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100 Anni Moto Guzzi: i 10 modelli più belli della storia

10 modelli per 100 anni: nel centenario di Moto Guzzi, abbiamo fatto un viaggio nella memoria selezionando le moto più rappresentative

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Siamo nell'anno del centenario per Moto Guzzi, il marchio di Mandello del Lario viene celebrato con video, libri, manifestazioni, eventi e modelli celebrativi. Noi celebriamo questo importante anniversario con una lista di modelli realizzati in questi 100 anni.

Centenario di una leggenda

Il 15 marzo 2021 Moto Guzzi ha compiuto 100 anni e le iniziative per celebrare il suo primo centenario non sono affatto mancate. Il marchio italiano è stato fondato dal cavaliere Vittorio Emanuele Parodi, suo figlio Giorgio e Carlo Guzzi, ragazzo ingegnoso con una grande passione per i motori. Con la sede legale a Genova, quella produttiva è sempre stata a Mandello del Lario e da quello stabilimento sono usciti molti modelli, frutto della capacità tecnica ed ingegneristica di uomini che l'hanno portata a vincere anche nelle competizioni.

Per celebrare il centenario, Guzzi ha realizzato un vestito speciale per i suoi tre modelli e così sono nate V85TT, V7 e V9 Livrea Centenario, caratterizzata dal serbatoio di colorazione argento e il resto della carena colorata dal tipico verde Guzzi. Il presidente di Piaggio ha già annunciato poi che entro fine anno vedremo un modello speciale, creato appositamente per celebrare i 100 anni della casa lombarda. Ma in 100 anni Guzzi è riuscita a produrre modelli innovativi, alcuni diventati simbolo di un'era e icone del motociclismo. Vediamone alcuni in questa lista.

1921-24 Normale

La prima moto non si scorda mai, quella realizzata da Carlo Guzzi e Giorgio Parodi, due ragazzi che si sono conosciuti nell'Aeronautica con la passione comune per la meccanica. E se Moto Guzzi è famosa per il motore bicilindrico a V trasversale, questa moto testimonia che l'origine di Mandello del Lario è ben diversa: infatti la Normale, primo modello realizzato da Guzzi e Parodi, montava un monocilindrico da 500 montato orizzontalmente, performante su strada e su pista.

1955-57 'Otto' V8 racer

Una delle moto più famose e stravaganti di tutti i tempi, progettata dall'ingegnere Carcano,  per quegli anni fu la dimostrazione della capacità tecnica della casa di Mandello. Nata quando le case italiane dominavano nelle competizioni e si scontravano tra di loro con acerrima ma rispettosa rivalità a metà degli anni '50, quando sia Gilera che MV Agusta avevano i quattro trasversali, Moto Guzzi stupì tutto come solo lei sapeva fare, con la "Otto" V8 Racer, concepita per portare il motociclismo a un nuovo livello.
Il suo esclusivo motore ad otto cilindri di 500 cc. di cilindrata e da 78 CV, le permetteva di raggiungere la velocità massima che sfiorava i 300 Km/h. Valori che però si dimostrarono ingovernabili e inaffidabili, oltre ad essere anche costosi, anche troppo veloce per i pneumatici e la ciclistica dell'epoca. Della Guzzi V8 Racer restano solo esemplari, custoditi entrambi al Museo Guzzi di Mandello. Chissà se per le GMG potremmo sentire il rombo di almeno uno di loro.

1971-74 V7 Sport

Madre della successiva Le Mans e di molti altri modelli, la V7 Sport è stata progettata da Lino Tonti ed è la prima bicilindrica trasversale sportiva di successo di Guzzi. È la diretta discendente della roadster V7 da 703 cc del 1967, modello che si rivelò un autentico successo tanto da celebrarlo con la V7 Special da 757 cc l'anno successivo. Ma nel 1971 arriva la V7 Sport da 748 cc, moto più evoluta grazie a un telaio più leggero e sportivo, freni più grandi, primo cambio a cinque rapporti e, soprattutto, quella colorazione verde lime e rosso. Dalla Sport poi sono state generate la 750S e la 750S3, che a loro volta hanno portato alla realizzazione della mitica 850 Le Mans Mk 1 del 1976. Dalla V7 Sport deriva la California.

