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MotoGP, Morbidelli: "Il 2022? Non ho le spalle al muro, mi fido di Petronas e VR46"

"Il ginocchio sta bene, deciderò a fine anno se operararmi o meno. Al Mugello il motore non è la cosa più importante, ci sono tante curve"

MotoGP: Morbidelli: "Il 2022? Non ho le spalle al muro, mi fido di Petronas e VR46"

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Il Mugello ha un sapore del tutto particolare per i piloti italiani. Franco Morbidelli arriva sul tracciato toscano dopo la mezza batosta di Le Mans, con una zero pesante in classifica e soprattutto la paura derivata dall'infortunio al ginocchio che gli ha dato diversi problemi nel weekend francese. Il pilota del team Petronas è però ottimista al riguardo nell'incontro con i giornalisti che precede il GP e ci tiene a rassicurare subito tutti riguardo la propria forma fisica. 

"Prima che qualcuno lo chieda, il ginocchio sta bene, mi sento bene - ha esordito Morbidelli - Ho fatto tanto lavoro dopo la Francia per essere al top qui. Va sempre meglio e penso di poter guidare perfettamente. Magari non posso sciare, ma posso guidare la moto molto bene. Abbiamo cercato di trovare il giusto bilanciamento tra fisioterapia ed allenamento, perché non volevo perdere parte del mio tono muscolare, ma al contempo non potevo stressare troppo il ginocchio con lavoro extra. Penso che ci siamo riusciti bene". 

Ma puoi spiegare nel dettaglio da dove è nato questo problema?
"La genesi di questo infortunio risale al 2015, quando mi ero rotto la gamba destra. Mi ero stirato il crociato anteriore sinistro in quello stesso momento. Quest’anno poi, in inverno, in allenamento mi ero lesionate leggermente il menisco,  ma non gli avevo dato troppa importanza. Avevo recuperato bene con la terapia, poi la settimana prima di Le Mans ho avuto un problema al Ranch senza neanche cadere ed il ginocchio già debole ne ha risentito. Mi sono fatto abbastanza male, ma ho recuperato bene per essere e Le Mans in condizioni decenti. Poi purtroppo a Le Mans ho avuto altri due episodi traumatici e gli sto un po’ correndo dietro a questo problema. Deciderò a fine anno".  

Pensi che l'operazione sia evitabile?
"Se deciderò di rimettere il ginocchio completamente in ordine, dovrò operarmi. Se invece capirò che posso portare avanti una vita normale anche senza l’operazione, non la farò. Molti sportivi convivono con dei crociati staccati, o con dei menischi non proprio interi. Ovviamente non sportivi che lavorano principalmente con le gambe, ma anche altri piloti hanno questi problemi. Dovrò fare una scelta più che legata allo sport, alla mia vita in generale. Con questo ginocchio posso guidare benissimo e svolgere il programma di allenamento del pilota senza problemi". 

Il problema al ginocchio non inciderà, ma come vedi invece il problema legato alla tua moto. Al Mugello il motore è tutto. 
"Non credo sia del tutto vero che il motore è la cosa più importante al Mugello, perché ci sono anche tantissime curve. Il motore è uno degli aspetti più importante, ma non il solo. Cercherò di concentrarmi più sulle curve che sul rettilineo, è questo il modo in cui affronterò il Mugello. Posso dire che è brutto essere qui senza tifosi, non è una cosa bella. Non so perché, ma fa più male qui che altrove. Qui il pubblico ha un calore diverso, la morfologia del posto è fatta apposta per farti sentire il contatto con i tifosi. Quindi qui devo ammettere che fa male non avere il pubblico". 

Ci farai vedere una grafica particolare per il casco per la gara?
"Grazie per avermelo chiesto. Sono molto dispiaciuto, ma in realtà devo essere sincero: me ne sono completamente dimenticato! Ho dimenticato che dopo Le Mans ci fosse il Mugello. Come sapete io sono una persona che vive giorno dopo giorno e non guardo molto al calendario. Mi sono dimenticato di far preparare una grafica e quando Aldo Drudi mi ha chiamato per farla, gli ho confessato di essermene dimenticato e che avrei preferito non farla proprio piuttosto che fare le cose di fretta. Fare una cosa del genere deve essere divertente, facile. Non una cosa pesante, come un lavoro. Non ci vuole altro stress, oltre a quello che già avevo per il recupero del ginocchio. Mi dispiace per questo, cercherò di recuperare per Misano. Spero che i miei amici mi ricorderanno che ci sarà Misano prima di Misano!".

Hai detto che vivi giorno per giorno, ma come procede con la programmazione del futuro?
"Non mi sono dato una deadline, non sono alle strette o con le spalle al muro, non mi sento così. Poi ho totale fiducia nel lavoro che stanno svolgendo in VR46, soprattutto quello che sta facendo Gianluca Falcioni. Sono sicuro che con Stiggy ed a Razlan faranno un ottimo lavoro per me per il 2022". 

Si fanno insistenti le voci riguardo un accordo tra VR46 e Ducati. Secondo te sarebbe plausibile vedere Valentino Rossi chiudere la carriera su una moto diversa rispetto alla Yamaha?
"Non so quanto la mia opinione possa contare, quindi preferisco non esprimermi quando la mia opinione non conta". 

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