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Marini: "Il Mugello con la MotoGP è impressionante, da imparare da capo"

"Cambiano i riferimenti. Il mio punto preferito rimane l'Arrabbiata 1: le gomme hanno molta aderenza lì e puoi sentire la pendenza della pista anche sul tuo corpo. E sul rettilineo la moto è molto calda"

MotoGP: Marini:

Terminata la prima giornata del fine settimana del Gran Premio d’Italia per Luca Marini. Il pilota Sky VR46 ha concluso in 17esima posizione nella classifica combinata dei tempi delle prove libere. Il suo miglior giro di oggi è quello segnato nelle FP2 del pomeriggio in 1’47’’154, ad 1’’007 dal miglior tempo di Pecco Bagnaia.

“Come tutti i venerdì è stata una giornata difficile, soprattutto nelle FP1 – ha osservato Marini – È sempre impressionante entrare in una nuova pista con la MotoGP, perché cambiano tutti i riferimenti anche rispetto a quando ho girato con la Panigale. Mi sarei aspettato di stare più avanti, speravo di poter fare il time attack già nelle FP2 ma ho perso un po’ di tempo con vari piloti. Con la morbida sul posteriore mi sono trovato molto bene. In generale sono soddisfatto del lavoro. Ho modificato un po’ l’assetto e un po' la parte posteriore della moto”.

Quali sono state le impressioni quando ti sei trovato in pista su una MotoGP?
“Sinceramente, durante il primo giro ho seguito molti altri piloti. Ho visto che tutti chiudevano l’acceleratore ed erano molto attenti, soprattutto con il corpo. Di conseguenza, io ho fatto lo stesso. Dopo il primo giro ho cominciato a spingere sempre di più. Non è stato facile, ma se trovi la giusta traiettoria e riesci a mantenere la giusta posizione durante l’intero giro la moto non si muove tanto. Spesso si perde il posteriore, la chiave è cercare di non far muovere troppo la moto o diventa un disastro. È anche spaventoso! Bisogna rimanere concentrati sulla posizione del corpo. Spesso, se la moto si muove molto, si ha difficoltà ad utilizzare il pedale del freno, bisogna pensarci in ogni giro”.

Oggi è stata la giornata più calda dall’inizio della stagione. La moto ha reagito in modo diverso con le temperature alte?
“Non in modo particolare. Cambia un po’ l’aderenza della pista e come lavorano le gomme. La mia moto, con le alte temperature, lavora molto bene. È più faticoso da un punto di vista fisico. La moto diventa molto calda e sul rettilineo si sente molto il calore del motore. La temperatura finora è stata buona, sono più preoccupato per quando saremo in Malesia o in Tailandia, lì sarà più critico”.

Con la MotoGP qual è il tuo punto preferito della pista e qual è il punto in cui ti senti più in difficoltà?
Il punto più bello rimane sempre l’Arrabbiata 1 per la conformazione della pista. Si entra molto forte in curva e poi si va in salita quindi si accelera molto forte. Le gomme hanno molta aderenza in quella parte e puoi sentire la pendenza della pista anche sul tuo corpo. In quel punto vado già molto forte. Rispetto a Pecco perdo un po’ di tempo nella prima frenata. Poi perdo molto all'uscita della Biondetti 2, quindi curva 14. Quella curva cambia molto rispetto alla Moto2 perché si fa molto forte. In uscita, siccome adesso c'è anche un nuovo pezzo di asfalto, bisogna spalancare il gas al 100% e cercare di far partire leggermente il dietro della moto e metterla un po’ di traverso. Tirarla di nuovo su non è facile. Bisogna un po' prenderci la mano, sicuramente lì i piloti più esperti fanno la differenza”.

Che tempo speri e immagini di poter fare domani?
“Secondo me domani chi farà la pole farà anche il nuovo record della pista rispetto al 2019, anche se Marc aveva fatto un gran giro in scia a Dovizioso. Non sarà facile da battere, ma sono sicuro che con le gomme che sono migliorate si potrà fare. L’asfalto è un po’ peggiorato visto che l’anno scorso c’è stata anche la gara della Formula 1. Io domani per essere contento dovrei girare in 1’46’’500 anche se non è facile. Penso che sia un obiettivo fattibile per domani, se viene qualcosa di meglio ben venga. Cerco di rimanere sempre realistico, vedremo l’evoluzione del fine settimana”.

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