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MotoGP, Marquez: "Pronto a soffrire, ma se lo facessi per tutta la gara cadrei"

"Sono tornato alla Honda 2019, nella seconda metà di stagione lavorerò per il 2022. Rossi ancora in pista il prossimo anno? Con lui tutto è possibile"

MotoGP: Marquez: "Pronto a soffrire, ma se lo facessi per tutta la gara cadrei"

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A pochi giorni dal ritorno alla vittoria al Sachsenring, Marc Marquez è ancora raggiante, ma allo stesso tempo consapevole che quello rimarrà un episodio isolato. Nella conferenza stampa che apre il Gran Premio del Sachsenring il campione spagnolo continua a ripeterlo.

La vittoria della scorsa domenica è arrivata in un momento molto importante - ha spiegato - Ero in una brutta situazione e ha dato motivazione a me, a team e alla Honda. Però penso che qui torneremo a quella che è la mia reale situazione, cercheremo di passare questo GP, poi avrò più di un mese di pausa per continuare il mio processo di recupero. Credo che qui potrò guidare meglio di quanto fatto al Mugello e a Barcellona, ma non posso aspettarmi di essere allo stesso livello del Sachsenring.

Marc sa che la sua forma fisica è lontana dalla perfezione.

La pausa estiva sarà importante per me - ha ribadito - Se stresso molto braccio e spalla poi ho delle sensazioni strane. Un conto è fare tanti giri in un test, come a Barcellona, se mi fermo e poi riparto va tutto bene, ma dopo una gara fatico. Sento anche quando cambia il tempo, l’umidità, ma è normale come mi hanno spiegato i medici”.

Una limitazione che, magari, potrà avere il vantaggio di fargli prevedere cosa riserverà il meteo ad Assen.

Viste le mi difficoltà, prego per la pioggia! - non ha nascosto - Se piovesse domenica si aprirebbe tutto, ma non me ne preoccupo più di tanto perché per me non cambierebbe il risultato finale del campionato. La cosa importante sarà fare un passo in avanti, ma rispetto alle prestazioni di Mugello e Barcellona, non a quelle del Sachsenring.

Marquez sa che non potrà dare il tutto e per tutto, altrimenti non farà che peggiorare le cose.

Io sono pronto a soffrire, ma se lo facessi per tutta la gara cadrei ancora - ha sottolineato - Al Sachsenring ho potuto guidare in modo dolce e preciso, ma conosco bene quella pista e ci sono solo 3 curve destra. Ad Assen posso soffrire per 10 giri, ma se volessi farlo per tutta gara facile finirei col commettere un errore. La vittoria mi ha convinto di potercela fare ma in futuro, non ora. Questo significa che l’obiettivo per questo fine settimana è stare nei primi 10, non un altro”.

Marc non dovrà però lavorare solamente su se stesso, ma anche sulla moto perché la Honda è anch’essa in una situazione scomoda.

Stiamo cercando di trovare una base per potere iniziare a lavorare da lì - ha spiegato - All’inizio guidavo in modo un po’ strano, ma dal Mugello sto usando più o meno lo stile di prima e un setup vicino a quello del 2019. Ora tutti piloti Honda cercano di avere un moto simile mia, perché un è po’ diversa, ma il Sachsenring è il Sachsenring, in ogni altra pista sarà più difficile. Pol sta faticando a essere veloce e costante, forse Nakagami è quello che capisce meglio il modo in cui bisogna guidare questa moto, ma siamo ancora in un momento difficile. In Germania non sono spariti tutti i problemi, qui proveremo qualcosa di diverso e nella seconda metà della stagione inizieremo a prepararci per il 2022.

In altre parole, Marquez è tornato a una moto simile a quella che usava nel 2019.

L’anno scorso non ho corso e HRC ha continuato a provare delle novità - ha precisato - Le prestazioni della moto non erano male, Alex ha fatto due podi, Bradl è stato consistente e Nakagami veloce. Quando sono tornato, nelle prime gare non riuscivo a capire molto della moto, ma appena ho potuto ho trovato qualcosa di strano. Così, con la squadra, ho iniziato ad analizzare cosa era stato fatto nei test in Qatar. Erano state cambiate alcune cose, ai piloti piacevano, ma le prestazioni uguali o po’ peggiori, ma quando usi qualcosa di nuovo devi andare più veloce. Quindi ho voluto tornare a qualcosa che conoscevo, cioè alla moto che usavo nel 2019, o nel 2020 a Jerez. Quella è diventata la mia base poi, da  Le Mans, ho iniziato a fare delle prove finché al Sachsenring ho trovato mia moto. Da ora in poi proverò il materiale 2021, ma per trovare strada per il 2022, non per migliorare le prestazioni della moto quest’anno.

A Marc è stato anche chiesto cosa ne pensasse di Rossi ancora in pista il prossimo anno.

Con Valentino tutto è possibile, corre ancora a 42 anni e se volesse continuare sarebbe importante per la MotoGP”.

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