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MotoGP, Marquez e Miller, non serve pagare ma solo stringere una mano

Marc è in difficoltà, cerca sempre un traino e Jack l’ha presa per come va presa. Ha scelto di aiutarlo, perché lo sport è anche questo

MotoGP: Marquez e Miller, non serve pagare ma solo stringere una mano

Spesso dimentichiamo il vero significato dello sport, che non è legato esclusivamente al concetto di vittoria e sconfitta. Marc Marquez e Jack Miller oggi ci hanno offerto un bello spaccato sul senso dello sport e l’hanno fatto all’inizio della Q1. Come è ormai questione arcinota, Marquez è in difficoltà, sta passando un periodo molto complesso ed in pista non riesce quasi mai ad essere incisivo quando si trova da solo. Una situazione che lo costringe a cercare costantemente un riferimento da seguire, un pilota abbastanza veloce da trainarlo verso tempi accettabili. 

Una pratica che Marc sta eseguendo con incredibile regolarità nelle qualifiche dei Gran Premi, scatenando non poche polemiche con il prescelto di turno. Al Mugello lo spagnolo della Honda era arrivato a chiedere scusa a Vinales per averlo seguito e di fatto anche cacciato dalla Q2, pur sottolineando quanto non gli piacesse fare una cosa del genere. Un comportamento permesso dal regolamento, ma poco gradito alla vittima di turno. 

Oggi il ruolo di vittima toccava a Jack Miller, reo di essere il favorito per il passaggio alla Q2 di Barcellona e dunque preda perfetta per un Marquez in cerca di autore. Perché stiamo parlando di questo, ovvero di un grandissimo campione che in un momento di difficoltà ricorre a tutto il proprio arsenale di malizia sportiva per non perdere troppo terreno dai migliori, per non ritrovarsi in fondo a quel gruppo che fino a due anni fa vedeva spessissimo dal primo gradino del podio. Il comportamento insomma di un pilota, ma soprattutto di un uomo che deve fare i conti con una nuova condizione. Da predatore a preda, da dominatore a ramingo in cerca di un avversario abbastanza veloce da risollevarlo dai bassifondi di una classifica che il suo talento non dovrebbe conoscere mai. 

Mentre però gli altri avversari si erano sempre innervositi per questo comportamento di Marquez, oggi Jack Miller ha avuto una reazione diversa. Quando si è visto affiancare da Marc in pitlane, gli ha mimato il gesto dei soldi con la mano, coma a voler chiedere un pagamento per il servizio di taxi verso la Q2. Un gesto ironico ma anche sincero, divertito e divertente. Miller ha permesso a Marc di seguirlo, pur sapendo che avrebbe anche potuto eliminarlo dalla Q2, strappandogli un posto nei 12 dell’Olimpo delle qualifiche. Un rischio, ma anche un gesto di sport. 

Jack ha accettato di aiutare un Marc in difficoltà, che non è di certo il Cannibale del 2019 e che sta senza dubbio passando un periodo difficilissimo della propria vita, sportiva e non. Il pilota della Ducati non si è innervosito, non ha protestato. Ha semplicemente offerto il traino a Marc, che dopo aver passato il traguardo è andato a ringraziarlo direttamente in pista. Certo, chissà come sarebbe andata se Marc si fosse qualificato alla Q2 e Jack no. Ma una idea l’abbiamo ed immaginiamo semplicemente un bel ‘vaffa’ direttamente dalla sella della Ducati, seguito comunque dalla stretta di mano a Marc. Perché quando Jack ha accettato di giocare la partita, ha anche accettato le regole del gioco. 

Allora vogliamo vedere così quel momento, quell’istante in cui Marquez si è avvicinato a ringraziare Miller pur non avendo passato il turno. Miller sapeva di essere forte, ma non era certo di non restare ‘fregato’ da Marc eppure ha accettato la situazione. Lo sport è anche questo, è anche quel momento in cui un rivale anziché approfittare del campione ferito, gli tende una mano per rialzarsi. Succede nella Maratona, nel ciclismo. Bello che sia successo anche in una MotoGP troppo spesso tacciata di essere cinica. Oggi non ci è apparsa per nulla così. 

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