Alex Crivillé è stato uno dei pochi piloti ad esserci preso il gusto di battere un italiano fortissimo al Mugello. Ci riferiamo alla sfida del 1999 tra lo spagnolo della Honda, catapultato al ruolo di capitano in HRC dopo il ritiro forzato di Doohan, ed il nostro Max Biaggi, che in quella stagione era passato a difendere i colori Yamaha in 500.
Il ricordo di quel duello è di certo ben nitido nella mente degli appassionati, e Crivillé lo ha ricordato in una intervista rilasciata ai colleghi spagnoli di MARCA. Alex ha parlato sia di questo bel ricordo che di quanto si aspetta di poter vedere al Mugello in questo weekend di gara.
"Il mio miglior ricordo del Mugello è la vittoria del 1999 - ha ricordato Crivillé - quando ho lottato con Max Biaggi fino all'ultima curva. All'ultimo giro mi ha passato tra Casanova e Savelli. L'ho ripassato all'Arrabbiata e nell'ultima curva mi sono infilato all'interno. È uno dei miei migliori ricordi combattere con Max Biaggi, che era un pilota molto veloce al Mugello".
Aver battuto un italiano al Mugello ha avuto un sapore particolare per lo spagnolo.
"Ti senti al meglio e hai una sensazione positiva. Mi era chiaro che il 1999 sarebbe stato il mio anno. Battere Max Biaggi sulla sua pista di casa significava essere al meglio sia per la Honda che per me stesso, e su un circuito esigente e difficile".
Per la prossima edizione della gara, Crivillé ha le idee molto chiare su quanto potremo vedere in pista.
"Il Mugello, a priori, è un circuito per Ducati. Le ultime tre volte che si è corso lì Ducati hanno vinto con Jorge Lorenzo, Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci. Il Mugello è un circuito che ha un lungo rettilineo, più di un chilometro, e nell'ultima curva la Ducati ha una buona trazione, quindi se sono vicini ai rivali nell'ultima curva, la Ducati prenderà la vittoria. È anche vero che i pneumatici giocano un ruolo molto importante e la loro usura sarà decisiva. La Yamaha è una moto che consuma molto bene le gomme e, grazie a questo aspetto, Fabio Quartararo può lottare per la vittoria".
Lo spagnolo è convinto che a Borgo Panigale siano riusciti a tirare fuori una moto incredibile.
"È chiaro che Ducati ha fatto una grande moto ed è probabilmente la migliore Desmosedici di sempre. È anche vero che Casey Stoner ha segnato un'epoca brillante con la Ducati. Questa Ducati funziona bene per tutti i piloti del marchio e vanno tutti veloci. Oggi è una Ducati molto versatile: gira bene, accelera, ha trazione e ha il dispositivo di partenza holeshot, che è il migliore di tutti. Nel complesso, direi che è la migliore moto in griglia".
Crivillé è poi certo di chi possa essere il pilota Ducati su cui puntare in ottica mondiale.
"Il pilota più costante è Pecco Bagnaia, che sa sempre come salire sul podio. Jack Miller, il suo compagno di squadra, è un pilota più esplosivo e in certi momenti è sempre importante puntare alla vittoria e dare tutto. Attenzione anche a Johann Zarco, che è un pilota molto esperto. Al francese piace molto questa moto e sa che può sfidare tutti".
Una frecciata per un altro pilota spagnolo riguarda invece le prestazioni di Pol Espargarò.
"Pol Espargaró non è del tutto a suo agio. Sta spingendo molto, è aggressivo e sembra sicuro di sé con la Honda, ma manca qualcosa. Gli manca ancora la fiducia nell'anteriore per poter far girare bene la Honda. È un aspetto su cui stanno lavorando in Honda, fortunatamente, con l'arrivo di Marc Márquez penso che possono fare un buon lavoro e cercare di evolvere in questo senso per fare una moto più competitiva, che può girare un po' meglio ed essere più stabile in frenata".
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