1971-2020 California

Un modello longevo, prodotto da 50 anni. Nasce da una costola della V7, su iniziativa degli importatori americani che credevano in quel modello, tanto da convincere la polizia di Los Angels a prendere in considerazione anche la sua candidatura per il proprio dipartimento. Così a Mandello nel 1969 viene allestito un modello speciale, chiamato V7 Police, con un equipaggiamento tale da assecondare le esigenze della LAPD: ampio parabrezza, luci supplementari, sirena e borse. Durante i test di selezione ha la meglio sulla concorrenza giapponese, inglese e sulla Harley-Davidson e la Moto Guzzi diventa fornitrice ufficiale del dipartimento di polizia di Los Angeles e in breve tempo viene richiesta anche dallo stato del Texas, della Georgia e dalla California Highway Patrol, che forse conoscete meglio sotto il nome di CHiPs.
Visto il successo dall'altra parte del mondo, la V7 750 fa il viaggio inverso per approdare nel mercato europeo come V7 750 Special e, data la curiosità riscontrata nel Vecchio Continente, Moto Guzzi crea la V7 750 California, caratterizzata da alcune nette modifiche estetiche e ciclistiche che riprendono l'allestimento della V7 Police, come il manubrio a corna di bue, la sella e serbatoio rivisitati, il cavalletto laterale azionabile da seduto e la presenza dell'ammortizzatore di sterzo. Fu così che la V7 venne venduta in Europa come California e negli USA, anche grazie al traino della versione per la polizia, come Ambassador. Negli anni poi è cresciuta di cilindrata, fino ad arrivare all'ultima versione da 1.400 cc.

1976 Le Mans 850 Mark 1

Un'altra versione della V7 Sport. Le use origini risalgono al 1972, quando Guzzi realizzò un prototipo attorno al telaio scomponibile della V7 Sport, utilizzando lo stesso motore portato a 843,6 cc, capace di erogare una potenza di 82 CV a .7500 giri. Il prototipo sperimentò anche un nuovo impianto frenante di Brembo con il pedale che azionava i dischi sul lato sinistro (anteriore e posteriore) e la leva il disco anteriore destro. Da questo prototipo, nel 1976 deriva la moto di serie, battezzata 850 Le Mans, con un telaio progettato appositamente da Lino Tonti, un motore dalla potenza ridotta a 71 CV ma che non impediva alla Le Mans di raggiungere i 210 km/h ma, grazie a un kit da competizione, sviluppato e venduto da Moto Guzzi, la lancetta arrivava anche a toccare i 240 km/h

1980-92 Monza 500 Targa 750

I successi della California e della Le Mans non riuscirono a sistemare le casse societarie e così De Tomaso, proprietario di Moto Guzzi di quel tempo, penso di realizzare una serie di moto bicilindriche di medio-piccola cilindrata, più accessibile, puntando sui numeri e al mercato di massa. Nacquero così la V50, la V50 Monza, la V35 Imola e la Nevada, una versione junior della California. Purtroppo non ebbero la fortuna che si sperava, per colpa anche della tassazione che gravava sulle moto di cilindrata maggiore ai 350 cc. e infatti la V35 fu l'unica a riscontrare un risultato discreto, mentre di quelle con cilindrata da 500 cc, solo la Monza riuscì ad essere più convincente grazie alle sue doti di maneggevolezza.

1990-94 1000S

Una vera roadster d'altri tempi, prodotta agli inizi degli anni '90 e contraddistinta da uno stile ispirato alle cafe racer anni '70, si può dire che ha anticipato i tempo delle attuali modern classic, con 20 anni di anticipo. E proprio per lo stile che richiamava la 750S del 1974, non ebbe la fortuna che avrebbe meritato, mentre oggi avrebbe un buon successo, proprio come quello della attuale V7. La Moto Guzzi 1000S infatti restò a listino per tre anni venendo prodotta in 1400 esemplari con il classico motore bicilindrico a V trasversale da 949 cc che riusciva a sviluppare 82 Cv a 7.800 giri. Fu realizzata nel classico verde Guzzi con telaio nero e arancio con telaio nero.

