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MotoGP, Mir: "la tuta di Fabio? la Direzione di Gara deve salvarci da noi stessi"

"La Suzuki non ha fatto reclamo, volevamo capire. Non voglio pensare a cosa sarebbe potuto accadere se Quartararo fosse caduto in quelle condizioni. La sicurezza viene prima di tutto, prima dei punti, prima del campionato"

MotoGP: Mir: "la tuta di Fabio? la Direzione di Gara deve salvarci da noi stessi"

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Joan Mir, reduce da un quarto posto nello scorso GP di Catalunya (grazie anche alla penalizzazione di Quartararo) e attualmente quinto in classifica con 78 punti e si appresta ad affrontare il GP tedesco del Sachsenring su un tracciato che potrebbe favorire la sua Suzuki, la cui dote principale sembra essere la facilità di guida e l'agilità.

"Su questo tracciato andavo forte già da quando ero solo un rookie - racconta - sembra che le temperature siano destinate a salire, quindi sarà interessante correre in queste condizioni. Mi sento pronto ad affrontare la gara di domenica".

Dopo l'ultimo GP a Barcellona avete effettuato dei test, avete già in mente delle modifiche da applicare alla moto in vista della gara?
"Non ho ancora parlato coi tecnici nel dettaglio, quindi non posso dire cosa nello specifico, ma abbiamo lavorato duramente e sicuramente opereremo delle modifiche al setup in questi giorni".

Finita questa gara e dopo quella successiva in Olanda ci sarà un lungo break estivo, quanto potrà influire sullo sviluppo della moto?
"So per certo che in Giappone stanno lavorando allo sviluppo della moto e continueranno a farlo, quindi forse potremo vedere dei risultati già nel GP d'Austria. Da questi risultati forse dipenderà la seconda metà del campionato. Per quanto mi riguarda continuerò a dare il mio massimo in ogni gara, e con le migliorie in arrivo speriamo di riconquistare quel margine che al momento ci costringe a inseguire i primi in classifica".

La settimana scorsa sei stato molto critico riguardo all'incidente con la tuta di Quartararo, puntando il dito sulla protezione caduta in pista. Pensi comunque che il problema principale sia stata la mancata bandiera nera della direzione gara?
"Quando partecipai alle interviste nel dopo gara, avevo visto solo alcune immagini quindi dissi che "da quel che avevo visto" sembrava che Fabio avesse intenzionalmente lanciato la protezione sul tracciato. Ciò che intendevo era che "se così fosse stato" sarebbe stata una azione pericolosa per gli altri piloti, penso che chiunque avrebbe detto la stessa cosa.
Quanto alla tuta, ovviamente il pericolo era principalmente per la sicurezza di Fabio, quindi mi ha fatto sorridere quando si è pensato che io fossi la causa della sua penalizzazione. Non sono certo il tipo di persona che ha bisogno di andare a far penalizzare gli altri piloti in direzione gara per guadagnare punti in classifica. Non volevo che venisse penalizzato né ho chiesto alla Suzuki di farlo in mia vece, ci siamo solo voluti accertare della situazione".

Mir: "La sicurezza viene prima di tutto, prima dei punti, prima del campionato"

Se fosse successo a chiunque di voi piloti probabilmente avreste fatto lo stesso, perché in fondo è questo ciò che fate voi piloti. Pensi quindi che la direzione gara debba intervenire per salvarvi da voi stessi?
"Credo che sia necessario. Non voglio pensare a cosa sarebbe potuto accadere se Fabio fosse caduto in quelle condizioni. La sicurezza viene prima di tutto, prima dei punti, prima del campionato".

In una recente intervista, Jorge Lorenzo ha dichiarato che lui ha sempre gareggiato perché amava vincere piuttosto che per il piacere di guidare una moto. Per te è lo stesso?
"(Ride)Il mio piacere deriva prima di tutto dalla velocità. Naturalmente se sei abbastanza veloce è anche possibile vincere, quindi in parte potrei essere d'accordo con Jorge, non nego che mi piaccia vincere e combattere per il titolo. D'altro canto quando corro in contesti diversi come il motocross penso meno ai risultati e più al divertimento".

L'anno prossimo ci saranno otto Ducati in griglia, e solo due Suzuki. Cosa ne pensi?
"Sicuramente la Suzuki avrà le sue ragioni per il non voler investire in un team satellite. Certo gareggiare contro otto Ducati non mi rende felicissimo ma penso che sapremo gestire anche quella situazione".

Se dovessi dare un giudizio sul binomio Mir-Suzuki di quest'anno?
"E' un buon pacchetto, non buono come l'anno scorso ma con del grosso potenziale. L'obiettivo è continuare a migliorare per essere fortissimi sul finire di campionato".

Rins: "è stata dura tornare in forma, non sono ancora al 100%"

Il Sachsenring vedrà anche il ritorno in gara di Alex Rins, ritenuto "fit" per gareggiare dopo lo sfortunato incidente in bicicletta che gli ha procurato una frattura al braccio facendogli saltare il Gp di Catalunya.
"La scorsa settimana è stata impegnativa per tornare in forma in vista della gara. Non posso ancora dire di essere al 100%, sento dolore durante la frenata ma spero che nei prossimi giorni le cose migliorino".

Il fatto che il tracciato abbia più curve a sinistra potrebbe esserti d'aiuto?
"Non credo che le curve saranno un problema, ma so che soffrirò durante le frenate, e in motoGP devi essere al 100% in ogni aspetto per poter competere.
Vorrei poter lottare per il campionato ma per ora mi concentrerò sul mio recupero gara dopo gara".

Il tracciato sembra ottimo per le Suzuki, il problema potrebbero quindi essere le qualifiche?
"L'anno scorso ti avrei risposto di sì, ma quest'anno sento di avere un buon feeling con la moto. Certo nella mia condizione attuale non so quanto riuscirò ad essere competitivo ma penso che Joan possa fare molto bene".

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