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MotoGP, Dovizioso vuole tornare a correre, potrebbe sciogliere il nodo Yamaha

A Iwata si trovano con una M1 libera e vincente nel team ufficiale e Andrea vuole un progetto in cui credere per tornare a correre

MotoGP: Dovizioso vuole tornare a correre, potrebbe sciogliere il nodo Yamaha

Dopo la rottura con Vinales, Yamaha si è ritrovata con più moto libere di quanto avrebbe voluto e pensato. L’addio di Maverick ha lasciato orfana la sua M1 nel team ufficiale e anche a Petronas, se Valentino dovesse annunciare il ritiro o (come vorrebbe il principe saudita) il passaggio al suo team, serve un pilota. Sull’ondata di un entusiasmo nazionalistico, qualcuno ha pensato a un passaggio di Morbidelli in prima squadra, una soluzione difficilmente percorribile e che non risolverebbe il problema, ma ne creerebbe solo un altro.

Innanzitutto Franco ha firmato un contratto non con la casa madre, ma con il team Petronas, quindi Yamaha non può spostarlo come meglio crede. Poi il Morbido piace molto agli sponsor (per primo WithU che è sulle carene della M1 satellite), infine il suo addio lascerebbe nelle tristemente famose braghe di tela la squadra malese, che dovrebbe ripartire da zero e con ben poca scelta sul mercato.

Così si è pensato che Yamaha avrebbe potuto pescare in SBK. Il nome del turco Razgatlioglu è comparso fra i papabili ma, come ha spiegato il suo manager Solfuoglu, non ha nessuna intenzione di tentare la carta della MotoGP in questo momento e rimarrà dov’è, come ha confermato definitivamente questa mattina un comunicato ufficiale. Ci sarebbe anche Garrett Gerloff, che male non ha fatto ad Assen sostituendo Morbidelli, ma il suo profilo è più adatto a un team satellite come Petronas che a uno ufficiale.

Quindi Yamaha che fa? A meno di improbabili scambi fra piloti fra team che ricordano quelli delle figurine sulla spiaggia, c’è un nome che salverebbe capre e cavoli: Andrea Dovizioso. Il Dovi stava decidendo se diventare o meno collaudatore a tempo pieno per l’Aprilia, ma una M1 ufficiale cambia tutto.

Andrea, dopo quasi un anno passato nei campi di cross, ha voglia di tornare in MotoGP, ma vuole farlo alle sue condizioni, cioè con un progetto che gli permetta di essere vincente. Il forlivese ha 35 anni, quindi non ancora molte stagioni davanti a sé, e imbarcarsi nel progetto Aprilia da pilota non lo convince del tutto. Sicuramente da un punto di vista mediatico sarebbe vincente, ma la RS-GP, per quanto in crescita, non è ancora una moto matura per puntare in alto. Con lo zampino del Dovi questo progetto si accelererebbe, ma servirebbe ancora un po’ di tempo.

In Yamaha, invece, Andrea troverebbe una moto ‘pronta’ e per cui ha sempre avuto un debole, fin dati tempi dell’anno nel team Tech3. Non è tutto oro quel luccica, come sempre, perché si troverebbe a scontrarsi nello stesso box con Quartararo, vale a dire il pilota più in forma del momento. Sarebbe una bella sfida per Dovizioso, ma del resto, se vuole veramente tornare in MotoGP con un progetto vincente, questa è l’unica strada percorribile. Per quanto riguarda l’ingaggio, il forlivese ha sempre sostenuto di non guardare troppo all’aspetto economico ma all’insieme e le garanzie tecniche che gli offrirebbe Iwata non sono in discussione.

Qualche mese fa il Dovi aveva scelto una Yamaha per correre in motocross, che fosse un segno del destino?

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