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MotoGP, P. Espargarò: “Importante la presenza di Puig, lui capisce i piloti”

“Per gli ingegneri giapponesi il pilota è un numero messo su una moto con tanti altri numeri. Puig mi spiega invece cosa cambia tra me e Marquez. La vera vittoria non è essere veloci oggi, ma sulle altre piste”

MotoGP: P. Espargarò: “Importante la presenza di Puig, lui capisce i piloti”

È un Pol Espargarò raggiante quello che archivia il venerdì di Le Mans con il quarto crono, tanto da rivelarsi la migliore delle Honda in pista. Lo spagnolo ha saputo mandare un segnale ben chiaro, mostrando un passo avanti rispetto alle ultime uscite.

Come se non bastasse, in Francia il numero 44 ha ritrovato al muretto Alberto Puig, elemento determinante in casa HRC.

“La presenza di Puig è davvero importante per me – ha esordito Pol – innanzitutto tutto lui è stato un pilota e di conseguenza capisce noi piloti e le nostre esigenze. Per me è più facile interfacciarmi con lui rispetto a un giapponese. Con questo non voglio assolutamente puntare il dito contro i tecnici e gli ingegneri, ma ho semplicemente un rapporto più umano. Gli ingegneri e i tecnici sono abituati a lavorare con i numeri e un pilota è un numero messo su una moto caratterizzata da tanti altri. Questo è un aspetto che limita molto”.

Pol articola in maniera più capillare il proprio punto di vista.
“Quando ti confronti con i tecnici e gli ingegneri, loro possono dirti che in quel determinato punto Marc stacca meglio di me, oppure accelera con più aggressività. Il contributo di Alberto è importante perché con lui lavori a livello tecnico. Lui entra nel dettaglio, spiegandoti il perché Marc è più performante rispetto a me, magari perché segue una linea piuttosto che un’altra oppure perché apre il gas prima”.

Discorso Puig a parte, Espargarò parla poi del suo venerdì.
“Sono felice di quanto fatto, dato che dopo i test di Jerez siamo riusciti a trovare una direzione da seguire. Nei testi di Jerez ho svolto quasi 100 giri, trovando qualcosa di utile per ridurre i problemi che avevamo. Qua a Le Mans non avverto infatti le difficoltà al posteriore in entrata di curva, inoltre mi sento più comodo in sella alla moto. Non so se tutto ciò dipenda dalla pista o meno, ma come detto le sensazioni sono migliore e c’è fiducia da parte”.

Ovviamente il numero 44 tiene i piedi ben ancorati a terra.
"Voglio rimanere calmo, evitando i facili entusiasmi, dato che siamo soltanto a venerdì e il fine settimana è da poco iniziato. Di sicuro essere partite con il piede giusto è importante, dato che abbiamo lavorato nella giusta direzione. La vera vittoria è però essere competitivi su tutte le piste e in qualunque condizioni, come ad esempio al Mugello e Barcellona. Se anche lì dovessimo confermare i passi avanti, allora abbiamo fatto qualcosa di grande”.   

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