Tu sei qui

Savadori: "Vinales in Aprilia? Non mi interessa, voglio restare in MotoGP"

Lorenzo Savadori presente nel week-end a Imola del CIV: "Il rapporto con Noale andrà avanti a prescindere. Mi dispiace che Gresini non prosegua con Aprilia, 4 moto avrebbero facilitato lo sviluppo. La RS-GP è cresciuta molto e sono contento della prima metà del 2021"

MotoGP: Savadori:

Lo scorso week-end il Campionato Italiano Velocità ha fatto tappa sul glorioso Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola, sede del terzo dei sei round 2021 previsti da calendario. Se da una parte ha offerto un ricco programma con gare roventi, ricche di spunti d’interesse e sorprese, dall’altro ha accolto il ritorno di Lorenzo Savadori.

Campione uscente della Superbike tricolore sotto le insegne Nuova M2 Racing e attuale portacolori della Casa di Noale in MotoGP, ha sfruttato l’occasione per incontrare di nuovo vecchie conoscenze dell’ambiente vissuto per un lustro, oltretutto salendo sul podio in occasione della premiazione riservata alla neonata Aprilia RS 660 Cup.

“Sono felice di essere tornato nel paddock del CIV, di aver salutato tutti i membri della squadra con cui ho vinto nel 2020 e assistito alla gara del trofeo monomarca - ha esordito - ho provato la 660cc in varie occasioni, l’ultima a Misano, e nei cambi di direzione non è così pesante rispetto a quanto si possa pensare”.

Al debutto in pianta stabile nella master class, l’alfiere di Cesena ha fatto un bilancio di questa prima metà di stagione. Inizialmente in difficoltà complice un infortunio alla spalla, col prosieguo degli appuntamenti ha preso sempre maggiore confidenza sulla RS-GP, tanto da centrare tre top-15 e un 14esimo posto quale miglior piazzamento.

“Purtroppo, la disavventura fisica avuta a febbraio mi ha condizionato i test pre-season e le tre/quattro gare di apertura - ha precisato - adesso sto bene e, complessivamente, sono soddisfatto perché mi sto avvicinando al resto del gruppo in modo progressivo. Si può sempre ottenere qualcosa di più, chiaro. Sono convinto che, dopo la pausa estiva, compiremo un ulteriore passo in avanti”.

Dai trascorsi nel Mondiale 125cc, World Superbike e Coppa del Mondo di MotoE, lo scorso anno ha monopolizzato la scena nel CIV SBK con sei vittorie in otto manche, ricevendo successivamente l’offerta di esordire in MotoGP al posto di Bradley Smith (a sua volta sostituto di Andrea Iannone). Il passaggio da RSV4 a RS-GP si è rivelato tosto.

“Non è semplice per un pilota come me approdare in MotoGP dal campionato italiano - ha proseguito - in questo momento sto cercando di adattarmi a determinate situazioni quali moto, stile di guida, gomme e categoria totalmente differenti.

Abituato alle prerogative della SBK, gioco-forza lo stile necessita di qualche affinamento e “Sava” lo sa bene.

Oggigiorno bisogna essere precisi e delicati, l’obbiettivo principale è perfezionare questi due aspetti. In Superbike la moto permette di spingersi quasi oltre i limiti, mentre in MotoGP è fondamentale avere una guida pulita nel tentativo di essere competitivi e non perdere decimi lungo il giro.

Infatti, ogni turno offre una classifica risicata, spesso con la stragrande maggioranza della griglia sotto al secondo di ritardo dalla vetta.

“Il livello è altissimo. Da alcuni anni si sta assistendo a questo tipo di tendenza, i distacchi sono assai contenuti e in futuro saranno ancora meno accentuati. Per quanto mi riguarda, me lo aspettavo e lo avevo messo in conto. Lo spostamento è grande, però stiamo ottenendo riscontri positivi”.

Dal test svolto nel 2019 nella torrida Malesia, il 28enne ne ha fatta di strada, discorso analogo per quanto concerne la quattro cilindri veneta.

La RS-GP è cresciuta in modo esponenziale in confronto alle precedenti versioni. Fino ad oggi si è dimostrata veloce in qualsiasi tipo di tracciato e condizione, ciò è una nota positiva. Guardando indietro alle prove effettuate a Sepang due anni or sono, i tecnici hanno improntato un considerevole aggiornamento aerodinamico, ambedue le moto non sembrano neanche parenti.

Savadori si è dimostrato a suo agio specie sull’asfalto viscido, vedi le prestazioni di Le Mans dove (un po’ a sorpresa) è riuscito a passare persino il taglio della Q1 grazie al miglior crono.

“A differenza dell’asciutto, sul bagnato si hanno dei movimenti che assomigliano al canonico stile delle derivate di serie - ha puntualizzato - in tal senso, entrambe le realtà non tendono ad avvicinarsi tra loro, tuttavia, tali oscillazioni ricordano molto quelle tipiche della Superbike.

Il circus del Motomondiale si trova in vacanza, anche se il mese di giugno è stato alquanto rovente in termini di annunci, Gresini-Ducati in primis.

“A bocce ferme mi dispiace che il Team Gresini non prosegua la propria collaborazione con Aprilia che andava avanti ormai dal 2015. In ogni caso auguro a loro buona fortuna. Condivido il pensiero di Aleix in quanto portare quattro moto in pista avrebbe velocizzato e facilitato lo sviluppo. Detto questo, nel mio piccolo non cambia nulla, la stagione è lunga e voglio mostrare il mio potenziale”.

Al contempo, si stanno intensificando le voci che vorrebbero Maverick Vinales al fianco di Aleix Espargaro nel 2022. Distogliere l’attenzione è difficile, ma Savadari ha le idee chiare. 

Non mi interessano le chiacchere di mercato degli ultimi giorni, il mio compito è gareggiare, difronte a noi vi sono numerosi Gran Premi e darò il massimo sino al termine del 2021. L'imperativo è restare in MotoGP e il rapporto con Noale andrà avanti a prescindere. La testa è già rivolta al doppio Gran Premio in quel del Red Bull Ring, in cui ho corso soltanto in MotoE”, ha concluso.

Articoli che potrebbero interessarti