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MotoGP, Lorenzo racconta il Mugello 2018: "Firmai con Honda e vinsi con Ducati"

VIDEO - "Ero depresso, avevo 31 anni e senza una moto. Mi incontrai in segreto con Puig, Marquez non aveva problemi che fossi il suo compagno di squadra"

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Jorge Lorenzo, nel suo programma 99 Seconds su YouTube, apre il baule dei ricordi e prima del Mugello non può non parlare del Gran Premio di Italia del 2018. Fu una gara in cui conquistò la sua prima vittoria con la Ducati e allo stesso tempo segnò il suo addio alla Casa di Borgo Panigale. Fino a quel momento, i risultati con la Desmoesedici erano molto inferiori alle aspettative.

Ero il pilota che partiva meglio, che frenava meglio e che rialzava la moto prima per sfruttare tutta la potenza di Ducati, ma soffrivo con le braccia e del problema a centro, probabilmente a causa dell’aerodinamica che creava turbolenza alla massima piega” racconta.

Così, dopo i primi GP dell’anno, Lorenzo era senza moto.

Avevo fatto 16 punti in 4 gare - ricorda - Petrucci era già stato preso come mio sostituto in Ducati e aveva fatto 2° a Le Mans, Suzuki voleva scommettere su un pilota giovane, Joan Mir, e le sue porte si chiudevano, Honda non mi dava risposte, quindi l’unica opzione che sembrava ancora aperta era con Petronas”.

Non fu un momento facile per Jorge.

Tutto sembrava nero, tutti i miei pensieri erano negativi e non vedevo la luce in fondo al tunnel - ammette - Avevo 31 anni ed ero senza moto, c’era Petronas ma era un passo indietro dopo essere stato nel team ufficiale. Ero depresso. Tra Le Mans e il Mugello andammo a Barcellona per dei test e mentre ero lì in hotel ricevetti una chiamata da Alberto Puig che mi diceva di non farmi troppe illusioni, ma che c’era una possibilità con Honda. Io pensavo che lo scoglio più grande fosse Marquez, ma avevano già parlato con lui e non aveva avuto nulla da ridire”.

A questo punto il suo futuro era deciso.

Ci siamo accordati per incontrarci in segreto con Albero, fuori dal circuito, dove mi presentò la prima offerta - continua la sua storia - Avevo pochi giorni per accettarla e mi stupì in positivo, perché, considerati i miei risultati, pensavo fosse molto inferiore. Ne parlai con il mio manager Albert Valera e pochi giorni dopo eravamo a casa di Puig e firmammo il contratto. Arrivai al Mugello senza pressione e contento per avere firmato con la squadra più forte del campionato”.

La ritrovata serenità e la tecnica fecero il resto. Ducati gli fornì il famoso nuovo serbatoio realizzato seguendo le indicazioni di Jorge, le ali più piccole furono un altro aiuto e infine il maiorchino lavorò sul suo stile di guida. Il resto è storia.

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