa) evitando quella sosta del motore che si verifica rilasciando la frizione. Tutto viene gestito dall'elettronica in tempi brevissimi, consentendo il passaggio simultaneo da un rapporto all'altro senza perdite di aderenza e scariche di coppia al retrotreno.

DAI BREVETTI AI FATT

I

L'ultima evoluzione della Panigale è rappresentata dalla Panigale Superleggera V4, 500 esemplari con un rapporto peso/potenza di 1,54 CV/kg (234 CV scaricati su 152,5 kg con il kit racing) che sintetizza la capacità ingegneristica e tecnologia di Ducati. Che Ducati sia intenzionata a introdurre il cambio seamless sulla gamma Panigale non è una novità, visto che i brevetti destinati alla produzione di serie sono stati depositati l'anno scorso ma, pur sembrando a buon punto, nessuno si aspettava un'accelerazione dei tempi così rapida, soprattutto perché è ritenuta ancora una tecnologia dagli ingenti costi di produzione.

Sembra quindi che non si tratterà di un cambio seamless come quello che equipaggia le Desmosedici, sarà adeguato all'uso stradale. Con l'aggiunta del cambio di derivazione MotoGP, Ducati punta a esaltare l'esperienza si guida in pista perché, rispetto al cambio tradizionale che può ingranare un solo rapporto alla volta, il seamless invece può innestare brevemente e contemporaneamente due rapporti. Grazie all'elettronica infatti la marcia che viene inserita non scatta subito ma è come se venisse preselezionata, poi una volta che la centralina decide che deve passare al rapporto successivo, lo innesta annullando la pressione di quella precedente innestata.
“È possibile realizzare un cambio seamless, integrato in uno tradizionale, adatto sia alla produzione di serie che alle gare”, dichiaravano i tecnici Ducati pochi mesi fa. Se la prossima Panigale dovesse essere equipaggiata con questo sistema, sarebbe un passo avanti non da poco.

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