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MotoGP, Joan Mir: "se non si è concentrati, meglio non rimettersi il casco"

"Difficile battere Ducati e KTM. L'uscita sul verde? Credo che sia giusto che vengano posti dei limiti al tracciato altrimenti le traiettorie finirebbero per essere sempre più larghe e potenzialmente pericolose"

MotoGP: Joan Mir:

Joan Mir è stato protagonista di una ottima prova oggi al Mugello. Il campione del mondo 2020 ha affrontato una gara difficile chiudendo sul terzo gradino del podio dietro alla KTM di Oliveira ed alla Yamaha di Quartararo, ed è quinto in classifica mondiale con 65 punti.

"E' stato Difficile mettersi il casco oggi, non è stata una giornata facile, non solo per me ma anche per tutti gli altri credo - ha spiegato il pilota della Suzuki - Anche vedere le tribune vuote senza alcuna fumata gialla ha cambiato l'atmosfera che di solito si vive qui al Mugello. Noi piloti empatizziamo molto quando accadono disgrazie del genere, spesso ci dimentichiamo che questo è uno sport pericoloso. Episodi del genere ci spingono a rispettarci di più tra piloti, ma d'altro canto bisogna anche pensare a se stessi ed alla gara, se non si rimane concentrati è meglio non rimettersi il casco."

Non sei partito in prima fila e sei comunque riuscito a centrare il podio.
"Mi sono concentrato, nella gara ho dato il massimo e sono riuscito a trovare un buon ritmo. Ho provato a passare Oliveira, purtroppo la sua moto mi dava tanto sul rettilineo ed andava forte anche in curva, ma voglio ringraziare comunque il team perché sta facendo un ottimo lavoro con la moto, ci manca solo un po di velocità. Siamo comunque arrivati sul podio ed ora cercheremo di fare meglio su circuiti a noi più favorevoli, quindi sono piuttosto soddisfatto del lavoro svolto sino ad ora."

Quest'anno la Suzuki ha degli evidenti limiti nelle qualifiche, a cosa è dovuto?
"Sicuramente le Ducati sono migliorate molto quest'anno e sono sempre davanti a noi, l'anno scorso non eravamo in questa situazione e le qualifiche erano più combattute."

Che differenza noti tra le Suzuki e le altre moto?
"La ducati di Zarco aveva una marcia in più sul rettilineo, frena bruscamente e poi riapre il gas, è veramente difficile per me riprenderla. Le KTM hanno uno stile ancora diverso, da quello che ho visto con Miguel, riescono ad avere un'ottima velocità in curva. Sicuramente sono due moto che non vorrei combattere all'ultimo giro."

Cosa vi manca per migliorare la moto?
"So che in Giappone stanno lavorando su alcuni componenti, ci vorrà del tempo, ci manca un po di velocità ma penso che nel futuro la moto migliorerà ancora, sono molto ottimista."

Andare a punti senza correre rischi si sta dimostrando ancora una volta una strategia vincente, contrariamente a quanto pensa Marquez.
"Sinceramente oggi ho dato il massimo, semplicemente col setup attuale della moto non ne avevo abbastanza per prendere Oliveira e quindi non ci vedo nulla di male nel portare a casa dei punti senza correre rischi inutili."

Rispetto all'anno scorso la situazione in classifica appare meno confusa, con più o meno sempre gli stessi piloti a contendersi il podio, questo ti crea dei problemi?
"Quest'anno Quartararo e Bagnaia vanno molto forte, è evidente. Da un lato la Yamaha va sempre molto bene nelle qualifiche, e ci manca la potenza della Ducati nei sorpassi, quindi si la situazione è sicuramente più complicata per noi in Suzuki rispetto all'anno passato, ma ho fiducia nella moto e nel lavoro che stiamo facendo e penso che faremo bene nelle prossime gare."

Sia tu che Oliveira siete passati sul verde, pensi che le penalty sui limiti del tracciato siano troppo severe?
"Ero così concentrato che sinceramente non mi sono neanche accorto, nel pieno della gara è possibile commettere degli errori. Ed è frustrante perché noi piloti non abbiamo voce in capitolo. Credo che sia giusto che vengano posti dei limiti al tracciato altrimenti le traiettorie finirebbero per essere sempre più larghe e potenzialmente pericolose, ma c'è anche il rischio di essere puniti e perdere punti in modo stupido quindi si dovrebbe decidere caso per caso."

Hai combattuto molto anche col tuo compagno di squadra durante la gara, ti ha fatto perdere molto tempo?
"In effetti ho perso del tempo, da una parte cercavo di riprendere Miller, e Rins era li dietro che mi attaccava, alla fine sono riuscito a mantenere un buon ritmo e a finire la gara, ma devo ammettere che avevo dei limiti sopratutto nel primo settore della gara, penso che fare meglio di così senza assumermi dei rischi inutili non sarebbe stato possibile."

Alex Rins, alla sua quarta caduta consecutiva a pochi giri dal traguardo appare visibilmente frustrato:
"Mi si è chiuso l'anteriore e sono finito nel ghiaione. Mir non sembra avere lo stesso problema, quindi adesso dovremo analizzare i dati col team per capire come risolvere questa situazione."


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