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SBK, Bassani, a 21 anni in Superbike: “Scelsi la Moto2 a occhi chiusi e sbagliai"

L’INTERVISTA - “Andai da SpeedUp senza nemmeno pensarci per poi ripartire da zero tra le montagne. La Ducati? È un aereo, Redding è l’unico capace di interpretarla al 110%”

SBK: Bassani, a 21 anni in Superbike: “Scelsi la Moto2 a occhi chiusi e sbagliai

È una delle new entry di questa stagione, tanto da essere il più giovane dello schieramento: 21 anni! Stiamo parlando di Axel Bassani, che si presenterà al via del Mondiale Superbike in sella alla Ducati V4 di Motocorsa. Il team di Lorenzo Mauri ha deciso di puntare sulle qualità del pilota di Feltre, il quale raccoglierà il testimone di Tati Mercado.

Da parte sua non manca l’emozione per questa nuova avventura, così come la  consapevolezza che l’esame sarà di quelli ad altissimo coefficiente di difficoltà. Eppure Axel non ha la minima intenzione di tirarsi indietro, con l’obiettivo di ben figurare nella top class delle derivate.

“Ci siamo, tra poco si parte – ha esordito Axel – durante l’inverno abbiamo lavorato molto per essere pronto e non vedo l’ora che sia venerdì per tornare in pista. Parto con molta fiducia, la voglia di fare bene, senza però avere un determinato obiettivo di centrare a tutti i costi”.

Axel, la stagione non è ancora iniziata, ma hai già ottenuto un riconoscimento. Sei il più giovane della SBK.
“Peccato non ci siano punti in palio per questo (sorride). Diciamo che questo paddock sta attraversando un periodo di ringiovanimento, dato che ci sono piloti giovani come me, Rinaldi, Locatelli, ma anche altri tipo Gerloff. La media dell’età è scesa, però l’asticella del livello in pista si è alzata. Lo abbiamo visto nel 2020, ma anche durante questa preseason, con 17 piloti racchiusi in un solo secondo. Questo fa capire quanto sia alto il livello. Sono infatti dell’idea, che già arrivare nei primi otto sarà complicato”.

Scenderai in pista con la Ducati V4. Cosa ti ha colpito di questa moto?
“La V4 è un aereo (sorride). Devo dire che l’impatto è stato tosto e la moto si è rivelata davvero aggressiva, anche se io sto cercando di cucirla addosso al meglio. Studio molto Redding, credo che lui sia l’unico pilota in grado di interpretare questa moto al 110%”.

Bassani in Superbike. Che significato ha questa nuova sfida?  
“Per me è un sogno che si realizza, dopo aver lottato e fatto tanti sacrifici. Io vengo dalla montagne, nelle mie terre non ci sono tante piste, di conseguenza è tutto più complicato. Ho però la testa dura ed è anche grazie a quella che sono quei oggi. D’altronde mia mamma mi ha fatto così”.

Facciamo un breve passo indietro al 2017. C’era grande attesa per il tuo debutto in Moto2. Come mai non è andata nel verso sperato.
“Scelsi la Moto2 senza nemmeno pensarci e rifletterci e fu una cosa sbagliati. Avrei dovuto valutare meglio la cosa, invece quando ti parlando di Motomondiale ti esalti ancora prima di salire in sella alla moto. Funziona così per tanti giovani nella maggior parte delle volte. Con SpeedUP non è andata nel verso sperato, infatti non mi sono trovato con la squadra. Peccato, però oggi sono qua ed è l’unica cosa che conta”.

Quanto è stata complicata la ripartenza?
“Quando sei a casa sul divano a guardare gli altri ti passa la voglia. La mia famiglia, mia mamma, sono stati al mio fianco. Come detto ho una testa dura ed è grazie a quella che sono ripartito. Non è stato facile, però oggi sono di nuovo in pista e realizzo un qualcosa di fantastico”.

La prima gara è ad Aragon. Cosa dobbiamo aspettarci da Bassani?
“È la prima gara. Ci sarà attesa, curiosità. Spero quindi di finire nei primi 15. Non sarebbe male come risultato per iniziare questa nuova avventura”.  

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