Danilo Petrucci ha corso una gara abbastanza concreta ad Assen, terminando in zona punti dopo aver recuperato diverse posizioni. Le qualifiche sono state purtroppo condizionate da una bandiera gialla e da un 'verde' toccato proprio nel giro buono che l'avrebbe proiettato in Q2. Il pilota KTM si prepara ad affrontare la pausa estiva con un bel punto interrogativo sul proprio futuro, ma di certo non ha perso neanche un briciolo del proprio senso dello humor.
"Confido in KTM, ho fiducia in loro e so che se non ci sarà posto in MotoGP, magari mi troveranno un posto per correre in fuoristrada, nei rally o in enduro. Magari la Dakar. Da qualche parte correrò".
Scherzi a parte, pensi di esserti meritato la conferma per il 2022? Oggi sei andato meglio di Lecuona.
"Iker si è marcato da solo oggi. Avrei voluto fare di più e il non andare bene in qualifica, mi da qualcosa su cui recriminare. Ieri mi hanno tolto un giro buono, ma non sono abbastanza efficace e questo è un aspetto su cui dobbiamo migliorare se vogliamo fare delle belle gare. Per il resto, so che sto facendo il massimo e vado in vacanza tranquillo, so che non potevo fare di più".
Ma quando parli di futuro in fuoristrada scherzi?
"Ho sempre detto che correre la Dakar è sempre stato il mio sogno. Il fatto è che sono abbastanza vecchio per la MotoGP, ma non abbastanza per la Dakar. Il mio istinto sarà sempre quello di correre in moto e sto dando il massimo per restare in MotoGP, ma non so se sarà abbastanza. Serve fare un passo in avanti e se dovessi avere la chance di farlo, sarei felicissimo di continuare qui. Penso spesso a passare all’off road perché ho iniziato lì. Quando avevo 15 anni correvo nel cross, quindi è naturale. Di certo i momenti in cui mi diverto di più nella vita sono tutti mentre guido una moto, che sia una MotoGP o una enduro è uguale".
Hai una deadline da parte di KTM?
"Non c’è una deadline, un giorno entro cui dovrebbero decidere. Non abbiamo ancora parlato, ma loro mi stanno conoscendo e sanno cosa sto facendo. Ho la coscienza a posto e sicuramente avrò voglia di parlare con loro, perché sono il primo a riconoscere che avrei voluto essere più competitivo. Ma per farlo ho bisogno del loro aiuto, di una moto più adatta a me ed alle mie dimensioni anche come aerodinamica. Oggi era difficile combattere ad armi pari con gli altri".
Il bilancio di questa prima parte di stagione come è?
"Sono il primo a volere sempre di più, quindi non posso definirmi soddisfatto per quanto fatto in questa prima parte della stagione. Questa è stata una delle gare tipiche che ho in questa stagione. Quando parti dietro, non riesci a recuperare in gara anche perché i rettilinei sono un vero problema quando sono in gruppo. Ero veloce nelle curve veloci della pista, ma lì è impossibile superare e sono stato tanto tempo dietro Bastianini e Binder. Dopo averli passati ho finito le gomme, quindi è diventato tutto molto difficile. Sono felice per come ho gestito la gara, ma questo accade perché ho tanta esperienza. Non sono assolutamente felice per le qualifiche, la mia gara è condizionata da quelle".
Sarebbe potuta andare diversamente ad Assen?
"Stavo facendo una buona rimonta, ma senza partire avanti è dura. Ho speso tanto all’inizio per recuperare poi il problema è che ero molto veloce nella zona veloce del tracciato, che però è monotraiettoria quindi rende difficile superare. Un peccato perché basterebbe migliorare in qualifica e ieri ne avevo avuto l’occasione. E’ bastato andare mezzo centimetro nel verde per mortificare tutto, ma almeno sono nei punti ed erano due gare che non finivo così. Il distacco non è veritiero, avevo un buon passo ed a metà gara giravo come i primi. Ma quando perdi un secondo al giro nei primi giri, diventano irrecuperabili".