1999-2004 serie V11

Un altro modello che richiama esplicitamente il mondo cafe racer, con il cupolino e l'unghia copri sella. Dalle forme generose e il peso elevato (226 kg a secco), anche questo modello purtroppo non fu un successo, nonostante avesse un design accattivante, combinando linee classiche e sportive. La Moto Guzzi V11 fu il modello a cavallo delle due ere, quella di Tomaso e quella di Ivano Beggio, patron di Aprilia: concepita sotto i primi, vene prodotta poi dai secondi con alcuni aggiornamenti, primo tra tutti la V11 Sport Rosso Mandello con sospensioni Öhlins invece delle Marzocchi, seguito da tanti altri, come l'elegante Le Mans Tenni con sella scamosciata. Doveva essere il modello del rilancio dopo una gestione tribolata, ma non venne apprezzata. Ora invece è un buonissimo affare per l'usato.

2004-06 MGS-01

Sviluppata da Ghezzi & Brian dal 2002 e presentata da Moto Guzzi a suo nome nel 2004, la MSG-01 è una moto da competizione, non omologata per uso stradale, prodotta in piccola quantità (a un prezzo di circa 25 mila euro) nonostante le numerose richieste da tutto il mondo, grazie ai successi nelle competizioni. Infatti per due anni consecutivi, nel 2006 e nel 2007 ha vinto la BOTT, Battle of the Twins a Daytona e il campionato italiano di SuperTwins. Il motore originale è un Cosworth che eroga 122 CV ma equipaggiata con il Big Bore portato in pista a Dayton nel 2007, supera i 1.300 cc e raggiunge una potenza di 165 CV. Una moto costruita per correre e capace di battere moto più leggere di 50-60 chili, grazie al suo bilanciamento e a un motore efficiente che la rende molto competitiva, con una coppia di 88 Nm già a 2.800 giri e il picco di 113,76 Nm che arriva a 6400 giri. Un progetto sportivo vincente grazie anche alle capacità del pilota, Gianfranco Guareschi ma che purtroppo, complice il passaggio al Guppo Piaggio nel 2004, non viene sostenuto.

2013-2020 California 1400

La California viene rilanciata e rivoluzionata con il modello del 2013, grazie al designer Miguel-Angel Galluzzi. L'ammiraglia di Mandello del Lario è nuova sotto ogni aspetto ma resta rispettosa del suo passato: look elegante ma non priva di contenuti tecnici ed estetici (il gruppo ottico posteriore integrato nel parafango), la cruiser dell'Aquila è una moto dal grande carattere. Montava un motore bicilindrico da 1.380 cc completamente nuovo da 86 CV a 6.500 giri e un generoso pneumatico posteriore da 200/60. Nonostante le forme abbondanti e un peso a secco di 300 kg, la California 1400 si caratterizzava per una notevole maneggevolezza. È stata realizzata nelle varianti custom, più dark e sportiva e Touring, equipaggia con grande parabrezza e borse lateriali e altri accessori per rendere più comodi i viaggi in sella e poi le versioni Audace, Audace Carbon e MGX-21. La Audace è una versione muscolosa della cruiser lombarda, essenziale con il bicilindrico a Vi 90° messo ben in evidenza, mentre la versione Audace Carbon è più sofisticata e sportiva, con un gioco di contrasti cromatici tra il nero e il rosso. Chiude la storia della California la MGX-21, acronimo di Moto Guzzi eXperimental, mentre il numero 21 è il riferimento all'anno in cui è uscita dalla fabbrica di Mandello del Lario la prima Moto Guzzi, ma anche come i pollici della sua ruota anteriore in fibra di carbonio lenticolare. La MGZ-21 ha una carenatura completamente in carbonio (borse rigide laterali comprese) mentre colpisce il “batwing”, l'ampio cupolino al quale è stata dedicata particolare attenzione per contribuire in modo essenziale al look della moto.

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